Tuesday, July 22, 2008

Paolo Ravasin, il testamento biologico ed una richiesta ai blogger

E' facile obiettare sul diritto di un uomo o di una donna di porre fine alla propria sofferenza. E' facile farlo fintanto che quel dolore non ci appartiene, ci risulta distante e solo superficialmente intacca la nostra coscienza. Ammesso che la si abbia una coscienza, e non si pontifichi solo in nome di meri e meschini tornaconti ideologico/propagandistici. E' altrettanto facile sostenerlo quel diritto, per gli stessi motivi. E' facile provare pieta', ed accondiscendere alla volonta' del malato che implora la pace quando quel malato ci e' estraneo, quando la sua sofferenza quotidiana e' da noi appena percepita. Pochi, fortunatamente, hanno la possibilita' di sperimentare direttamente cosa significano malattie come la sclerosi laterale amiotrofica o la sclerosi multipla, tanto per citarne due. Sia come pazienti che come persone che di essi si prendono cura quotidianamente.
Alcuni, pur non rientrando, presumibilmente, in questa cerchia di persone, hanno pero' deciso di fare propria questa sofferenza. Mi riferisco all'Associazione Luca Coscioni, dalla quale, proprio oggi, ho ricevuto un e-mail con 'preghiera di affissione' nel mio blog. Inutile dire che arrivo con qualche giorni di ritardo rispetto al solito Metilparaben.
Paolo Ravasin presiede la sezione Coscioni di treviso ed e' malato di sclerosi laterale amiotrofica. Paolo Ravasin ha deciso di mettere le mani avanti e di affermare in maniera inequivocabile che ama i propri congiunti. Che vuole vivere il piu' possibile. Che ama la propria vita. E proprio per questo, che non vuole essere costretto a non vivere, qualora questa eventualita' dovesse presentarsi. Chiede pertanto che, quando non sara' piu' in grado di nutrirsi normalmente, non ci si accanisca su di lui per costringerlo a qualcosa che vita non e' piu'.
Sofferenza. E' questa la parola da tenere a mente mentre si vede questo filmato. Sofferenza che passa attraverso lo schermo ed arriva diretta al cervello. Che toglie il fiato e costringe a respiri automatici, quasi che il respiratore in gola ce lo avesse chi guarda. Dovrei forse sconsigliare le persone impressionabili dal guardarlo, ma non voglio farlo. Vi chiedo solo, quando lo avrete visto, di ripensare a quell'esercito di ciarlatani (alcuni esempi, tanto per rinfrescarvi la memoria, qui, qui, qui e qui) che, ormai quasi quotidianamente, si scaglia contro queste persone, contro la loro dignita' e contro la loro forza, esibendo amore e fratellanza come un maniaco sessuale esibirebbe l'uccello.
Un saluto ed un ringraziamento ad Alessandro Capriccioli ed a Rocco Berardo dell'Associazione Luca Coscioni. A Paolo Ravasin, un enorme in bocca al lupo.

3 comments:

Dyo said...

Avevo già visto questo video, per averlo ricevuto via email.
Non ci sono parole.
Siccome non voglio arrivare ad augurare, tanto per dire, una malattia del genere alla Roccella o a Volontè, preferisco tacere, limitandomi a dare il mio sostegno umano e morale, per quello che serve, a Ravasin.

Lesandro said...

io dico che serve eccome

Gerypa said...

Attonito.