Monday, February 05, 2007

Icone e fantasmi...uno sfogo

Il blog. Discutere e confrontarsi, apprendere ed incazzarsi. Ricercare la sintesi delle cose e soprattutto capirle. Ormai è diventata una necessità, seconda solo a quella che mi tiene ancora attivo nei laboratori di ricerca. Eppure non basta. Soprattutto oggi. Oggi che quei valori, che un tempo innalzavano la dignità di un uomo al merito di tutto quanto di meglio possa offrire il pianeta, vengono dati in omaggio con un Big Mac menù. Considerati d’intralcio nella migliore delle ipotesi, ridicoli e patetici nella peggiore. La dignità del conto in banca, il coraggio misurato dal numero di tonnellate di bombe sganciate in testa a donne ed uomini di fango, o dal numero di poliziotti uccisi fuori da uno stadio, l’onore della supremazia violenta e del potere punitivo. Secoli, millenni di umanesimo e di scienza buttati nello scarico del consumismo, nascosti dietro l’icona del calciatore e della velina, nuova immagine sacra del millennio, che premia il superficiale e l’ottuso, l’ignorante e l’arrogante, relegando al ruolo di fantasma chi invece, testardamente, continua a considerare quei valori, quelli veri, come irrinunciabili.
Guerre, fame, malattie da noi ormai dimenticate da tempo continuano a mietere milioni di vittime. I ghiacci polari si sciolgono, le temperature aumentano e regioni intere del globo desertificano, intrappolando uomini dalla pelle scura in una stretta mortale di fame e sete. Sul nostro pianeta si muore. Il nostro pianeta muore. E noi perdiamo il sonno dietro a cose talmente piccole da far sorridere le formiche, come il calcio, i reality, la moda.
Niente coraggio, niente dignità, niente onore. Ma non è vero per tutti. Esistono persone a questo mondo che decidono di farsi carico dei problemi degli altri. Volontari meravigliosi o professionisti della solidarietà che tentano con ogni mezzo di riportare il genere umano in paro con questi valori. L’icona del nuovo millennio si allarga a dismisura per coprirli il più possibile, ben consapevole del fatto che il loro esempio potrebbe distruggerla. Alcuni sono riusciti ad uscire dall’ombra. Gino Strada, Alex Zanotelli; per citarne un paio. Altri sono morti. Troppo pericolosi per lasciarli operare. Grazie Beppe Grillo per averli inseriti nel tuo calendario. Ma tutti gli altri rimangono nell’ombra, nelle discariche sudamericane, fonte di vita per bambini-ratto che mai vedranno una playstation. O nei deserti africani, fonte di morte per bambini-scheletro per i quali ‘idromassaggio’ semplicemente non ha senso. O nelle periferie del mondo cittadino, dove bambini-vecchi imparano a prendere atroci eucaristie da siringhe o da grassi turisti occidentali ben prima della Prima Comunione.
Gandhi disse una volta “se esiste un uomo non violento, perché non può esistere una famiglia non violenta? E se esiste una famiglia non violenta, perché non può esistere una città, una nazione, un mondo non violento?”. Copiamo questa frase, mettiamo l’originale da parte (è troppo prezioso per buttarlo) e nella copia modifichiamo ‘uomo non violento’ con ‘uomo solidale’, capace di sentire quei problemi come suoi. E riformuliamo la domanda…

1° aprile 1965
Cara Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto,
se un giorno leggerete questa lettera, sarà perché non sarò più fra voi. Non vi ricorderete quasi più di me e i più piccoli non ricorderanno nulla.
Vostro padre è stato un uomo che ha agito secondo il suo pensiero e che è stato sicuramente fedele alle sue idee.
Crescete come bravi rivoluzionari. Studiate molto per padroneggiare la tecnica che permette di dominare la natura. Ricordatevi che la rivoluzione è la cosa più importante e che ciascuno di noi, da solo, non vale nulla.
Soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più profondo di voi stessi qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque, in qualunque parte del mondo. È la qualità più bella di un rivoluzionario.
Per sempre miei bambini, spero di vedervi ancora. Un bacio grande e un abbraccio da
Papà

(Ernesto Guevara, lettera ai figli)

6 comments:

Lesandro said...

...veramente lo diceva lui di essere comunista...che poi il suo 'comunismo' fosse diverso dal nostro...
MAGARI non lo fosse!!!

Lesandro said...

Bè, non so se quel poliziotto fosse o meno uno di quelli che si sarebbero divertiti a Genova nei giorni del G8. Ma è morto in maniera assurda, per motivi assurdi e, soprattutto, si lascia dietro una famiglia.
Non sono certo io il più grande sostenitore delle forze dell'ordine italiane. Molti scelgono quel mestiere per arrivare a fine mese. Altri perchè pensano di poter così esercitare un qualche tipo imprecisato di 'potere' su viados, prostitute o spacciatori e via dicendo. Altri per motivi un filo più 'romantici', per fortuna. Mi piace pensare che l'ispettore morto a Catania fosse uno di questi, se non altro per rispetto alla famiglia. Insomma non farei di tutta l'erba un fascio come si dice. Poi certo, ci sono anche quelli che godono a manganellare. Ma lì me la prenderei più con chi ordina piuttosto che con chi esegue. Un pò lo stesso che potrei dire per quei 'tifosi' di Catania. Perchè quella 'guerriglia', agitata su uno sfondo di improbabili ideologie o 'fedi' calcistiche, aveva tutta l'aria dell'imboscata organizzata. Il che apre la domanda del 'chi' abbia voluto organizzare una cosa del genere e soprattutto 'perchè'.

Del ricercatore di cui parli sinceramente non ho memoria. Farò una ricerca...

Lesandro said...

Già Laura. Per quanto si faccia queste persone si cerca sempre di relegarle nell'ombra. Migliaia di ore televisive spese a parlare di 'costantino', che non merita nemmeno la maiuscola, mentre invece gente come Zanotelli o Strada, che meriterebbero serate intere dedicate alla propria opera, è grasso che cola se compaiono sul piccolo schermo cinque minuti ogni tanto. Magari sotto Natale, quando siamo tutti più buoni e ci piace compiacerci della nostra bontà, credendo ipocritamente che il loro sacrificio sia anche il nostro, quando invece noi non muoviamo un dito.

cinema and cigarettes said...

Devo propio dire che esprimi molto bene certi concetti, ti invidio per questo. Per rimanere in tema con il tuo Post, penso che in Italia i grandi personaggi - quelli veri che ti fanno emozionare e ti migliorano - vengono calpestati infangati e magari derisi, da questo nostro paese prono dal dopoguerra. - Che Guevara è prima di tutto un medico - mi diceva un'amico - se qualcuno comincia il discorso con rivoluzionario, non perdere tempo ad ascoltarlo. Oggi nel "Bel Paese" se chiedi ad un ragazzino chi era il Che, magari ti rispondono "quello che stampava le magliette". Pasolini, anche se un tempo era iscritto al P.C.I., sarebbe per me banale e mortificante dire che era un Comunista. Oggi nel nostro Bel Paese, (già sempre quello) molti Sinistri, si arrogano il diritto di tenere quest' uomo Meraviglioso da una sola parte. Pier Paolo è di tutti.
Ci sono uomini che nei loro gesti e nelle loro parole, ci hanno donato esempi di vita universale. La politica ed i mestieri non sono altro che degli strumenti. Gino Strada di professione Medico, se non avesse fatto il Medico, avrebbe fatto magari l'idraulico inventandosi comunque qualcosa di originale e meravigliosamente utile, e da esempio per il prossimo.
Una volta Strada disse a Furio Colombo: Perché non togliere i militari e con calma ricostruire l’immagine che ci piace gli altri abbiano dell’Italia? O qualcuno pensa che il più bel "made in Italy" siano i fucili mitragliatori? Ma in Italia Gino è solo un pacifista. -
L'intelligenza non avrà mai peso, mai nel giudizio di questa pubblica opinione - diceva Pasolini.

Ecco, avrò scritto un pò incasinato ma questo è quello che penso del mio disgraziato Paese.

Lesandro said...

E' vero. Quella del Che e' forse una figura un po' troppo complessa per questo post. Ma mi piaceva quella frase che ho evidenziato in neretto, perche' secondo me racchiude il senso dell'opera dei personaggi di cui parliamo. Ne racchiude la motivazione.
Quanto alle magliette, be', e' lo 'scarico del consumismo' di cui parlavo. Inghiotte tutto. Persino Cristo lo puoi ritrovare su qualche bancarella per turisti, magari sorretto dalla Madre in improbabili riproduzioni in PVC della Pieta' di Michelangelo sempre, chissa' perche', incastonate dentro al guscio di bivalvi di Botticelliana memoria. Ma e' un bell'esempio pero'. In quello scarico tutto si mescola, tutto si confonde e perde di identita'. Come l'immondizia.

Lesandro said...

Caro Leo, un esempio perfeto. Grazie per avercelo ricordato.