Sunday, September 21, 2008

Altro che metodo Montessori!


By Tania







Giacomo è un bimbetto di neanche tre anni, minuto ma vivacissimo e capriccioso quanto basta. Poichè il giardinetto di casa gli sta angusto, ogni volta esce fuori, apre il cancello e scorrazza curiosando per il circondario. La zona è tranquilla e poco trafficata ma il lavoro vocale e motorio della mamma o della nonna per controllare che non si faccia male e per mostrargli i pericoli cui potrebbe andare incontro, è davvero notevole. soprattutto se paragonato agli scarsi risultati che ottengono.
Oggi si è ripetuta la fuga dal giardino, solo che dietro di lui c'era il padre.

"Giacomo vieni qua!"
Niente.
"Giacomo attento che sei solo!"
Niente.
"Guarda che si passa 'na machina e te pija sotto io nun vojo sapè gnente!!!"
Giacomo s'è bloccato!

Se non si chiama 'responsabilizzare' questo!

11 comments:

elena71 said...

Piccolo litigio madre/figlia

Figlia: A ma', certo che sei proprio strompa

Madre: Melissa, non te permette mai piu'che te fo' 'na faccia cosi'

Figlia: A ma', guarda che t'ho detto strompa mica stronza!

Aveva 5 anni ed era già padrona della semantica lessicale.

digito ergo sum said...

oh, quell'ometto in miniatura che apre il cancello ed esce a scoprire il mondo, me lo immagino proprio ora... e non c'è niente di più bello al mondo. con debita esclusione dei pericoli, intendo...

a 5 anni sono già padroni di ben altro.

fabio r. said...

ammazza che Lord (Voldermord?) !!

Anonymous said...

vogliamo parlare del meno citato ma più minaccioso :" se tè fai male tè cè dò er resto sopra !!!"... da telefono azzurro !!! (fortunati voi o genitori che 35 anni fà non c'era)
LCK

elena71 said...

Caro anonimo,

a casa mia c'era e c'è anche nella mia attuale casa e penso nella maggior parte delle case di Roma e provincia.

Ma noi siamo piu' creativi.

L'ultima invenzione è "te pijo l'occhi e te li denocciolo", che sta soppiantando decisamente "te pisto come l'uva e te spezzo l'ossi uno a uno" e il famosissimo " Viè qua che te meno, nun c'ho voja d'arzamme!".

Per mia figlia grande funziona anche "ti spezzo le ditine cosi' chatti con i gomiti", quando non si riesce a scrostarla dal pc o dai giochetti.

Ovvio che il seguito di queste minacce è dello 0.0000001% ma almeno ci facciamo due risate.

Mi ricordo mia cugina che bastava uno sguardo gelido della madre per bloccarsi all'istante, vi giuro che terrorizzava anche me, non uno strillo in quella casa, mai 'na ciavatta che volava...

E il telefono azzurro dovremmo usarlo noi genitori quando dobbiamo subire i maltrattamenti dei nostri figli, sapranno qualcosa i genitori di adolescenti come me, che settimana scorsa mi sono sentita dire:" Mamma ricordati: niente dimostrazioni d'affetto genitoriale in pubblico!".

Anonymous said...

molto efficace, nonostante il dialetto è cicuramente opera di un fine psicologo (e comunque funziona!)
cia'

Galatea said...

Già. :-)

Anonymous said...

Sono d'accordo per il telefono azzurro per i genitori, magari grigioazzurro, tanto per dare un contentino ai figli.

Credo che, in questi casi, le minacce verbali, paradossali nella loro colorita fantasia, raggiungano in modo dritto, chiaro e non traumatico lo scopo, certamente meglio di un silenzioso e gelido sguardo.

A LCK: terribile la frase da te evocata. Chissà se i tuoi genitori sono stati di parola, altrimenti, credo, che il telefono azzurro avrebbero dovuto usarlo loro!

Un suggerimento ad Elena 71: a casa mia andava molto "te pisto come l'onto", piuttosto che il più antiquato "te merco".

Tania

elena71 said...

Oddio " Te merco" non lo sento da secoli ahahahahaha

note disambigue said...

Mio figlio è stato un "tentatore di fughe" impareggiabile.
Smise perchè si iniziarono a chiudere tutte le porte a chiave.

*Si* said...

Mio padre mi ha sempre detto" E mi ghe n'asunsu" Che significa in genovese" E io ce ne aggiungo". Non ne ho mai dubitato per cui andavo a farmi medicare le ginocchia dalle mamme dei miei amici.