Friday, January 18, 2008

Supremazia inumana

135 kg di peso racchiusi nel corpo perfetto e potente di una tigre siberiana di nove anni (nella foto). Qualcosa che dovrebbe esistere in libertà per dominare un territorio pulito. Ed invece esisteva in uno zoo dell'inquinatissima Los Angeles. Ve l’immaginate una tigre siberiana in California? Non solo. Rinchiusa, umiliata da turisti, genitori annoiati e flash fotografici. Poi, il 25 Dicembre scorso, tre teenagers COGLIONI, ubriachi fradici, decidono di piazzarsi davanti al carcere di questo animale meraviglioso per sbeffeggiarlo con urla e provocazioni, tipo salire sul muro di recinzione che circonda i pochi metri quadri concessi per tirare oggetti vari addosso alla tigre. Non pensano a quello che fanno. Non considerano la natura della tigre. Non gli riconoscono uno spirito. E allora succede qualcosa. Qualcosa che marca la distanza tra noi, stanchi mammiferi che da tempo abbiamo dimenticato ciò che siamo, che abbiamo sottomesso la nostra dignità, la nostra esistenza e persino la nostra libertà ad un sistema di regole che noi stessi abbiamo creato, ingabbiandoci da soli, e loro, che invece rimangono puri e puliti, e come tali subiscono quella manciata di neuroni in più che ci rende capaci di infliggere, e di infliggerci, sofferenza. La tigre ha un nome, Tatiana. Abbiamo sentito il bisogno di dargliene uno. Che fosse solo una tigre per noi non era sufficiente. Tatiana subisce tutto questo. Vede i tre giovani che la umiliano, che la deridono. E s’incazza! S’incazza perdio! Salta una siepe larga 5 metri ed un muro di cinta alto 3, si avventa sui tre sconsiderati, ne sbrana uno e ferisce gli altri due. Di lì a poco, arriva una pattuglia della polizia. Apre il fuoco e la tigre muore. L'uomo, non contento, piange la morte di un 'innocente' e gioisce per l'abbattimento di un essere 'feroce'.

2 comments:

L'Eroe Semantico said...

Oh beh, ricorda che Ratzi proprio ieri ha sottolineato, in occasione di Sant'Antonio protettore degli animali, che sono l'uomo è chiamato all'eternità. Cosa ti aspetti da una razza come la nostra che considera tutti gli altri esseri viventi macchine di carne, e che non pochi anni fa pensava la stessa cosa anche di chi aveva colori di pelle diversi dal rosa?

Lesandro said...

Il papen continua a perdere occasioni su occasioni per tacere.
Ma, a parte questo, la storia di questo animale mi ha fatto infuriare per la maniera vigliacca con cui più e più volte 'noi' umani ci siamo accaniti contro di lei. Prima lo zoo. Un'istituzione che dovrebbe semplicemente sparire dalla faccia del pianeta. Poi le umiliazioni, la derisione, ed infine l'uccisione in quanto 'feroce' o 'pericolosa'. Come se fossa la nostra di specie ad essere prossima all'estinzione per causa dei grandi felini, e non il contrario. Non so, provo una compassione infinita per questo animale, un effetto che normalmente una tigre non farebbe credo.