Domani, a Roma, si terrà una manifestazione per la liberazione di questi due uomini. Perchè vengano riconsegnati alla loro vita. E' organizzata da Emergency ed anche Gino Strada ci sarà. Io non potrò andare. I 2100 Km che mi separano dalla capitale sono troppi per potermi muovere. Magari sfilerò da solo con la mia maglietta di Emergency per le strade di Cambridge ed a chi mi chiederà il perchè risponderò che sto sfilando per due miei amici rapiti da bande di criminali diverse. Risponderò che lo faccio per chiedere al mio governo di non coprirci nuovamente di vergogna, di dimostrare dignità ed onore almeno per una volta. Ma forse, tra chi leggerà questo post, ci sarà qualcuno che a quella manifestazione ci andrà. Se c'è, allora vorrei che tentasse di avvicinarlo Gino Strada, per dirgli "Non mollare! Troppe persone hanno bisogno di te laggiù. Ed anche quassù."
Friday, March 30, 2007
Messaggio a Gino Strada
Più di 100.000 firme. Più di 100.000 persone hanno sentito il bisogno di dimostrare la propria solidarietà a Ramahtullah ed Adjamal Nashkband, il primo ostaggio dei servizi afgano-statunitensi, il secondo del mullah Dadullah. Ed a giudicare dal tasso di adesione potrebbero essere più di 500.000 per la fine della prossima settimana. Ma ci sono state delle novità importanti nel frattempo. Ramahtullah è stato trasferito nella prigione speciale di Pol-i-Charkhi. Un carcere costruito appositamente, anche con soldi italiani, per gli interrogatori dei terroristi secondo la vergognosa MCA (Military Commission Act) firmata lo scorso anno dal presidente Bush e che di fatto legalizza la tortura da parte dei servizi americani. Un modo come un altro per non doversi prendere la briga di trasportare i prigionieri fino a Guantanamo. Il manager di Emergency è stato trasferito dalla prigione di Lashkargah, la città dove risiede l'ospedale di Emergency. Dentro la prigione, la stessa Emergency ha un presidio medico, ma agli operatori di questo presidio non è mai stato concesso di visitare il proprio compagno. Ciò rappresenta una violazione di specifici accordi presi tra Emergency ed il governo afgano. Questi accordi infatti prevedevano la possibilità da parte dei medici di Emergency di visitare sempre e comunque i detenuti, senza restrizioni, al fine di monitorarne lo status medico. Questi accordi sono stati disattesi da parte del governo di Karzai e non se ne conosce il motivo. Per ciò, Gino Strada ha annunciato oggi, dalle colonne di Repubblica, che intende rivedere la posizione di Emergency in Afghanistan, in quanto il governo di quel paese non gli consente di lavorare con serenità. Per quanto i bombardamenti che nei giorni scorsi hanno interessato anche Lashkargah possano consentirlo. Una presa di posizione forte e decisa. Ed anche necessaria direi. Ma che non mi trova del tutto d'accordo, se posso permettermi di dirlo dalla mia comoda e sicura poltrona occidentale. Vorrei davvero poter far arrivare questo messaggio a Gino Strada. Di non ritirarsi. Di non cedere alla frustrazione. Troppe persone hanno bisogno di lui laggiù. Ed anche quassù, per poter continuare a pensare che un altro modo, un altro mondo, sono davvero possibili. Gli chiederei, se potessi, di perseverare nella sua battaglia per la liberazione dei suoi (e, se posso, dei nostri) compagni perchè il suo operato pacifico, più di ogni altra cosa, è riuscito ad evidenziare, a far venire a galla, tutte le contraddizioni, le ipocrisie, le falsità e la violenza di uno stato di cose in cui la legalità, il rispetto dei diritti umani più elementari, il desiderio di pace, sono i nemici pubblici numero uno. Uno stato di cose di cui fanno parte sia la NATO che il governo di Karzai e del quale spero, ma comincio a nutrire dei seri dubbi a riguardo, che il nostro di paese non faccia parte. Temo per la vita di Ramathullah e di Adjamal Nashkband. Sinceramente. E trovo grottesco, nella più innocua delle definizioni, il fatto che questi due uomini rischino la vita per mano dei rappresentanti di posizioni che dovrebbero essere diametralmente contrapposte, ma che invece si vedono riunite sotto l'insegna del sopruso e del potere punitivo. Anzi, verrebbe da dire che i talebani hanno dimostrato di saper essere molto più umani e ragionevoli di quanto non stia facendo Karzai ed il suo governo, che sembra aver assimilato tutto il peggio dei sistemi di potere occidentali, e solo quello.
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