
Perche’ e’ sbagliato che un personaggio come Vladimir Luxuria abbia partecipato ad un programma come l’isola dei famosi? Me lo sono chiesto ieri mentre guardavo la registrazione della puntata di Annozero in cui si parlava di questo. Partendo dal presupposto che fosse sbagliato ovviamente, che’ e’ qualcosa che sento in maniera istintiva. Tanto per cominciare perche’ ‘Vladi’, come ieri la chiamava Sansonetti, e’ passata dall’essere un personaggio di spettacolo all’essere un personaggio politico. E come tale, devo dire che ci ha abituato davvero male. Nel senso che e’ stata, con ogni probabilita’, la figura piu’ di spicco dell’ultimo abbozzo di governo del centrosinistra. E non tanto per il fatto di essere un transgender (cosa che per la prima volta mi ha fatto sentire fiero del mio paese), quanto per preparazione, dialettica ed intelligenza. Insomma, una persona di tale levatura rischia lo sputtanamento se va ad impelagarsi in un format televisivo come quello. Chiamare un gay ‘frocio’ o ‘faggot’ e’ offensivo. Ritrovarsi in uno studio come quello di Santoro a sostenere la liceita’ di un programma come l’isola dei famosi insieme all’ennesima velina fidanzata dell’ennesimo calciatore, secondo me, se non offensivo dovrebbe essere, per una come 'Vladi', quantomeno imbarazzante.
Chi segue questo blog, sa come la penso sui reality. Sono lo strumento primario attraverso cui i media perseguono l’ottundimento cerebrale della popolazione. Non a caso, e’ un format adorato da tanta parte della destra italiana. Milioni di persone sbavanti davanti al video, aspettando che due o piu’ persone inizino a fare a cazzotti, a mangiare merda o, magari, a scopare. Sbagliano sia Sansonetti che Luxuria se pensano che tutto questo educhi la gente alla tolleranza o generi la ‘discussione’ su problemi come l’emarginazione, la discriminazione o la negazione dei diritti per i gay. E per un motivo molto semplice. A quelle persone, che magari per un attimo hanno smesso di sbavare davanti al video pensando, con l’unico neurone rimasto, al fatto che essere un trans non significhi essere un alieno, molto presto verra’ rifilata una nuova serie, e potranno beatamente ricominciare a sbavare, dimentichi di tutto il resto, buoni propositi inclusi. Il risultato e’ l’estrema banalizzazione di problemi invece serissimi e attuali, se non drammatici. E lo dimostra l’
articolo che compare sul sito del Corriere di oggi, in cui una Simona Ventura delirante viene esaltata, e si auto-esalta, come colei che avrebbe ‘svecchiato’ la sinistra italiana. Trafiggendo le ardenti speranze di noi ‘sinistri’ con un feroce “
Non saro’ un idolo rosso”!
Che enorme dispiacere che ci dai, Simona.