Wednesday, September 12, 2007

Non in mio nome

Caro Ministro D’alema, è stata sua l’iniziativa di deplorare l’arresto dell’europarlamentare Borghezio da parte della polizia Belga per aver manifestato a Bruxelles, senza autorizzazione del sindaco di quella città, contro l’Islam (badi bene ministro, contro l’Islam, non contro i terroristi o Al-Qaeda o Bin Laden o contro l’integralismo. Contro l’ISLAM). Immagino che il suo intervento non sia da considerarsi ‘a titolo personale’. In quanto ministro degli Esteri, immagino lei abbia pensato di protestare con l’autorità belga a nome dei cittadini italiani per i quali lei lavora (o dovrebbe lavorare). Temo di doverla disilludere. Almeno per quanto mi riguarda. Prenda pure nome e cognome dal mio blog e corregga il tiro, esprimendo la sua protesta a nome dei cittadini italiani meno uno.

Ha fatto presto ministro, ad indignarsi per quanto accaduto. Ha immediatamente alzato la voce, rivendicando la santità del parlamentare e la sua immunità da ogni forma di rispetto delle leggi. Poco importa che quel parlamentare urlasse contro una religione (che, glielo ricordo ministro, conta più di un miliardo e mezzo di seguaci sparsi in tutto il mondo) insieme a rappresentanti di movimenti xenofobi ed ultra-nazionalisti provenienti da tutta Europa. Poco importa che quello stesso parlamentare si sia fatto e si faccia quotidianamente portavoce di idee (ed azioni) profondamente razziste, non solo nei confronti di uomini e donne extracomunitari, ma anche italiani. Poco importa che quell’individuo abbia contribuito ad introdurre in Italia la politica urlata, sbavante e violenta dei proiettili inviati ai magistrati. Lei ha pensato lo stesso di doverlo difendere. Di dover alzare la voce. Forse crede di poterlo fare per risollevare un pò l’immagine di un paese servo come il nostro. Meglio farebbe, caro ministro, a ricordarsi dei panni sporchi che ancora abbiamo dentro casa nostra, invece di pretendere di andare a lavare quelli di un paese come il Belgio, dal quale, le assicuro, abbiamo solo da imparare. Meglio farebbe a ricordarsi che il governo di cui lei fa parte ancora non ha attivato le commissioni di inchiesta per i fatti del G8 di Genova, dove, le ricordo, magari non vennero arrestati parlamentari, ma vennero massacrati manifestanti inermi da forze di polizia che hanno applaudito alla morte di uno di essi. Se vuole incazzarsi ministro, si incazzi per quello. Si incazzi per le nigeriane umiliate dal suo europarlamentare immune sui treni del nord italia a suon di insetticida. Si incazzi per le vittime dell’indulto che anche lei ha votato. Si incazzi per le basi militari americane che vengono costruite sul nostro territorio a nostra insaputa e senza il nostro consenso. Si incazzi per i mafiosi, i corrotti, i condannati che siedono accanto a lei in parlamento.

La sua voce grossa non solo non incanta nessuno, ma ci sputtana bellamente agli occhi della comunità internazionale né più né meno di quanto non ci abbiano sputtanato gli sproloqui di Berlusconi ed i cinque anni del suo governo.

Perciò, caro ministro, le sue figure di merda le faccia a nome suo e basta. Non mi tiri dentro. Fosse stato per me, Borghezio non solo sarebbe rimasto in galera, ma, se possibile, nel braccio riservato agli extracomunitari. Ammesso che in un paese civile come il Belgio esista un braccio del genere.

4 comments:

Lawrence d'Arabia said...

Ciao Leo (o Lea?),
ben ritrovato dopo la lunga estate.
Ne approfitto per segnalarti un video interessante, http://gisa.splinder.com/post/9115885

credo sia la summa, il testamento spirituale di quel lungimirante politico che è Borghezio.

A presto

Lesandro said...

Grazie milord. anche se ignoro chi siano Leo (o Lea)
A presto

Gerypa said...

Mi associo alla dissociazione.

Anonymous said...

necessita di verificare:)