Saturday, January 26, 2008

È inutile chiudere la stalla dopo che…

“…non partecipiamo al voto sul decreto missioni” ha detto Ferrero parlando a nome della Sinistra Unita “e chiederemo una verifica in Parlamento per quanto riguarda l'Afghanistan”. “La sinistra si è ritrovata unita perché in Consiglio dei Ministri non abbiamo partecipato al voto sulle missioni militari. Chiediamoche ci sia una verifica in Parlamento sulla missione in Afghanistan”. Dal canto suo, il PdCI “voterà contro il rinnovo della missione militare in Afghanistan. La caduta del governo Prodi, al quale non abbiamo mai negato la fiducia nemmeno su questo delicatissimo terreno, ci impone oggi di manifestare anche con il voto in Parlamento la nostra contrarietà di fondo al coinvolgimento dell'Italia nel conflitto in Afghanistan. Non c'è più alcuna garanzia che in futuro le nostre truppe conservino i limiti territoriali e di ingaggio che il governo Prodi ha garantito”

Venivamo da un periodo in cui i comunisti italiani seduti in parlamento parlavano di pace senza se e senza ma. In cui non esitarono a far cadere il primo governo Prodi proprio per mantenere, a questi riguardi, coerenza e identità politiche. E anche ideologiche. In cui abbracciavano i movimenti pacifisti e mai e poi mai avrebbero lasciate inascoltate le richieste di gruppi come i no-TAV o i no-Dal Molin. I ‘movimenti’. Erano questi alla fine la vera spina dorsale dei rappresentanti italiani di quanto discendeva dal PCI. Indipendenti, ma fonte continua di sollecitazioni positive per partiti come RC e PdCI. Sollecitazioni che aiutavano loro e noi a rimanere con la schiena dritta. Necessarie, visto che gli interlocutori che si avevano di fronte erano pur sempre l’imperialismo militare e quello economico. La democrazia da esportare in punta di missile e la Banca Mondiale. La guerra ‘preventiva’ e la globalizzazione. Facile che tremassero le gambe. Oggi quella spina dorsale non ce l’hanno più. Se la sono sfilata volontariamente per dare fiducia al governo Prodi. Per mandare a casa Berlusconi insomma. Solo che poi non l’hanno fatto. E adesso cercano di raddrizzarsi. Ma, senza vertebre, lo sforzo che fanno è patetico. Rimangono afflosciati a terra come marionette coi fili tagliati.

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