Saturday, April 28, 2007

Fulmyne - Liberi liberi

La forma democratica può essere sintetizzata in due parole sotto forma di: Governo Popolare.
Tutt'oggi diamo per scontato che il popolo sia preparato ad avere la possibilità di eleggere dei rappresentanti, e soprattutto che abbia il diritto di decidere la politica del paese in cui vive. In democrazia siamo tutti liberi. Liberi di assistere agli scandali che costellano la maggior parte degli enti pubblici, e anche i più importanti gruppi industriali. Liberi finalmente di vedere le tette in televisione a tutte le ore. Liberi di mandare i nostri bambini all'asilo, sicuri che riceveranno un'ottima educazione (salvo qualche sevizia e rito satanico). Siamo liberi di avere le cure ospedaliere che paghiamo, magari non proprio quando ne avremmo bisogno. In compenso siamo felici: di vivere in coda dentro delle scatolette che sputano veleno. Siamo fieri del comodo stile di vita che distrugge l'ambiente, e cerchiamo di donarlo anche agli altri popoli; magari all'interno di qualche contenitore blindato. Potremmo anche condividere i contratti di lavoro a termine, oggi di gran moda tra chi vuole risparmiare qualche soldo; salvo smettere di programmare famiglie impossibili sulla carta. Siamo abituati alle lunghe attese giudiziarie, ai lavori pubblici eternamente in corso, agli scandali sessuali e criminosi che coinvolgono i personaggi più in vista del paese. In compenso abbiamo il diritto di votare: di mettere delle crocette su schede che contengono simboli accattivanti e nomi simpatici. In ogni caso i governanti a cui diamo la fiducia, la ricambiano regolarmente... Siamo liberi di illuderci che un qualsiasi partito formato sempre dalle stesse persone incapaci, sia migliore; perché ha cambiato nome e bandiera per l'ennesima volta.
La democrazia assegna ai cittadini il diritto di decidere, spesso su questioni riguardo a cui non si hanno le idee abbastanza chiare. Liberi di esprimerci e confrontarci; a parte Echelon. La nostra libertà non ci impedisce però di appendere una tenda parasole in un balcone; salvo naturalmente chiedere qualche permesso a suon di carte bollate e file agli sportelli comunali. Il nostro tempo ha infine portato la cultura al trionfo: prova ne è il fatto che il “Grande Fratello” è arrivato alla settima edizione, così come le varie “stalle” e “isole” a cui gli adolescenti tanto si ispirano. La violenza? E' anch'essa libera, così come la speculazione che mette in ginocchio gli inermi risparmiatori (quelli che sono sempre liberi di investire i propri risparmi con la speranza di vivere senza lavorare). Anche prima della democrazia, esistevano le corporazioni, i sindacati, i servizi pubblici e le scuole dell'obbligo; eppure quelli che abbiamo adesso non sono in discussione (quelli di prima si). Siamo liberi, siamo soli, siamo sempre stressati dal mondo che circonda le nostre libere esistenze; eppure alcuni di noi hanno la sgradevole sensazione di essere delle marionette in una storia preconfezionata dalle consuetudini sconsiderate che affliggono la società. Il sistema democratico che viviamo ha già dimostrato quanto sia innaturale e fallace. In natura comanda il più forte, il migliore: mai il più furbo “senza-scrupoli”. Siamo liberi di festeggiare la “Festa della Liberazione”, conseguenza dello scandalo più grande di tutti i tempi che una razza possa ricordare: l'8 settembre. Liberi, liberi siamo noi, però liberi da che cosa? Chissà cos'è...

1 comment:

Lesandro said...

Un piccolo bignami in appendice al post di Fulmyne. L'8 settembre del 1943 viene firmato l'armistizio di Cassibile (vicino Siracusa) tra l'Italia e le forze alleate. Le ragioni per cui si perviene alla firma sono molteplici. Dal lato italiano, la politica anti-monarchica del Duce e l'allontanamento del fascismo dalle sue radici più puramente sociali, portano all'indignazione della casa reale e dei quadri più alti e 'romantici' del PNF. Il 25 luglio 1943, al Gran Consiglio del Fascismo, Dino Grandi, Giuseppe Bottai, Galeazzo Ciano ed altri alti gerarchi del regime, presentarono un odg con cui si chiedeva la destituzione di Mussolini e si riponeva la guida del paese nelle mani di Umberto II di Savoia. Mussolini fu arrestato e sostituito da Badoglio alla guida del paese. Vennero così avviate le trattative con le forze alleate. Queste però furono inizialmente confuse, sia per i dissidi interni al nuovo governo italiano, sia perchè gli alleati, già presenti sul territorio italiano nel sud del paese, non ritenevano necessaria una resa per poter sconfiggere gli eserciti dell'asse. La sconfitta militare dell'esercito nazi-fascista avrebbe difatti comportato anche la conquista del paese e la sua successiva colonizzazione e spartizione tra i paesi vincitori. E il nostro paese, si sa, è un bocconcino prelibato, strategicamente parlando, per la posizione centrale che occupa nel mediterraneo. Questa, paradossalmente, è la sola ragione per cui gli alleati cambiarono idea. Vista l'importanza geografica dell'Italia, per evitare futuri attriti tra USA, UK e URSS, si decise di lasciare l'Italia agli italiani e di non includerla in quel mercato osceno che fu poi il vertice di Yalta. A seguito della comunicazione della firma, l'Italia piomba nel caos. L'esercito è allo sbando, la casa reale fugge a Brindisi dietro le linee alleate mentre la Wermacht e le SS attivano l'operazione Achse, ovvero rastrellamento e deportazione dei militari italiani e consolidamento delle postazioni militari nel nord Italia. E' in questo contesto che, in quegli anni, opera la resistenza partigiana.