Wednesday, September 26, 2007

Anoressia mentale

La creatività. Il potenziale immenso di immaginazione, il genio dei nostri politici. Un fotografo pirla (e pertanto famosissimo) se ne esce con la sua ennesima provocazione. Dopo la commercializzazione della guerra in Bosnia pubblicizzata con uniformi intrise di sangue su cui si distinguono i buchi delle pallottole. Dopo la mercificazione della malattia terminale con l’uomo morente di AIDS portato sui cartelloni pubblicitari di tutte le città, accanto ai ‘fagottini’, ‘pucciottini’, ‘lingottini’ del mulino bianco o ai 380 cavalli dell’ultima BMW, Mercedes, Audi, etc., quel gran pirla di Oliviero Toscani se ne esce con la ragazza anoressica. Uno scheletro sofferente che guarda in camera con occhi ormai rassegnati per pubblicizzare una…casa di moda. Ora, sorvolando sull’idiozia del fotografo ormai nota a tutti e, temo, incurabile, ciò che oggi mi ha sorpreso dalle colonne dei giornali è la tempestiva, radicale e definitiva reazione del mondo politico italiano, nella persona dell’affascinante ministro Melandri. È profonda ed accurata l’analisi fatta dal ministro sulle ragioni psichiatriche dell’anoressia, così come sentita è la critica verso l’ennesima trovata pubblicitaria di Toscani che, a suo dire, non informa la gente sulle cause della malattia e non aiuta a combattere il fenomeno. Giusto! E allora ci pensa lei a combattere il fenomeno. Come? Con una capillare campagna di moralizzazione delle più giovani, nelle scuole, nelle case, nelle televisioni (attenzione, non ‘dalle televisioni’, ma ‘nelle televisioni’)? Oppure con una serie di pubblicazioni informative che spieghino in maniera semplice come si diventa anoressici e come se ne guarisce? No. Altro è lo scontro frontale che la ministra ha in mente. Una mossa strategicamente perfetta, una trappola inevitabile, una soluzione ultima!...reintrodurre la taglia 44 negli atelier di moda. Così chi andrà a comprare vestiti non si sentirà in imbarazzo a dover entrare per forza in una taglia più piccola. Strepitoso…Ovviamente tutti gli stilisti sono d'accordo con lei e ci tengono a precisare che non hanno mai utilizzato modelle troppo giovani e troppo magre. Solo Pulce e Poiana chiosano sull'erroneità del confondere la bellezza dell'essere sottili con l'anoressia...
ma vaffanculo.

6 comments:

Gerypa said...

Non voglio fare il polemico ma se ci avessero interpellati prima (me e una discreta quantità di maschi ordinari) avremmo potuto dare il nostro contributo senza dover arrivare all’intervento del ministro Melandri, alla congerie di consultazioni tra grandi firme e al conseguente disorientamento per l’elaborazione di un manifesto scritto in italiano corretto. Già da tempo noi maschi ordinari preferiamo un sedere consistente a uno rattrappito, apprezziamo le forme classiche dove - tanto per intenderci - i fianchi si distinguono dal torace, siamo per la carne e non per il legno.

Anonymous said...

Io appoggio quella campagna fotografica. trovo che rappresenti benissimo realtà che ho visto, e che la potenza espressiva di una immagine possa, per la nostra attenzione, sostituire fiumi di parole condizionate da un giudizio. L'immagine, non lo è. Scriverò un post, mi sa.
Condanno piuttosto il video su youtube che mostra la realizzazione del servizio.
Un saluto, caro

Lesandro said...

premetto che non l'ho visto, ma perchè condanni il video su youtube ma non la campagna fotografica? anche un video sono immagini, e con ogni probabilità molto più realistiche di quanto non sia uno scatto, che probabilmente rappresenta il 'meglio' di decine di altri cestinati. mi incuriosisce questa cosa.

Anonymous said...

La foto ha suscitato polemiche.
Di mezzo, anche D&G.
Il video mi pare il reality di quelle polemiche a danno comunque di una persona malata. E molto.
Ma è solo la mia opinione

Lesandro said...

Ed è la benvenuta. Però vorrei farti notare che in quanto a potenza espressiva quel video (che continuo a non trovare) è probabilmente molto superiore alle foto. Toscani di comunicazione ci capisce, non c'è dubbio. Ma proprio per questo sa benissimo che portare quelle immagini su dei cartelloni pubblicitari equivale a banalizzare il problema. Semplicemente la gente finisce per non vederle più, a considerarle 'normali' proprio come con l'allegra famiglia del mulino bianco o la topona che si struscia sulla fuoriserie di turno. E nonostante lo sappia, continua ad uscire con quelle che la gente crede siano 'provocazioni', mentre invece sono solo un modo, bieco come altri, di far soldi.
Almeno io la vedo così.

Anonymous said...

Non credo, sai perchè? Perchè anche se fondamentalmente concordiamo su tutto, io sono solo una nostalgica ottimista illusa ;)