Thursday, November 13, 2008

Codice di disonore


"Vergogna", urlavano stasera i sostenitori dell'accusa contro le forze di polizia imputate per i fatti della scuola Diaz, avvenuti 7 anni fà al G8 di Genova. Vergogna perchè il primo grado di giudizio ha visto assolti i vertici della PS e del Viminale e condannati una manciata di poliziotti e ispettori. I proverbiali pesci piccoli, o capri espiatori che dir si voglia. 35 anni di carcere spalmati su 13 condannati, con la pena più pesante di 4 anni per l'allora comandante del settimo nucleo sperimentale di Roma. A fronte dei 108 anni chiesti dai PM per 29 imputati. Un processo, a detta dei giornalisti che l'hanno seguito, viziato da numerosi casi di omertà e da prove svanite nel nulla. Come le due famose bottiglie molotov.
Non che mi aspettassi nulla di diverso. I pesci grossi sanno come muoversi. Certi ordini si danno, ma in silenzio, senza parlare. 'Codici rossi' all'amatriciana, punibili solo nei contesti hollywoodiani, ma non fuori dal grande schermo. C'è differenza tra Scajola e Jack Nicholson dopotutto. Soprattutto in un paese come il nostro, dove accanto alle urla di indignazione echeggiano quelle grasse e soddisfatte di chi non esita a vaneggiare della nota rispettabilità e galanteria dei vertici delle nostre forze dell'ordine (non poteva mancare, tra questi, Maurizio 'sciroppo d'acero' Gasparri). Senza nemmeno porsi il problema del fatto che una tale assoluzione di massa dei quadri dirigenziali, comporta necessariamente l'ammissione di una struttura gerarchica inesistente all'interno delle forze dell'ordine stesse, dove un ispettore qualsiasi può ordinare di trasformare un pacifico raduno di manifestanti in una 'macelleria messicana', senza che nessuno dei suoi superiori possano fare nulla per prevenirlo o ne siano addirittura a conoscenza. Senza nemmeno porsi il problema della moralità di chi le forze dell'ordine le rappresenta quotidianamente in strada. Moralità che a questo punto bisogna considerare semplicemente nulla, se semplici agenti possono aver compiuto una mattanza del genere, stando alla sentenza, di propria iniziativa, senza aver ricevuto ordini dai propri superiori. Perchè è chiaro che il punto debole di questa sentenza è lo scollamento tra i pesci grossi, che un intervento del genere avrebbero potuto ordinarlo o impedirlo, e i pesci piccoli, che invece l'hanno messo in atto.
E si parlerà di questa vergogna, magari a lungo. Si protrarranno nel tempo i processi per il secondo ed il terzo grado di giudizio. E nel frattempo, visto che, per l'appunto, la pena massima è di soli 4 anni, in galera non ci finirà nessuno. E i responsabili di quelle ferite, di quelle pozze di sangue, di quei denti spaccati, di quei punti di sutura, rimarranno impuniti.
Cercavano violenti e pericolosi 'black bloc', quei poliziotti. E li hanno trovati, ma non li hanno arrestati.
Non si arrestano i colleghi.

Tutto sommato preferisco Jack Nicholson...

4 comments:

elena71 said...

Non si arrestano i colleghi.

Vabbè ma vedi quello che è successo al povero Federico Aldrovandi e a chissà quanti altri.

Nessuno paga mai, la verità non esce mai fuori, in Italia si insabbiano gli eventi con una facilità sorprendente.

Poi sono d'accordo con te che spesso le dritte vengono dall'alto, e che ci sono poliziotti in gamba che si fanno un mazzo cosi', ma purtroppo tra tanti esistono delle teste a prepuzio che invece del cervello sono dotati di manganello.

Che dovrebbero infilarsi in un posto caldo-umido, per usare un eufemismo.

Anonymous said...

Moriremo vedendo cambiare il mondo... tranne l'Italia.
Ciao Lesandro

fabio r. said...

siamo dentro un brutto film.. c'è una puzza di regime qui che non ti dico...

Lesandro said...

sante parole Salvo. Gli italiani sono refrattari al cambiamento.