Wednesday, September 10, 2008

L'altra faccia della medaglia

"L’Italia ha una snervante capacita’ di passare in un lampo dall’essere un paese gentile e riconoscente, all’essere un paese cattivo e capace della piu’ spietata violenza".

Con queste parole Peter Popham apre un suo articolo che compare sul sito dell’Independent di oggi. Ed a me sembra che queste parole riassumano un po’ il significato del mio post di ieri. Due pesi e due misure, due modi di essere degli italiani, due facce della stessa medaglia. L’argomento trattato da Popham pero’ non riguarda le affermazioni di la Russa o di Alemanno. Riguarda la vicenda dal Molin. Nei giorni scorsi, sui siti dei giornali italiani, avevo intravisto notizie e filmati riguardanti l’ennesima carica della polizia ai manifestanti, ma non conoscevo bene i retroscena. Non so quindi quanto e come i media italiani abbiano trattato questo argomento. E, qualora non l’avessero fatto, non mi stupirebbe venirne a conoscenza da un giornale inglese. In pratica, quello che e’ successo e’ che esponenti del movimento No dal Molin hanno chiesto ed ottenuto il permesso di costruire una torre vicino al sito di costruzione, recintatissimo, del nuovo aeroporto, per vedere in che modo questo viene costruito. Hanno ricevuto tutti i nulla osta del caso ed hanno cominciato a costruire questa torre fatta di tubi innocenti in quella che viene definita un’atmosfera di ‘giovialita’’ con le forze dell’ordine. Finita la costruzione pero’, le sorridenti face delle suddette forze dell’ordine hanno subíto la solita trasformazione. Sono spuntati scudi e caschi, manganelli e pugni di ferro. La torre e’ stata abbattuta e venti manifestanti sono finiti in ospedale.

Mentre tutto questo accadeva, in Abruzzo si decideva di erigere una statua alla Madonna. Ma non una di quelle che normalmente in Italia piangono sangue. Alla cantante, i cui genitori sono originari di questa regione.

Ora io non mi interrogo tanto sul fatto che un giornalista inglese possa rimanere basito di fronte ad un accostamento del genere. Mi interrogo sul perche’ non rimangano basiti gli italiani.

2 comments:

digito ergo sum said...

l'italia è un paese che, dalla svizzera, possiamo solo sognare. ogni paese ha le sue contraddizioni. il tuo spirito critico, però, mi suggerisce che te, in fondo, l'italia la ami.

Lesandro said...

Come hai giustamente notato caro Digitello, neanche tanto in fondo. Come fai a non amare un paese dove esistono tradizioni come la sagra degli gnocchi e quella delle pappardelle al cinghiale? Dove le donne ANCORA se la tirano? Dove la gente fa confusione tra la partita di calcio e la messa e magari va a sposarsi allo stadio? Dove c'è il papa e la sua fidanzata? Dove una strada o una piazza non si rifiutano a nessuno, nemmeno al mostro di Firenze?
Potrei proseguire per ore ma il magone mi stringe la gola. Da buon italiano, tendo a commuovermi.
Sai mica se cercano biologi a, chessò, Montreaux?