Vabbè, ormai il mio post su libero c’è finito. Ed ha suscitato un sacco di commenti a quanto pare. 50 fino ad ora. Peccato che molti sembrino essere senza senso. Gino Strada è un comunista, dicono in molti. Susanna, un medico, dice di vergognarsi di essere tale per colpa di Strada. ‘centocinquantuno nico’ dice che Strada se lo merita quel che gli succede perché invece di andar a cercare guai all’estero dovrebbe curare gli italiani in italia (…). Christian sostiene che il ‘compagno’ Strada sostiene i terroristi islamici…
Roba da pelle d’oca. La pochezza associativa, la miseria culturale, quasi cognitiva di tanta parte degli italiani è roba da pelle d’oca. Per non parlare della finaccia che ha fatto la tanto blasonata 'carità cristiana'.
La solitudine intellettuale (ma qui si tratta di un vero e proprio deserto) deve essere una gran brutta cosa se così tanta gente sente il bisogno di erigersi allo status di ‘caps lock’ per sbatacchiare maiuscole convinzioni su di un blog, apparentemente senza tenere in alcuna considerazione ciò che nel post che stanno commentando è scritto; apparentemente senza sapere nulla di ciò di cui stanno parlando. Tutto molto triste.
E allora lasciate che vi dia una mano. Tanto per farvi capire di cosa stiamo parlando.
Mohammad Yusef Aresh: “Oltrepassai il carro, e pochi secondi dopo la bomba esplose. Fu come un terremoto. Mi lanciò indietro di tre o quattro metri…mi svegliai e vidi gente e parti del corpo dappertutto: dita, mani, piedi, gambe, quasi ogni cosa…la gente gridava ed altri gridavano che un’altra bomba sarebbe esplosa…stavo indossando un abito bianco quel giorno e vidi che il mio abito era diventato rosso…”
Sherzad (nome di fantasia), 9 anni; gravemente ferita in un attacco suicida a Kabul, nel marzo 2006. Uno shrapnel l’ha sventrata ed il suo intestino è fuoriuscito: “Alle volte mi sogno quel giorno – ho degli incubi. Pensavo che non sarei sopravvissuta. Quel giorno, dopo essere stata ferita, ho iniziato a recitare la Kalimah (la preghiera dei martiri), perché credevo di stare morendo”. 9 anni…
Questi sono civili. Uomini, donne e bambini. Civili feriti in uno tra i tanti attacchi operati dai Talebani o dalle milizie di Hezb-e Islami dopo l’inizio della guerra (DOPO l’inizio della guerra…non prima! Prima queste cose non succedevano), la cui testimonianza è stata raccolta da Human Rights Watch. Sono aumentati gli attentati da parte degli insorgenti negli ultimi due anni. È tutto scritto nel rapporto di HRW sulle vittime civili causate dalle milizie islamiche in Afghanistan. Rapporto gemello di quello che rende conto delle vittime civili causate dalle milizie occidentali. Eserciti diversi, stesso sangue innocente. Nessuna differenza né qualitativa né quantitativa, ammesso che qualcuno voglia sforzarsi di trovarne una. E il tanto temuto e ricercato Bin Ladin è probabilmente a Los Angeles a farsi una Pina Colada.
È di queste persone che si prende cura quel ‘comunista’ di Gino Strada. Di quelli che si trovano nel mezzo. È del sangue di Sherzad e Mohammad che sono sporchi i pavimenti degli ospedali di Emergency. “Life support for civilian war victims”. Così nasce e così opera Emergency.
Provate ad immaginarvi che significa lavorare in un posto del genere. Trovarsi una Sherzad aperta come un agnello sul tavolo operatorio, e forse avrete percezione della distanza che corre tra Gino Strada, Emergency e la politica italiana, il comunismo, Berlusconi e Prodi, il Partito Democratico e via dicendo.
Mi fate sinceramente pena.
Ringrazio comunque chi ha voluto sostenere o criticare in maniera degna di questo nome le mie osservazioni.
Roba da pelle d’oca. La pochezza associativa, la miseria culturale, quasi cognitiva di tanta parte degli italiani è roba da pelle d’oca. Per non parlare della finaccia che ha fatto la tanto blasonata 'carità cristiana'.
La solitudine intellettuale (ma qui si tratta di un vero e proprio deserto) deve essere una gran brutta cosa se così tanta gente sente il bisogno di erigersi allo status di ‘caps lock’ per sbatacchiare maiuscole convinzioni su di un blog, apparentemente senza tenere in alcuna considerazione ciò che nel post che stanno commentando è scritto; apparentemente senza sapere nulla di ciò di cui stanno parlando. Tutto molto triste.
E allora lasciate che vi dia una mano. Tanto per farvi capire di cosa stiamo parlando.
Mohammad Yusef Aresh: “Oltrepassai il carro, e pochi secondi dopo la bomba esplose. Fu come un terremoto. Mi lanciò indietro di tre o quattro metri…mi svegliai e vidi gente e parti del corpo dappertutto: dita, mani, piedi, gambe, quasi ogni cosa…la gente gridava ed altri gridavano che un’altra bomba sarebbe esplosa…stavo indossando un abito bianco quel giorno e vidi che il mio abito era diventato rosso…”
Sherzad (nome di fantasia), 9 anni; gravemente ferita in un attacco suicida a Kabul, nel marzo 2006. Uno shrapnel l’ha sventrata ed il suo intestino è fuoriuscito: “Alle volte mi sogno quel giorno – ho degli incubi. Pensavo che non sarei sopravvissuta. Quel giorno, dopo essere stata ferita, ho iniziato a recitare la Kalimah (la preghiera dei martiri), perché credevo di stare morendo”. 9 anni…
Questi sono civili. Uomini, donne e bambini. Civili feriti in uno tra i tanti attacchi operati dai Talebani o dalle milizie di Hezb-e Islami dopo l’inizio della guerra (DOPO l’inizio della guerra…non prima! Prima queste cose non succedevano), la cui testimonianza è stata raccolta da Human Rights Watch. Sono aumentati gli attentati da parte degli insorgenti negli ultimi due anni. È tutto scritto nel rapporto di HRW sulle vittime civili causate dalle milizie islamiche in Afghanistan. Rapporto gemello di quello che rende conto delle vittime civili causate dalle milizie occidentali. Eserciti diversi, stesso sangue innocente. Nessuna differenza né qualitativa né quantitativa, ammesso che qualcuno voglia sforzarsi di trovarne una. E il tanto temuto e ricercato Bin Ladin è probabilmente a Los Angeles a farsi una Pina Colada.
È di queste persone che si prende cura quel ‘comunista’ di Gino Strada. Di quelli che si trovano nel mezzo. È del sangue di Sherzad e Mohammad che sono sporchi i pavimenti degli ospedali di Emergency. “Life support for civilian war victims”. Così nasce e così opera Emergency.
Provate ad immaginarvi che significa lavorare in un posto del genere. Trovarsi una Sherzad aperta come un agnello sul tavolo operatorio, e forse avrete percezione della distanza che corre tra Gino Strada, Emergency e la politica italiana, il comunismo, Berlusconi e Prodi, il Partito Democratico e via dicendo.
Mi fate sinceramente pena.
Ringrazio comunque chi ha voluto sostenere o criticare in maniera degna di questo nome le mie osservazioni.
Uno di questi giorni Vauro mi denuncerà...
4 comments:
Siamo sempre bravissimi a pontificare dalle nostre comode poltrone. Quando si parla di situazioni difficili, come quella in oggetto, bisognerebbe sempre chiedersi prima: cosa faccio io meglio di quel signore (Strada, in questo caso)? Sarei disposto a prendere il suo posto? Sono a stomaco pieno, ho forse bevuto troppo?
L'Italia è l'unico Paese al mondo dove uno si siede dalla parte della ragione solo perché dall'altro lato i posti sono tutti occupati.
Già, riusciremmo a mischiare le idee pure a Brecht. Eppure il dubitativo, l'incertezza e la curiosità dovrebbero essere costituenti dell'animo umano. Invece a leggere quei commenti si direbbe che ognuno ha la verità in tasca. Ognuno afferma, nessuno suggerisce. Tutti esclamano e nessuno dice.
Tanto per fare un'altra citazione 'dotta', che mi sembra più che appropriata in questo caso, Bertrand Russell soleva dire: 'Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono sempre strasicuri, mentre gli intelligenti sono sempre pieni di dubbi'.
Ho visto il tuo articolo su Libero, e pure i commenti.
Gino Strada è un medico, uno di quelli che ancora riesce a dare un senso alla sua professione: salvare vite umane. E fin quì ci siamo. Non ci vuole molto per capire cose così semplici. Ma tant'è, che in Italia 1+1 non fa 2, ma quel che ci conviene. Certo, Gino Strada può, per qualcuno, essere antipatico,ladro, bugiardo, oppure comunista e quel che gli pare, ma mettere in dubbio il suo lavoro e che è un medico, dimostra che il nostro paese alleva individui dalla rozzezza, superficialità, e disonestà intellettuale infinita.
Ma è davvero così difficile, avere rispetto per una persona, senza chiedersi quanto sia uguale a noi!
Riconoscerne il suo valore e l'intelligenza, senza chiedere le credenziali.
Pasolini ha scritto una Poesia (faccio anch'io una citazione "dotta") che mi aiuta molto quando perdo le staffe. E' la foto ancora attuale (ahimè) del nostro Paese. Ma non la scrivo.
Pier Paolo Pasolini
La poesia
Pasolini e gli italiani...
http://www.pasolini.net/poesia_intelligenzanonavramaipeso.htm
Dubito che sarebbe stato possibile rappresentare il tutto in maniera più efficiente. Non la conoscevo, grazie del contributo.
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