Thursday, November 01, 2007

Riflessioni notturne pre-partenza

Domani il sottoscritto, insieme al suo prosopopeggiante avatar, se ne tornano in Italia per pochi giorni. I tanti finesettimana passati lavorando (tutti dalla fine di agosto in verità) cominciano a lasciare il segno. Quindi un finesettimana passato a mangiare come Cristo comanda (e a bere come Cristo comanda…il corpo e il sangue) è quello che ci vuole per tirare un po’ il fiato. Sa un po’ di escursione perlustrativa a dire il vero. La fine del contratto si avvicina ed il futuro è quanto mai incerto. Immagino di non avere nulla da invidiare a tanti miei coetanei sotto questo punto di vista. Roma mi accoglie sempre alla grande devo dire. Già fuori del terminal di Ciampino, il traffico ti salta subito alla gola. Lo shock, dopo anni passati nella quietissima Cambridge, è consistente, ma mi riabituo subito. I ‘green’ inglesi (odiosi per certi versi) lasciano il posto a pratacci ingrigiti dallo smog e costellati di immondizie varie. Le casette a due piani (attached, semi-detached, detached etc. tutte da 400.000 euro in su…come cazzo faranno a comprarsi casa gli inglesi…) con giardinetto e staccionata tipo Paperopoli, si ingigantiscono a cubo e diventano i condomini enormi della Tuscolana prima, del quartiere Appio poi, ed infine di casa mia. Harry Potter diventa improvvisamente Verdone. Il rigore ed il ‘fair-play’ anglosassoni subiscono una metamorfosi degna del miglior Dr. Jekyll e diventano il fatalismo e l’incazzosità tipici del luogo. Ci si sorprende a pensare che un tempo questo posto era casa. Cambiamenti che avvengono in due ore scarse di hostess low cost, turbolenze più o meno preoccupanti e vicini di posto sempre troppo silenziosi o troppo rompicoglioni. Sembra impossibile che un tempo così breve possa separare due realtà così diverse. Però è vero, come è vero che questa diversità non si sviluppa gradualmente viaggiando verso sud. Ma compare quasi all’improvviso, una volta varcate le Alpi. Certo, i paesi dell’Europa continentale sono diversi dalla Gran Bretagna, ma sono molto più simili ad essa, e tra di loro, di quanto non siano simili all’Italia.

Il che ci rende unici, credo. Solo che non sono sicuro che questo sia totalmente un bene.

Io amo i bambini, ma il prossimo che viene a bussarmi per dirmi ‘trick-or-treat’, a me che sto in mutande e canottiera proletaria, con la barba lunga e sfatto da una giornata di lavoro terminale ed una serata di ‘metti-a-posto-casa-prima-di-partire’, lo infilo nel forno. Acceso.

3 comments:

Anonymous said...

Bentornato in Italia
:)

Anonymous said...

Bentornato Lisà... Spero tanto che ci sia occasione di vederci

roob said...

Che ti toccava mangia in Inghilterra :-D?
Ti mancava un bel piatto di pasta ben fatto accompagnato da un rosso nostrano...eh?