Molti ricorderanno come nel marzo del 2001, prima della guerra in Afghanistan, una banda di miliziani talebani decise di far saltare in aria due enormi statue di Buddha scolpite nella parete di una montagna a Bamiyan, una vecchia di 1500 anni e l’altra di 1800. Il fatto suscitò enorme scalpore, la condanna dell’UNESCO ed il rammarico di numerosi esperti d’arte e di storia oltre a rappresentare in maniera molto simbolica l’intransigenza, l’ottusità e l’intolleranza di qualcosa che potremmo definire ‘il Male’ nei confronti di un’immagine pacifica che potremmo definire ‘il Bene’. Ricordo che un vecchio monaco buddista, in seguito alla demolizione della statua, iniziò una sentita serie di rituali e danze all’ombra delle rovine, al fine di ricacciare quegli spiriti maligni precedentemente tenuti a bada dalle divinità. Ebbe tutta la mia solidarietà devo dire. Oggi, altri miliziani talebani, appartenenti al Tehreek e-Nafaz e-Shariat e-Mohammadi (Tnsm), movimento per l’applicazione della Sharìa in Pakistan, hanno tentato un’impresa simile. Asserragliati poche miglia a nord del confine tra Afghanistan e Pakistan, nella Valle di Swat, dove nacque il buddismo tantrico, hanno tentato di demolire un bassorilievo del Buddha scolpito 1400 anni fa fuori del villaggio di Jehanabad. Hanno praticato dei fori nel bassorilievo, ci hanno infilato la loro dinamite, hanno azionato il detonatore e…non è successo niente. La dinamite è esplosa, ma la statua sembra non abbia riportato danni.
Non so se ne abbiano parlato i giornali ed i telegiornali in Italia, né so se questo sia completamente vero. Però me lo auguro. Mi auguro che anche Buddha, pur così serafico e sorridente, abbia deciso di incazzarsi e di mettere un freno al tutto. Oltretutto non è che sia possibile fare affidamento su altri al momento…
2 comments:
Vedi? parlano di arte. sbagliato, ma non necesaariamente, "anti".
ti ho messo un link.
un saluto
grazie ps
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