Wednesday, March 21, 2007

Praise of Lesandro

Però…quasi quasi spendo due righe per autoincensarmi…bravo Lesa, c’avevi indovinato. Negli ultimi due post avevo detto appunto che, al di là della soddisfazione per la liberazione di Mastrogiacomo, avremmo fatto bene ad osservare le reazioni della nostra classe politica a quanto avvenuto, senza lasciarci menare per il naso né da chi stappa bottiglie né da chi celebra collaborazioni apparentemente non esistenti tra il nostro governo e quello di Karzai. Ho pure notato, con sollievo, come questa volta i cecchini NATO avessero evitato di sparecchiare a destra e a manca così, tanto per non far muffire le munizioni. Oggi mi collego al sito de l’Unità e che leggo? Che in parlamento scoppia la polemica…sulla liberazione di un italiano tenuto in ostaggio dalla guerriglia talebana. Ma che bravi. A quanto pare al centrodestra non va giù che il nostro governo abbia trattato con i talebani. Tanto meno se la misura di questa collaborazione è espressione dell’attività di una ong come Emergency e del suo fondatore, il ‘medico confuso’ Gino Strada. In senato, il celeberrimo quanto illuminato Schifani si domanda come sia possibile che in questo governo coesistano le due anime di chi tratta con i feroci talebani, acconsentendo al rilascio dal carcere di alcuni di essi, e dopo spedisce in guerra i propri soldati contro di essi. Me lo domandavo anche io ieri a dire il vero (preoccupante…io e Schifani ci siamo posti la stessa domanda…aiuto…). Ma devo dire che partivo da premesse diverse e un ‘tantino’ più costruttive. ‘Fanculo ‘l’anima’ guerrafondaia (peraltro partorita dal tuo di governo, caro senatore dei miei cabbasisi) e benvenuta a quella pacifista del confronto, del dialogo e della trattativa. Ma forse Schifani, che è illuminato, avrebbe preferito un bell’intervento di forze speciali alla Putin. Crepano tutti, ostaggi compresi, però pure i talebani. Checcefrega del resto? Come vada o come venga, lo spettacolo che ha offerto oggi il parlamento è tanto rivelatore quanto vergognoso. Rivelatore del fatto che quello ’spirito di seria collaborazione’ dimostrato in questa occasione da tutte le forze politiche e di cui cianciava ieri Romano Prodi altro non era che frasi fatte e di circostanza, proferite all’insegna di quel bon ton che ci vuole tutti fratelli solo quando ci sono tutti i riflettori accesi. E vergognoso, perché ancora una volta mostra il nostro parlamento come il posto dove la priorità massima non è governare. L’imperativo non è prendersi cura della popolazione italiana. La necessità non è il benessere dei cittadini ed il progresso. Bensì far cadere il governo. Fottere la controparte politica. Apparire meritevoli di voto piuttosto che esserlo. Ed ogni occasione è buona. Anche quelle che dovrebbero rappresentare la soddisfazione di entrambi gli schieramenti. In qualsiasi asilo nido del paese sarebbe possibile trovare più buon senso ed intelligenza di quanta non ce ne sia in quell’aula.
È sotto gli occhi di tutti che se siamo riusciti a liberare il nostro concittadino è solo ed esclusivamente per la reputazione di Emergency. Se i guerriglieri hanno acconsentito ad uno scambio è grazie a quelle persone che hanno deciso di farsi portatori di un messaggio positivo, di assistenza medica indiscriminata, sotto i colori della bandiera arcobaleno. Questo dovrebbe essere materia di discussione parlamentare. Non altro. Laddove hanno fallito i cacciabombardieri, riescono i medici, gli infermieri, gli organizzatori giù giù fino ai volontari che allestiscono i banchetti alle fiere di paese per raccogliere fondi. Se fosse questa la natura del nostro interventismo, talebani o non, quel conflitto finirebbe molto prima.

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