
In Italia siamo un filo più originali. I nostri 'action men' non indossano uniformi, non spengono incendi e non brandiscono mitragliatori d'assalto. Lavorano di penna e di computer ma non per questo fanno una vita più comoda o sicura dei loro colleghi d'oltreoceano. In Italia, non il grande spacciatore, nè il freddo super-terrorista sono il 'public enemy number one'. La verità è il nemico pubblico numero uno. Altro che 'Spectre'.
Dal blog di Gery Palazzotto apprendo delle minacce mafiose rivolte al giornalista Lirio Abbate, autore dello scoop sull'arresto di Bernardo Provenzano, nonchè co-autore del libro "I complici. Tutti gli uomini di Provenzano da Corleone al Parlamento", insieme a Peter Gomez. Apprendo di questi fatti dal blog dell'amico Gery perchè come al solito queste notizie vengono relegate in impaginazioni improponibili nei giornali nazionali. Ma si sa, i Bruce Willis e Steve McQueen nostrani sono meno telegenici di quelli hollywoodiani e non incassano mai abbastanza al botteghino.
Solidarietà, stima e, soprattutto, massimo rispetto al giornalista minacciato. Leggetevi il post, merita!