Friday, January 26, 2007

Fulmyne - Il Fumo negli Occhi

Parliamo del fumo che sputano le nostre autovetture ogni volta che vengono messe in moto.
Lo Stato ci autorizza a essere pigri, non ci vieta di desiderare veicoli fortemente inquinanti e dotati di potenze spropositate. L'uso dei pesanti bolidi viene poi disciplinato da cartelli stradali spesso immotivati, divieti di accesso in zone strategiche che invitano (quando non obbligano) all'acquisto di nuovi veicoli; sempre a scoppio. Qualcuno ipotizza che dovremo sostituire l'intero parco dei veicoli per salvaguardare l’ambiente. Nel frattempo ci dovremmo sentire colpevoli, ma di cosa? di non avere soldi per l'acquisto di un’auto nuova o di averne una nuova ma troppo lussuosa e pesante? A tale proposito cito un esempio che potrebbe contribuire a chiarire le idee in proposito: una "Golf gti" del 1976 pesava 750 chilogrammi in ordine di marcia mentre oggi lo stesso modello di vettura dotata dei più moderni e inutili accessori elettronici pesa più di 15 quintali e necessita quindi di un motore due volte più potente per riuscire a rivaleggiare con l'antenata in termini di prestazioni. Va da se che i consumi di carburante non sono in diminuzione!
Mentre il malcontento cresce, i petrolieri si giustificano dicendo che il carburante è sempre più prezioso perché si sta esaurendo e che c'è chi lavora ad altre soluzioni "pulite" per rimediare al problema. La caratteristica comune alle varie soluzioni avveniristiche è però la pressoché totale incompatibilità con la tecnologia attuale. Vorrebbero persuaderci a sostituire l'intero parco dei veicoli, per salvaguardare l’ambiente? Davvero non è tollerabile una simile presa per i fondelli! Facciamo una digressione per comprenderne il motivo. Il petrolio è una fonte non rinnovabile che è in fase di esaurimento fin dal primo gallone che è stato estratto! Ci sono già stati precedenti di crisi nei consumi di greggio, dovuti sempre ad azioni di speculazioni che malgrado ogni sforzo non si possono giustificare in termini legittimi! Che cosa credono i petrolieri, che aumentando le quotazioni mondiali del greggio, questo durerà più a lungo? Oppure che i comuni mortali possano permettersi di cambiare stile di vita di mese in mese, a seconda dei capricci della borsa e dell’umore delle "Sette Sorelle"? Non dovrebbe esserci piuttosto un'azione mirata di indirizzo e di sviluppo da parte di coloro che dicono di tenere alla nostra salute e che vorrebbero impedirci di farci male con le nostre stesse vetture “euro 2”? Vorrebbero forse prepararci all'idea che fra qualche decennio dovremo sostituire l'intero parco dei veicoli, per salvaguardare l’ambiente? In realtà non sono gli automobilisti, i soli e soprattutto veri responsabili dell'effetto serra, poiché la quantità di combustibile fossile che viene consumato nei motori è pari ad una percentuale ridicola rispetto al totale estratto! Questo dato appare ai più sconcertante, ma è reale. Chi brucia allora la stragrande maggioranza del greggio? La risposta è banale e sgradita a tutti: le industrie! Ogni maglietta sintetica, ogni sacchetto di plastica, ogni oggetto di simil-pelle, ogni macchinario prodotto con la chimica e con la metallurgia proviene direttamente o indirettamente dallo sfruttamento delle risorse naturali esauribili. Ogni caloria di fatica in meno che facciamo, e ogni grammo di ricchezza che ricaviamo viene estratta dalla Terra. Il vero responsabile del dissesto ambientale terrestre è il nostro amato e irrinunciabile stile di vita: sua maestà il consumismo! Guerre, migrazioni di massa e lotte armate hanno come fine ultimo quello di conquistare un consumismo sempre più esasperato, che possa generare una crescita economica continua. Ma perché non dovremmo accontentarci di un sistema economico in equilibrio costante? Chi ci ha dato il diritto di pretendere sempre di più a spese della biosfera? Subentra allora chi sostiene che l'allarmismo riguardo al surriscaldamento terrestre non sia motivato poiché non è possibile quantificare gli effetti dell'utilizzo dei combustibili fossili. Come se tenere accese milioni di ciminiere a carbone, gas, metano o petrolio per qualche decennio non costituisca comunque una grave interferenza ambientale! Allora perché non dovremmo prepararci all'idea che fra qualche decennio al massimo dovremo sostituire l'intero parco dei veicoli, per salvaguardare l’ambiente? Torniamo a parlare di vetture e nuove tecnologie pulite.
Quali sarebbero a detta degli esperti? Sfido chiunque a non rispondere”l’idrogeno”, almeno per sentito dire. Peccato che quest’elemento estremamente comune nell’universo e legato in innumerevoli molecole non esista in natura in forma pura! Avete forse mai sentito parlare di un giacimento di idrogeno? Si vocifera che verrà “semplicemente” estratto dall’acqua (H2O). Trascurano però la spiegazione del processo estrattivo che l’idrogeno richiede. Un processo endoergonico di elettrolisi, che dovrebbe riuscire a spezzare la molecola dell’acqua grazie all’elettricità. Cioè l’energia necessaria a produrre l’idrogeno combustibile è maggiore dell’energia che poi l’idrogeno restituirebbe in ogni caso. Altri “geni incompresi” vorrebbero estrarre l’idrogeno dal petrolio e dal carbone! Ma così facendo lo si trasforma in un’altra risorsa esauribile! Bisognerebbe definirlo “vettore energetico” pulito; e non dimentichiamolo, pericolosissimo! L’idrogeno conservato a centinaia di atmosfere di pressione, a molte decine di gradi sotto lo zero in serbatoi blindati super-isolati termicamente è solo una batteria di energia. Allora tutte le chiacchiere che se ne fanno a riguardo che scopo hanno? Non sarà mica che qualcuno stia cercando di giustificare l’idea che fra qualche decennio al massimo dovremo sostituire l'intero parco dei veicoli, per salvaguardare l’ambiente? Non risponderò alla domanda, ma fornirò gli elementi per giungere a una conclusione. Dirò che l’idrogeno non è compatibile con i motori di cui sono dotati tutti i veicoli attualmente circolanti. Che in Brasile le automobili non funzionano a benzina, ma ad alcool metilico. Che i motori di queste normali vetture funzionanti ad alcool sono banali propulsori con ciclo a quattro tempi in cui la sola carburazione ha subito semplici modifiche. Che idrocarburi incombusti e particolati nelle emissioni degli scarichi di queste vecchie Fiat carburate per il mercato sudamericano sono assenti. Che il metanolo è un prodotto di scarto che fornisce la barbabietola da zucchero in quantità imponente durante il suo ciclo biologico, e la sua eventuale inutile macerazione naturale non avrebbe conseguenze di alcun tipo sul bilancio energetico-inquinante globale; l’energia di legame delle molecole di metanolo che i vegetali producono proviene infatti direttamente dal sole, ed è quindi ecologica. Che anche il motore di tipo diesel ha il suo bio-carburante che si estrae dalla colza, dal granoturco, e dagli oli alimentari di scarto in genere, ma una piccola industria italiana che lo genera da un decennio è stata contingentata a produrne solo piccoli quantitativi. Lascio infine immaginare quale sviluppo deriverebbe in agricoltura dall’utilizzo diffuso di bio-diesel e bio-metanolo. Volete davvero salvaguardare l’ambiente? Non lasciatevi convincere che sia sensato cambiare le vetture che possedete legalmente, ma evolvete le abitudini e la consapevolezza!
Non fatevi sputare il fumo negli occhi!

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