Wednesday, February 11, 2009

Miserabili socialisti d'altri tempi

Faccio mio l'appello di Gery, pur senza perdere d'occhio il mio personalissimo 'mainframe'

"Tutti i problemi che i socialisti si proponevano, scartando le visioni cosmogoniche, le fantasticherie e il misticismo, possono essere ricondotti a due problemi principali.
Primo problema: produrre la ricchezza.

Secondo problema: ripartirla.
Il primo problema comprende la questione del lavoro.
Il secondo comprende la questione del salario.

Nel primo si tratta dell'impiego delle forze; nel secondo della ripartizione dei profitti.

Dal buon impiego delle forze risulta la potenza pubblica.
Dalla buona ripartizione dei profitti risulta la felicità individuale.
Per buona ripartizione bisogna intendere NON eguale, ma ripartizione equa.

La prima eguaglianza è l'equità.

Da queste due cose combinate, potenza pubblica al di fuori, felicità individuale all'interno, risulta la prosperità sociale. Prosperità vuol dire uomo felice, cittadino libero, nazione grande.

[...]


Risolvete i due problemi, incoraggiate il ricco e proteggete il povero, sopprimete la miseria, mettete fine allo sfruttamento ingiusto del debole da parte del forte, mettete un freno all'invidia iniqua di chi è in cammino, contro chi è arrivato; accordate
matematicamente salario e lavoro, unite l'insegnamento gratuito e obbligatorio al crescere dell'infanzia e fate della scienza la base della virtù, sviluppate le intelligenze occupando le braccia, siate un popolo potente e nello stesso tempo una famiglia di uomini felici, democratizzate la proprietà, non abolendola, ma universalizzandola, di modo che tutti i cittadini senza eccezione, siano proprietari, cosa più semplice di quanto non si creda; in due parole, sappiate produrre la ricchezza e sappiate ripartirla, e avrete insieme la grandezza materiale e la grandezza morale; e sarete degni di chiamarvi Francia.
Ecco, al di fuori e al di sopra di alcune sette che vi si smarrivano, ciò che diceva il socialismo; ecco ciò che cercava nei fatti, ecco ciò che abbozzava nelle menti.

Sforzi ammirevoli! Tentativi sacri!
"

Victor Hugo, I Miserabili, 1862

3 comments:

Anonymous said...

Ottima idea!
"La prima uguaglianza è l'equità" andrebbe scritto sui muri.

fabio r. said...

e già... non ci sono più i socialisti di una volta.. anzi, non ci sono più socialisti. PUNTO. Se penso ai socialisti più che a Weber, o Marx, o Turati mi viene in mente ancora Craxi...bbrrr....

Lesandro said...

e no dai, Craxi no...