Tuesday, February 12, 2008

Iudica, Deus, Causam Tuam

Siamo già in clima pre-elettorale ormai. Su questo non sembrano esserci dubbi. Dopo la caduta del governo Prodi, il distacco dell’Udeur da una parte ed il ‘ti odio poi ti amo’ di Casini a Berlusconi dall’altra, rischiano di minare una delle poche certezze che da sempre caratterizza la vita politica del nostro paese, ovvero la presenza di un cospicuo contingente di democristiani al potere, indipendentemente da chi vince le elezioni. Bisognava pertanto portare all’attenzione degli elettori-pecore una problematica che risvegliasse in essi i sani principi di quel cattolicesimo ultra-ortodosso che normalmente alimenta crociate, esportazioni di democrazia, cilici e fruste, bibbie agli affamati e via dicendo. La chiesa è ormai impegnatissima su questo fronte, al di là della questione elettorale. Tra papen, Bagnasco e Ruini, sono anni che ormai spingono a che si arrivi finalmente ad una legge che vieti di scopare se non a fini procreativi, ed anche in quel caso, avendo cura di avvolgere i genitali maschili in carta vetrata, chè questa roba della procreazione con orgasmo non è per niente cattolica. Si è scelto dunque di puntare l’attenzione del pio elettore sulla questione dell’aborto e della vita, che ormai della questione della morte non gliene frega più un cazzo a nessuno, non fa audience, puzza e porta pure sfiga.

Gli elementi per iniziare una bella caccia alle streghe c’erano tutti. La chiesa, come già detto, in prima linea, ormai interviene pubblicamente anche come critico cinematografico, additando ai crociati elettorali il film di Nanni Moretti in cui, a quanto pare, durante una scena di sesso si intravede il Moretti che, dio ci scampi, s’incula la Ferrari a palombella. Sodomia! Occidentale oltretutto, nemmeno islamica. La CEI, per bocca (si potrà dire ‘bocca’ in un contesto simile? mah…) di Don Anselmi, insorge. Scena da cassare. Non è romantica, non è diretta alla vita ed alla procreazione e soprattutto i due non si guardano negli occhi. E i testi parlano chiaro a riguardo. In caso d’inchiappettamento, bisogna per lo meno che LA inchiappettanda (non IL! Attenzione!) si sforzi di fissare intensamente l’inchiappettante. Si va all’inferno lo stesso, ma si ha diritto all’aria condizionata, al digitale terrestre e ad una domenica libera al mese.

Va da se però, che una sana inquisizione deve avere i propri soldati, la propria militia christii, il proprio braccio armato. Altrimenti chi interverrà in soccorso del pio elettore, quando questi, vittima o testimone di abominio, urlerà il proprio dolore? Fortunatamente, polizia e carabinieri sono sempre dipendenti pubblici e non mancano tra di essi quelli pronti ad impugnare il crocefisso per chiavarlo in testa a questa o quell’eretica o infedele. E così, seguendo il pianger disperato di un indifeso fantolino ancora non nato (il nome ci è ignoto ma non è Luca e comunque avrebbe voluto fare ingegneria edile), irrompono nel reparto interruzioni di gravidanza del secondo policlinico di Napoli per purificare l’immondo chirurgo reo di aver appena eseguito un aborto terapeutico al quarto mese di gestazione (perfettamente il linea con le blasfeme leggi vigenti) e soprattutto la snaturata madre che ha impedito la nascita di un probabile portatore di seri deficit mentali (un potenziale pio elettore insomma). E già che c’erano, hanno purificano anche la sua vicina di letto, intimandole di testimoniare davanti alla novella santa inquisizione. Pena il supplizio dei ‘ferri’.

La santa inquisizione dunque esiste di nuovo. È una realtà. Ma mancava ancora qualcosa. O meglio, qualcuno. Qualcuno che potesse guidarla, amministrarla benevolmente. Qualcuno che potesse soffrire insieme alle sue vittime. Che potesse fare suo il loro dolore. Qualcuno che appicciasse il fuoco insomma, chè di streghe ce n’è in abbondanza. Ed eccolo qua. Lui è tutto. È alto, è largo, è profondo. Praticamente un cubo. Giuliano Ferrara annuncia la propria discesa in campo. La sua lista ‘Pro-Life’, sostiene, potrà arrivare tra il 4 ed il 6 percento. Con l’aiuto di dio e del santo padre. Soprattutto del santo padre. Lui è perfetto. E casto. Non si tocca dal ’72. Non ci arriva. Come il nuovo Torquemada appizza il nasino fuori di casa tutti si avventano su di lui in adorazione della sua purezza. Tra il 4 e il 6 percento…mica bruscolini. Buttiglione tenta di baciarlo in bocca. La Binetti, col cilicio già tutto bagnato, gli strizza l’occhietto. Casini lo osserva da lontano imperscrutabile, con occhio severo ed il reggicalze un po’ stretto. È lui il nuovo faro. È lui che difenderà la vita nel mondo. La caccia alle streghe, da oggi, è iniziata.

E a sinistra? A sinistra la Pollastrini tuona: “l'amore per la vita non è di una parte…e ci appartiene

(giuro che ho fatto copia-incolla dal sito de l’Unità)

2 comments:

Anonymous said...

Inquisizione non solo santa.
Ho appena sentito del blitz della polizia a Napoli

Lesandro said...

vabbè, pure stronza e fascista. Ma tanto anche la prima lo era quindi...