Sunday, June 10, 2007

Biologi in mutande

Esiste nelle realtà politiche occidentali una curiosa abitudine. Qualcosa di cui, per ovvi motivi, raramente si parla. Una tendenza che affiora sulla soglia del cosciente ogni tanto ma che si provvede subito a far riscomparire nell’abisso dell’incoscienza a colpi di spot pubblicitari, campionati di calcio e via dicendo. Abbiamo provato ad accorgercene noi, in Italia, dopo le stragi di piazza Fontana e della stazione di Bologna. Abbiamo provato ad indignarci quando abbiamo capito (o abbiamo creduto di aver capito) cosa fosse la P2. E ancora, abbiamo creduto di averlo smascherato e sconfitto con tangentopoli. Qui nel Regno Unito, se ne sono accorti quando l’ex-ispettore delle Nazioni Unite David Kelly smascherò la manipolazione mediatica fatta dal governo Blair sulle fantomatiche armi di distruzione di massa irachene (gli inglesi sono un po’ ‘tardi’ in questo senso) e venne successivamente ‘suicidato’. Negli Stati Uniti, gli esempi non mancano ed il più famoso di tutti è certamente quello dell’omicidio del presidente Kennedy.
È l’abitudine a complottare alle spalle della gente. Agire di nascosto dalla popolazione. Noi non vogliamo crederci. Ci risulta difficile. In realtà il paradosso che si nasconde dietro questa abitudine appare evidente. Senza la gente, intesa come popolazione comune, non esisterebbero le realtà politiche di cui sopra, quindi perché dovrebbero le seconde complottare alle spalle delle prime? Ma l’evidenza è, appunto, solo apparente. Perché è vero il contrario in realtà. Quelle realtà politiche (o economiche, o religiose…il discorso non cambia), forse, non esisterebbero se la gente sapesse.
Certo, è facile perdersi nel ‘complottismo’. Non c’è un confine preciso tra l’idea che i servizi segreti, americani o italiani che fossero, controllassero la gestione di Telecom allo scopo di tenere sotto controllo il traffico di informazioni e l’idea che ognuno di noi abbia un microchip alieno invisibile impiantato sotto la pelle. Entrambe le cose non sono dimostrabili ed appaiono astruse ai più. Rimane però il fatto che la ‘psicologia delle masse’ è una scienza ben definita e che esistono persone il cui unico compito è quello di prevedere come reagirà alla diffusione di questa o quell’altra notizia, l’uomo (o la maggioranza degli uomini) che la mattina si alza per andare a lavorare, poi torna a casa, guarda la televisione, paga il mutuo ecc. Persone che godono di molto rispetto e considerazione negli ambiti governativi. Siamo diventati prevedibili, è questo il nostro problema. Prevedibili in quanto non più reattivi. Esperienze passate hanno insegnato ai nostri potenti come sia possibile foraggiare questa iporeattività garantendo un minimo di distensione alle pareti dello stomaco. Ovvero lasciandoci mangiare un pò, evitando l’affamamento. La fame è sempre stata la madre di tutte le rivoluzioni, e noi di fame non ne abbiamo. Siamo diventati prevedibili perché, lentamente, le nostre vite hanno cominciato ad essere guidate da tutta una serie di false necessità, opportunamente indotte dai media, che ci hanno spinto verso un individualismo esasperato in nome del quale possiamo dormire sonni tranquilli se, nemmeno tanto lontano da noi, si muore di fame, di sete o di democrazia esportata. Ma cazzo, se mi si riga la macchina allora divento una bestia! Se, nonostante la prima e la seconda casa, mi fai pagare due lire in più di tasse allora si che lo perdo il sonno!
Ovviamente la complessità dell’argomento è maggiore, ma è evidente, secondo me, che la nostra prevedibilità è tanto grande quanto povera la nostra reattività nei confronti di avvenimenti che dovrebbero invece farci sobbalzare, farci decidere di intraprendere un’azione concreta, quale che sia. Forse è una questione di allenamento morale. Non siamo più abituati.
Quasi quasi lunedì vado a lavorare in mutande! Così, tanto per spiazzarli un pò ed essere meno prevedibile. Non servirà a niente, ma magari…come inizio…per riprendere l’allenamento…

5 comments:

cinema and cigarettes said...

L'orgoglio della nostra dignità individuale, è stato sostituito con la pochezza delle argomentazioni tele-visive di ogni tipo, e del "benessere" superfluo indotto che ha sostituito noi stessi, e che fa arredamento nella nostra vita. Alla fine la reattività, ormai, è controllata e risponde in maniera inefficace, quelle rare volte, e a comando, giusto per dare l'illusione di ribellione.
L'illusione, si materializza negli occhi di chi crede, e a me lo "spettacolo" non piace.

normanno said...

La dittatura fa zittire la gente... La democrazia non la zitta ma non la ascolta. Tutto qua secondo me.

Lesandro said...

Sagge parole da entrambi.Però a Normanno chiederei, esiste una terza via? O non sarà invece che è la NOSTRA democrazia a non essere tale?

Gerypa said...

Affronto l'argomento da un punto di osservazione più basso. Non sono un complottista per indole, formazione, sciatteria personale. I complotti - è la mia tesi - sono sempre esistiti, dall'alba dell'uomo. Servono per sostanziare accordi, per giustificare politiche ingiustificabili e, ovviamente, per mascherare i fatti. La capacità di indagare (nell'anima piuttosto che nei misfatti del Palazzo) è il misuratore di civiltà di un popolo. I giornalisti, gli scrittori, i magistrati esistono per questo. Se un complotto si perpetua nel segreto vuol dire che qualcuno fa male il suo mestiere: non controlla, non si incuriosisce, pensa ai cazzi suoi. Sventare i complotti è - diciamolo - la parte più interessante del lavoro di ricerca della verità, perché coniuga l'avventura col dovere, la legalità col piacere. Non sono i complotti a destare scandalo, ma il fatto che vengano lasciati sommersi. E' come guardare un film al quale è stato tagliato il finale.
Scusate, oggi mi sono svegliato un po' superficiale.

normanno said...

"esiste una terza via? O non sarà invece che è la NOSTRA democrazia a non essere tale?"

Senza voler inferire, è vero che la classe politica italiana non brilla per la sua onestà e molti indicatori ci dicono che è fra le più corrotte del mondo democratico...

Rimane, per fare giusta misura e non essere tassato di francese arrogante di merda (ingrato al bel paese), che la Francia sta +/- nella stessa situazione.

Per farla corta, la falsa democrazia, oligarca nei fatti, dilaga in Italia, Francia, U.S. e... in Inghilterra visto che ci vivi.

Ci sono paesi dove la democrazia mi sembra più compiuta tipo i paesi nordici... Sarà la loro popolazione ridotta, la loro ricchezza, la mentalità più rigorosa ad aiutare... Buuu!