Friday, April 27, 2007

L'anomalia afgana

Alla fine ci sono riusciti. Dopo l’arresto di Hanefi, nel tentativo tanto disperato quanto ridicolo di voler giustificare un atteggiamento di chiara ostilità, sono arrivate nell’ordine prima le insinuazioni, poi le calunnie, poi le minacce ed infine l’intervento dei militari che il 25 aprile scorso sono entrati nell’ospedale di Emergency di Kabul ed hanno intimato al personale medico rimasto, tre italiani, un belga ed uno svizzero, la consegna dei passaporti, ovvero il preludio all’arresto. Di fronte al rifiuto del personale di consegnare i documenti, i militari, indecisi, si sono ritirati, ma tanto è bastato a far decidere a Gino Strada ed alla direzione di Emergency di abbandonare il territorio e chiudere gli ospedali. Gli ultimi pazienti sono stati dimessi, quelli ancora bisognosi di cure trasferiti nelle poche strutture ospedaliere afgane esistenti ed il personale indigeno mandato a casa con stipendio pagato fino a fine maggio. Solo la sorveglianza e gli uomini delle pulizie rimangono sul posto, per tenere le strutture pronte a riaprire in qualsiasi momento, qualora venissero soddisfatte le conditio sine qua non, per il riavvio dell’attività ospedaliera, avanzate dalla Ong: il rilascio immediato di Rahmatullah Hanefi e la spiegazione di quanto è successo alla stampa internazionale. Il governo afgano, da parte sua, se da un lato insinua, calunnia, intimidisce ed interviene militarmente, dall’altro implora per un ripensamento, sempre per bocca del suo ministro della sanità, il quale sa bene come Emergency, con i suoi centri chirurgici di Anabah, Kabul e Lashkar-gah, con il centro maternità e medicina del Panshir, con le sue 25 cliniche e posti di primo soccorso, con le sue 6 cliniche in altrettante prigioni afgane e con gli oltre 1.500.000 cittadini che dal 1999 ad oggi hanno ricevuto assistenza medica di altissimo livello GRATUITAMENTE, rappresenta la spina dorsale del servizio sanitario afgano (il tutto pagato con donazioni da privati). Travaglio direbbe che il governo Karzai ‘chiagne e fotte’ al tempo stesso, emanando proclami lacrimosi ed affettuosi che contrastano diametralmente con ciò che viene detto e fatto lontano dagli occhi della stampa internazionale.
E in Italia che succede? A parte i milioni di persone che già adesso fanno del loro meglio per riuscire ad esprimere appieno la propria maiuscola ottusità riducendo il tutto al fatto che Gino Strada è ‘comunista’ o ‘talebano’ o ‘terrorista’, succede ben poco. Il nostro governo sostiene di essere molto impegnato su questo fronte, ma per via diplomatica, ovvero in silenzio e lontano dall’opinione pubblica. Ci credo poco, se non per niente. Il ministro degli Esteri si è pronunciato pubblicamente solo quando venne paventata per Hanefi una condanna a morte. Ma per il resto, il nostro governo ha brillato per la sua assenza e per il suo disinteresse in una questione in cui una Ong italiana riconosciuta dal Ministero degli Esteri, è stata messa letteralmente sotto assedio, con uno dei suoi uomini, nell’ordine, prima arrestato, poi, con ogni probabilità, torturato ed infine accusato di collaborazionismo con i talebani per aver eseguito, su mandato del governo italiano, una operazione di mediazione nel caso del rapimento Mastrogiacomo.
Dal 1994 a oggi, Emergency è intervenuta in 13 paesi, costruendo 7 ospedali, 4 centri di riabilitazione, 1 centro di maternità, 1 centro di cardiochirurgia, 55 tra posti di primo soccorso e centri sanitari. Su sollecitazione delle autorità locali e di altre organizzazioni, Emergency ha anche contribuito alla ristrutturazione e all'equipaggiamento di strutture sanitarie già esistenti” si legge sul sito di Emergency. Come mai proprio adesso, in Afghanistan, si verifica questa anomalia? Nessuno sembra avere abbastanza palle per dare una risposta a questa domanda. A parte Strada che sostiene “Emergency, soprattutto nel sud del paese, era percepita come una presenza scomoda. Era, anzi, l’unica presenza scomoda rimasta in zona di guerra. Il solo fatto di curare i civili vittime dei bombardamenti aerei della Nato è una cosa sgradita a chi sostiene che l’Occidente sia lì per portare democrazia e per ricostruire il paese. Non ho mai visto bombe che riscostruiscono! Tolta di mezzo Emergency, nel sud dell’Afghanistan rimangono solo soldati e spie
Per quanto ci riguarda, per avere una risposta un po’ più ufficiale, dovremo forse aspettare il prossimo Rambo VIII, dove un ottantenne berretto verde verrà paracadutato con sedia a rotelle e catetere contro i feroci chirurghi comunisti e talebani.
E ancora una volta, chi ne fa le spese sono i civili.

2 comments:

cinema and cigarettes said...

Fino a quando il governo italiano non prenderà una posizione ufficiale sul caso Hanefi, rimarranno solo le voci della protesta. Chi può salvare Rahmatullah Hanefi, aspetta soltanto che l'opinione pubblica si preoccupi dell'estate che stà per arrivare.

Lesandro said...

si infatti. già adesso nei telegiornali non se ne parla più. Il buco della memoria è stato aperto.