Thursday, January 11, 2007

La Memoria Pericolosa




Il 27 giugno 1980, 81 persone che si trovavano a bordo del Dc-9 Itavia in volo tra Bologna e Palermo, morivano nell'esplosione dell'aereo causata dall'impatto con un missile che per puro caso si trovava a zonzo nei cieli sopra Ustica. E deve essere stato davvero un caso se, a distanza di 26 anni, la Cassazione ha deciso che per questo crimine non esistono colpevoli. I vertici dell’Aeronautica militare di allora, i generali Bartolucci, Ferri e Tascio, sono stati a più riprese assolti dalle accuse di alto tradimento e depistaggio delle indagini grazie a cavilli legali più o meno recenti, ultimo la legge 85, promossa nel 2006 dal governo Berlusconi che ha riformato l’attentato contro organi costituzionali limitandolo ai casi in cui vengano commessi atti violenti diretti ad impedire agli stessi organi l’esercizio delle loro funzioni. In altre parole, o si spaccia l’atto legiferativo come atto violento e si incrimina il legislatore oppure il ‘generale’ di turno può agire indisturbato da dietro la propria scrivania ben protetto da leggi e leggine.
Ma non è questo il punto. Il punto è che, appena un attimo dopo l’emissione della sentenza, è iniziato immediatamente il lavoro dei soliti noti di riscrittura degli eventi, di manipolazione sfacciata della verità, di cancellazione di fatti concreti e di sfacciato autoconvincimento. Un lavoro fatto di frasi ad effetto, tanto roboanti quanto vuote che serve solo ed unicamente ad indurre la gente a distogliere lo sguardo dalle oltre due milioni di pagine scritte che raccontano quel processo, per cominciare a guardare la pagina successiva…quella bianca. Non solo noi non dobbiamo sapere, ma se già sappiamo, o intuiamo, o sospettiamo, allora dobbiamo dimenticare. Dimenticare che con ogni probabilità quel missile è stato lanciato intenzionalmente da uno dei tanti aerei, americano o italiano che fosse, che popolavano quel cielo 26 anni fa. Dimenticare come i vertici dell’aeronautica non potessero non sapere e non possono non essere intervenuti per nascondere o cancellare conversazioni radio, tracciati radar e via dicendo.Dimenticare la raccapricciante somiglianza, sia nel modus operandi che nell’esito, che esiste tra il caso di Ustica e quello di Piazza Fontana, dove altri parenti di altre vittime non solo sono stati costretti a vedere assolti i carnefici dei propri cari ma anche a pagarsi da soli le spese processuali di decenni di processi. Dimenticare! Non è più importante sapere! Ciò che conta è la nostra “affettuosa solidarietà ai familiari delle vittime e i generali dell'aeronautica assolti” (Giovanardi). Anzi, ciò che conta è strumentalizzare, trovare il modo di rovesciare un crimine così chiaro nel calderone senza fondo del caos politico-istituzionale del nostro paese, dove tutto è lecito ormai, evidenziando lo “schiaffo che il governo Prodi ha ricevuto dalla Cassazione, che ha respinto il suo estremo ed inutile tentativo di accanimento contro gli ufficiali dell'Aereonautica, per tutta la vita fedeli servitori delle istituzioni” (sempre Giovanardi ovviamente). Glorifichiamo i generali e dimentichiamo presto. Bisogna farlo in fretta però, perché tra poco comincia il Grande Fratello e forse stasera c’è Costantino in tivvù…

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