
E in Italia che succede? A parte i milioni di persone che già adesso fanno del loro meglio per riuscire ad esprimere appieno la propria maiuscola ottusità riducendo il tutto al fatto che Gino Strada è ‘comunista’ o ‘talebano’ o ‘terrorista’, succede ben poco. Il nostro governo sostiene di essere molto impegnato su questo fronte, ma per via diplomatica, ovvero in silenzio e lontano dall’opinione pubblica. Ci credo poco, se non per niente. Il ministro degli Esteri si è pronunciato pubblicamente solo quando venne paventata per Hanefi una condanna a morte. Ma per il resto, il nostro governo ha brillato per la sua assenza e per il suo disinteresse in una questione in cui una Ong italiana riconosciuta dal Ministero degli Esteri, è stata messa letteralmente sotto assedio, con uno dei suoi uomini, nell’ordine, prima arrestato, poi, con ogni probabilità, torturato ed infine accusato di collaborazionismo con i talebani per aver eseguito, su mandato del governo italiano, una operazione di mediazione nel caso del rapimento Mastrogiacomo.
“Dal 1994 a oggi, Emergency è intervenuta in 13 paesi, costruendo 7 ospedali, 4 centri di riabilitazione, 1 centro di maternità, 1 centro di cardiochirurgia, 55 tra posti di primo soccorso e centri sanitari. Su sollecitazione delle autorità locali e di altre organizzazioni, Emergency ha anche contribuito alla ristrutturazione e all'equipaggiamento di strutture sanitarie già esistenti” si legge sul sito di Emergency. Come mai proprio adesso, in Afghanistan, si verifica questa anomalia? Nessuno sembra avere abbastanza palle per dare una risposta a questa domanda. A parte Strada che sostiene “Emergency, soprattutto nel sud del paese, era percepita come una presenza scomoda. Era, anzi, l’unica presenza scomoda rimasta in zona di guerra. Il solo fatto di curare i civili vittime dei bombardamenti aerei della Nato è una cosa sgradita a chi sostiene che l’Occidente sia lì per portare democrazia e per ricostruire il paese. Non ho mai visto bombe che riscostruiscono! Tolta di mezzo Emergency, nel sud dell’Afghanistan rimangono solo soldati e spie”
Per quanto ci riguarda, per avere una risposta un po’ più ufficiale, dovremo forse aspettare il prossimo Rambo VIII, dove un ottantenne berretto verde verrà paracadutato con sedia a rotelle e catetere contro i feroci chirurghi comunisti e talebani.
E ancora una volta, chi ne fa le spese sono i civili.
2 comments:
Fino a quando il governo italiano non prenderà una posizione ufficiale sul caso Hanefi, rimarranno solo le voci della protesta. Chi può salvare Rahmatullah Hanefi, aspetta soltanto che l'opinione pubblica si preoccupi dell'estate che stà per arrivare.
si infatti. già adesso nei telegiornali non se ne parla più. Il buco della memoria è stato aperto.
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