Saturday, April 17, 2010

Preoccupazioni di un Aprile all'ombra del vulcano


Sono seriamente preoccupato. Leggevo sul sito del Corriere di uno scontro di vedute abbastanza significativo che c'è stato oggi tra Franceschini, cosiddetto leader di una corrente minoritaria del PD (una corrente minoritaria all'interno del PD è praticamente Franceschini stesso, Veltroni e Lillo il Castoro) e D'Alema. Il primo sostiene che nel caso in cui Fini dovesse allontanarsi dal PdL, non sarebbe lecito cercarne in Parlamento il sostegno e la collaborazione, dal momento che, secondo Franceschini, l'uscita di AN dal PdL sarebbe comunque mirata a costruire una destra alternativa a Berlusconi, e pertanto Fini rimarrebbe un avversario politico. Fin qui, potrei anche essere d'accordo, se non fosse che i problemi del paese, al momento, trascendono decisamente quest'ottica da stadio per cui noi=buoni e loro=cattivi. Voglio dire, nell'ipotesi assurda che un giorno Fini dovesse svegliarsi e rendersi conto che l'Italia necessita, tanto per dirne una, di una seria legge sul conflitto d'interessi, non votarla perchè viene da Fini mi parrebbe una cazzata stratosferica. Poi però, il leader della corrente minoritaria del PD, in comunanza di vedute con Veltroni e Lillo il Castoro, afferma che una convergenza del genere col redivivo Camerata Gianfranco, sarebbe accettabile solo in caso di una, virgolette, seria emergenza democratica, chiuse virgolette.
Dunque vediamo, riassumendo i punti più salienti, l'informazione è imbavagliata a discrezione di persone altamente illuminate come Minzolini; Giustizia è diventata ormai una parolaccia di quelle che quando le maestre la sentono pronunciare dai bambini, li mettono in castigo; se tanto mi da tanto, siamo ormai prossimi all'emanazione di leggi razziali che quelle del ventennio al confronto erano satira politica; il lavoro è diventato un optional e ormai i lavoratori dipendenti passano più tempo sui tetti che non in ufficio o in laboratorio o in catena di montaggio; gli imprenditori onesti, nella migliore delle ipotesi, si suicidano; la scuola e l'università sono ormai svuotate di ogni ragion d'essere e coi quattro soldi che gli sono rimasti riescono solo a far stampare diplomi e lauree che vengono rilasciati con la stessa semplicità con cui vengono rilasciate le patenti di guida; la ricerca pubblica, sia scientifica che tecnologica, non esiste quasi più, e anche quella privata alza le tende per andare ad impiegare lavoratori asiatici molto più economici; in ultimo, un buon sessanta per cento della popolazione italiana crede che la defilippi sia il più grande statista del secolo.
Cosa sarebbe una "seria emergenza democratica" secondo Franceschini, un'asteroide assassina? Un'invasione di alieni? La Lazio che vince lo scudetto?
Ecco, più o meno questo è quello che gli ha risposto D'Alema. Ragion per cui mi trovo ad essere d'accordo con lui.
E questo mi preoccupa non poco.

1 comment:

fabio r. said...

la citazione guzzantiana è geniale!