Wednesday, October 11, 2006

Animalisti e zoofili

Sono dieci anni che faccio ricerca scientifica su animali vivi (topi). Facci analisi comportamentale (cose tipo labirinti, premi-la-leva-ottieni-il-cibo ecc.) per cui molto raramente mi capita di dover intervenire in maniera invasiva sui miei animali. Certo, qualche volta capita, e non è piacevole. Nemmeno per me. Sono dieci anni che sento gente che, più o meno seriamente, mi da dell’’assassino’, ‘macellaio’, ‘bastardo’ ecc. Ormai ci ho fatto il callo e non mi preoccupo più nemmeno di specificare che lavoro per trovare un rimedio ad una brutta malattia. Ho anche rinunciato a cercare di spiegare che se avessi un’alternativa valida farei volentieri a meno di usare degli animali, vivi o morti che siano. Dopotutto mi piacciono i topi con cui lavoro. Però certe volte ancora mi incazzo e mi chiedo “ma chi sono poi queste persone che mi accusano? E perché lo fanno?”
Si definiscono ‘animalisti’, ma non lo sono. Dubito che esistano molti animalisti veri a questo mondo. Essere animalisti non significa solo essere vegetariani, come molti di loro si vantano di essere. Essere animalisti significa vivere all’insegna di una regola che vieta qualsiasi azione o comportamento che possa essere anche solo lontanamente collegata alla sofferenza di un animale, qualunque esso sia. Ed allora bisogna rinunciare non solo alla carne come alimento, ma anche agli indumenti in pelle/pelliccia, agli insetticidi, ai medicinali che non siano ‘raccolti’ direttamente dal campo del contadino. In teoria si dovrebbe rinunciare anche agli antibiotici ed agli antiparassitari (laddove ce ne sia bisogno), ai cosmetici…anche a quelli che millantano la non sperimentazione su animali, poiché anche se il contenuto della singola boccetta-flaconcino-rossetto ecc. non è stato direttamente testato, il suo capostipite lo è stato senz’altro, altrimenti non sarebbe in commercio. Insomma, ci si infila un sacco di iuta e si campa bevendo acqua e coltivando la terra, o giù di lì. Non è un caso che la stragrande maggioranza dei prodotti oggi acquistabili e che realmente non hanno comportato una sperimentazione animale, siano reperibili solo in erboristerie e negozi di alimentazione biologica.
Nessuno dei miei accusatori rientra in questa categoria. Alla fine dei conti credo che la sola cosa che li turbi sia l’idea del povero topolino o del povero cagnolino o del povero gattino, tutti col vezzeggiativo. Già se gli paventi l’idea di una scimmia gli interessa di meno. Non parliamo della ricerca elettrofisiologica che viene fatta sulle locuste o di quella genetica fatta coi moscerini della frutta. Non gliene frega niente. Rabbrividiscono e maledicono di fronte all’idea di questi piccoli mammiferi usati nella ricerca scientifica, ma poi appena spunta il dolorino volano dal medico e saccheggiano farmacie, senza chiedersi minimamente ‘perché’ possono permettersi di farlo. Definirli ‘zoofili’, ovvero persone alle quali semplicemente piacciono gli animali, sarebbe più che sufficiente, se non fosse che gli animali piacciono anche a me, cosa che per loro è incomprensibile. Nella loro testa io dovrei odiarli gli animali altrimenti “come fai a fare il lavoro che fai?”. Tutto sommato preferisco gli animalisti veri.

8 comments:

Marina said...

Ciao Lesandro! Sono partita da falla-girare e sn approdata qui... Bello il tuo blog!
Capisco bene la tua frustrazione: vedere gente che non si intende del tuo campo permettersi di dare giudizi cosi pesanti è sfibrante. Quando poi si vede che hanno anche potere e impatto sugli altri... Ricordi la questione dei cerbiatti in Piemonte questa estate? Io sono convinta che questi falsi ambentalisti non avrebbero mosso un dito se si fosse trattato, che so, di formichieri (animali schifosi da vedere). Ma si trattava di Bambi, perciò...
Cmq volevo chiederti un paio di cose, per curiosità... Tu che ci fai a Cambrige? Sei ricercatore? Che sogno... Ma che studi? Medicina? Sembri molto informato in campo scientifico...
E poi, ho sentito molto parlare di Benni, ne parli anche tu in un altro tuo post, ma chi è? Ok, uno scrittore, ma che ha di cosi particolare? Se val la pena comincio a leggerlo anch'io...
Grazie!

Lesandro said...

Ciao Marina. Scusa se rispondo in ritardo, ma questo post m'era scivolato 'fuori lista'. Io mi occupo di ricerca biomedica e sono ricercatore. Stefano Benni te lo consiglio assolutamente. E' uno scrittore unico per stile, il mio preferito. Ogni libro è un sogno, nel vero senso della parola. Ti consiglio soprattutto 'Elianto'.
Ciao e a presto

Anonymous said...

ciao..
ti voglio rispondere da vegana, animalista e rispettosa completamente di ogni forma di vita.
Volevi un animalista vero?Eccotelo!
Dici di nn sopportare d'esser giudicato..ma quello che vorrei farti capire..
è che sei tu che compi le azioni che limitano e concludono la vita ad altri esseri viventi su cui nn hai il minimo diritto, poichè nn ti appartengono, nn ne puoi disporre.
Invece ti arroghi il diritto di salvare l'umano essendo consapevole, da ricercatore che i test su animali nn sono affatto attendibili e paragonabili alle risposte fisiologiche umane.
Lo sai.
Lo sanno tutti i ricercatori che è una questione economica e nn un sacrificio x la salvaguardia della specie umana.
Un modo come un'altro x rubare soldi al popolo di ignoranti..
nn fraintendermi x rabbia..
cerca di leggere ciò che scrivo..
Ovviamente io nn ti stimo, ovviamente credo tu sia un criminale..ma penso che ne possiamo parlare ora che hai qualcuno che ti risponde.
Sarebbe facile in fondo dire che sei un martire senza e noi animalisti siamo pazzi senza metterti in gioco.
E rispondo anche alla signorina marina: questi falsi ambientalisti..nella realtà dei fatti si chiamano anti-specisti e nn fanno differenza tra una formica o un essere umano.
Perchè tutte le vite hanno lo stesso valore, nn in ordine di grandezza ed egoismo.
Inoltre ti ringrazio a nome dei formichieri x come li descrivi, ma ti assicuro che la razza umana vanta molti esempi di schifosi, marina.

Anonymous said...

Mi associo..

Anonymous said...

mi associo a marina,inoltre ti vorrei dire che ho 18anni,e che soffro di un bel pò di cose,tutti si lamentano xkè non vado dal medico,ma preferisco tenermi i dolori,piuttosto che prendere cose TESTATE,E POI TU DA MEDICO,dovresti sapere che medicine che vanno bene per un cane o un gatto,non possono andare bene per l'uomo,di conseguenza,è una tortura inutile e soprattutto ingiusta,in quanto non hai alcun potere sulla vita di questi animali,la loro uccisione non è meno grave di quella di un uomo,allora mi chiedo,invece di uccidere gli animali e fare inutili test,perchè non prendere come cavie gli umani?dato che le medicine servono a noi,a sto punto sacrifichiamo l'umanità no?se davvero ritenete il vostro lavoro utile,allora perchè non testate personalmente le vostre ricerche?certo la cosa non vi conviene più,voi avete bisogno dei piaceri della vita,una carcassa di animale è più facile che passi inosservata rispetto a quella di un uomo.Inoltre,concludo col dire che la razza umana dovrebbe battersi per la salvezza di quella animale,in quanto,quest'ultima ha sempre dato,e continua a dare esempi migliori,l'uomo più và avanti e peggio è,basta vedere la tv,inoltre senza gli animali,gli uomini neanche esisterebbero,loro sono stati i primi esemplari sulla terra,e quando l'uomo scomparirà,loro ci saranno ancora.

Anonymous said...

Paradosso di Zenone
si unisce all'amica Lagrima nell'e sprimere tutto il suo dissenso.
solo una cosa aggiungo Lesandro carissimo, in quanto animale come noi tutti, perchè non li esegui su te stesso questi esperimenti? se vuoi ti dò una mano io..e credimi..non mi farò impietosire quando implorerai pietà..ricordandoti che è per la scienza..per il progresso..

Anonymous said...

Eh già..
Xchè è troppo facile essere dall'altra parte, e sacrificare..
Sacrifica te stesso Lisandro..
Così le xsone col cuore ti apprezzeranno davvero..
Al posto di fare i fatti e lamentarti.
Ci sarà un giorno in cui..
dalla parte del topo ci finirai tu.
Te lo assicuro..
Anzi te lo prometto.

Lesandro said...

mamma mia, un post a scoppio ritardato! Erano secoli che non lo controllavo più Nel caso qualcuno ancora lo legga, ecco le mie risposte. A lagrima vorrei chiedere su cosa basa le sue affermazioni. Quando dici che da ricercatore dovrei sapere che i test condotti su animali non sono 'attendibili' o rilevanti per l'uomo, a cosa ti riferisci? Da ricercatore io sono consapevole dei limiti che comporta la sperimentazione animale. Conosco i confini che separano la fisiologia del topo da quella dell'uomo, ma conosco anche le zone in cui queste si sovrappongono, i meccanismi biologici che queste due specie hanno in comune, e sono moltissimi. Poichè le tue affermazioni sembrano ragionate, allora ti chiederei di specificarle un pò di più. Inoltre tu affermi che tutti i ricercatori saprebbero che è solo una questione 'economica'. Che significa questo? Chi ci guadagnerebbe? Non mi è chiaro a chi ti riferisci. Ho l'impressione che anche tu, come molti altri, tendi a buttare nello stesso calderone la ricerca fatta dalle case farmaceutiche con quella fatta nei laboratori universitari. Lo so che la tentazione di giudicare questa differenza 'futile' è forte, ma ti assicuro che in verità è una differenza enorme, concreta e pesante. Io non mi sento un martire nè credo tu sia una pazza. Al contrario ritengo che posizioni come la tua siano utili. Proprio perchè il mondo è pieno di schifosi allora possono esistere anche ricercatori che infliggono sofferenze inutili o esagerate ad animali da laboratorio e pertanto è bene che ci sia chi preme affinchè questo non avvenga. Devo dirti però che, molto spesso, sono gli stessi ricercatori a farlo, anche se ti sembrerà strano o ipocrita.
A Chiara vorrei dire che non mi sembra molto saggio evitare di curarsi. Per quanto io possa condividere la tua riluttanza ad assumere farmaci, che spesso comunque vengono prescritti anche se non necessari, proprio per compiacere le case farmaceutiche, io un controllino ogni tanto me lo farei lo stesso. Inoltre tu parli di sperimentare sugli uomini. Premesso che, laddove possibile, questo già viene fatto (e per inciso la sperimentazione sull'uomo si è sempre avvalsa, e nella maggior parte dei casi ha confermato i dati provenienti dalla sperimentazione animale), presumendo che tu ti riferisca alla sperimentazione delle procedure più dolorose o sconfortevoli, chi li dovrebbe scegliere gli uomini su cui 'testare'? In base a quale criterio? Tu ti offriresti volontaria per uno studio che preveda situazioni dolorose, o lesive? Trovo che sia, questo si, ipocrita dire 'sperimentate sugli uomini' pensando che gli uomini siano comunque altri che non noi. Temo inoltre che posizioni del genere fossero proprie di personaggi che non sento certo vicini, e spero nemmeno tu (vedi Mengele). Non vedo in che modo la carcassa di un animale dovrebbe poter rappresentare un piacere della vita. Se invece vuoi dire che per 'noi' è importante lo stipendio, allora posso assicurarti che non si sceglie di fare il biologo per diventare ricchi...tutt'altro! Concordo con te che gli animali possono essere meglio degli uomini. Ma tu ci vivresti come loro? Rinunceresti ad usare la sola cosa che ti rende diversa da un cane, ovvero la tua corteccia cerebrale, per vivere in maniera selvatica? Perchè è questo il solo motivo per cui l'uomo è peggiore degli animali, la corteccia cerebrale, che consente anche di essere 'cattivi'. Io non ti consiglierei di farlo comunque. Senza il tuo raziocinio, ridotta a livello 'animale', temo che saresti una facile preda, nel senso che la sola 'arma' che ci è stata concessa per sopravvivere, è proprio il raziocinio. senza siamo nudi. niente artigli, niente zanne, siamo lenti e non possiamo volare. E non è bello essere predati. Mi permetto anche di dirti che non hai molta conoscenza della storia evolutiva, senza voler salire in cattedra o apparire borioso. Ogni specie animale attualmente esistente non è venuta 'prima' di noi. tutti rappresentiamo rami evolutivi terminali che si sono sviluppati da progenitori sempre 'comuni' a specie oggi diverse. così, ad esempio, ci ritroviamo ad avere DNA in comune con rane, serpenti, uccelli e via dicendo (una di quelle aree di sovrapposizione di cui parlavo prima). Se andiamo bene a vedere, i veri progenitori 'primi' altri non erano se non semplici batteri (a farla semplice). Ma dubito che sceglieresti di morire per un semplice malanno batterico al solo scopo di preservare il patogeno che ti ha infettato, anche se queso rappresenta la nostra origine biologica.
Ai due anonimi chiederei di firmarsi e, laddove possibile, di non scrivere cazzate.
Grazie