Wednesday, July 02, 2008

Che cos'e' che ti fa paura?


Questo l’appello di Paolo Flores d’Arcais, lanciato al massimo esponente del piddi’ per invitarlo alla manifestazione che si terra’ l’8 luglio prossimo a Roma, contro le leggi canaglia che, da subito, hanno caratterizzato l’attuale governo. Una richiesta di unita’ sentita fino al midollo da parte di chi, in quanto giornalista, si vede tappare occhi, orecchie e bocca da proposte di legge inequivocabilmente mirate ad abbattere definitivamente ogni residuo di diritto d’informazione di cui possano usufruire i cittadini italiani. Non sono magistrati questi. Non sono obbligati a rimanere passivi di fronte all’attivita’ legiferativa del governo. Sono giornalisti e leggere, capire, informarsi ed informare sono le loro missioni. Un motivo. Uno solo, per cui si possa immaginare che non sia giusto prendere parte ad una manifestazione del genere.
Ma non arriva nessuna risposta, solo un paio di affermazioni senza senso, se non addirittura offensive. “Il PD non manifesta ‘gratis’”, specialmente “coi soliti noti”. Niente di tutto questo, ovviamente, ha ottenuto la risonanza mediatica che meritava. Ragion per cui, lo stesso Flores d’Arcais, decide di agire tramite rete. E su internet, decide di rispondere alle pseudo-risposte di Uolter.



Tutto questo, mentre Napolitano approva la presentazione al parlamento del lodo Alfano. E non e’ chiaro. Non e’ chiaro perche’ la stessa legge, precedentemente cassata da un diverso Presidente, debba diventare improvvisamente lecita con questo Presidente. “Vengono rispettati i rilievi precedentemente fatti dal CSM”, si legge sui giornali. Ma i rilievi del CSM riguardavano l’incostituzionalita’ di una legge che si leggeva come “NON tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”. Come e’ stato possible cancellare quel ‘NON’, garantendo al tempo stesso la non processabilita’ delle cinque cariche istituzionali piu’ alte? E’ la risposta a queste domande che spaventa chi decide di imbavagliare l’informazione.

2 comments:

Dyo said...

Non ci crederai, ma questa confusione di idee e non idee, di ruoli, di chi ha ragione e di chi le ragioni le altera, mi sta facendo scendere il tono dell'umore al di sotto del minimo sindacale.
Destra e sinistra non ci sono più, cioè non ci sono più la Destra e la Sinistra, ma una mappazza indigesta e indigeribile. E poi c'è lui, il molisano, e se è rimasto solo lui a difendere libertà e giustizia, allora mi dimetto da essere pensante.
Il video di Gaber lo vedo molto a rilento, ma molto molto, anche qui, causa connessione precaria.
Alla prossima, Les.

Lesandro said...

Per forza c'è rimasto solo il molisano cara Dyo. E anzi scommetto che entro breve verranno fuori sue particolari frequentazioni di centri sociali, organizzazioni di sinistra extraparlamentare, militanza in lotta continua ecc. (non è facile scagliarsi contro qualcuno che non puoi etichettare come 'comunista' al giorno d'oggi). Ciònonostante, non credo sia tu quella che deve dimettersi da essere pensante.