Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Massimo d’Alema interviene a proposito del rinnovo della missione Unama, e rilancia l’idea di una conferenza internazionale. È da qualche giorno che lo dice. Però, a differenza da quanto era possibile ascoltare nei giorni scorsi, adesso dei talebani come interlocutori a questa conferenza non si sente più parlare. È da poco stato liberato Daniele Mastrogiacomo. Lo stesso d’Alema ne viene informato ieri mentre si trova in volo verso gli Stati Uniti. Va da se che il nostro ministro degli Esteri esordisce durante il suo intervento esprimendo soddisfazione per l’accaduto, riportando la soddisfazione di Condi Rice (che forse secondo lui dovrebbe in qualche maniera onorarci) e soprattutto ringraziando il Presidente Karzai. Un narcotrafficante, una marionetta degli USA…vabbè, però…se ci ha aiutato davvero.
Ma ci ha aiutato davvero? Gino Strada non sembra essere per niente d’accordo. Anzi. E direi che se lo dice lui ci si può credere visto che Emergency (ed anche lui in prima persona) sono stati i principali mediatori del rilascio. Sentite cosa dice dalle colonne di Peacereporter: “Il governo afgano ci ha messo i bastoni fra le ruote fin dall’inizio. Lo sa bene l’ambasciatore Sequi, che ha speso ore e ore al telefono a litigare con ministri e funzionari afgani che si rifiutavano di eseguire gli ordini di Karzai. Il quale per primo si è mostrato assai poco collaborativo, per non dir di peggio.” E ancora, parlando del rilascio dalle carceri afgane di tre dei prigionieri chiesti in riscatto di Mastrogiacomo “…l’ambasciatore Sequi si è subito messo in moto per ottenere la scarcerazione dei tre, scontrandosi nuovamente con le resistenze del governo afgano: in un momento del genere, Karzai è arrivato a dire al suo ministro della Giustizia di muoversi senza avere fretta!”. Poi però, si muove in fretta Karzai, a scoppio ritardato, dopo il rilascio del giornalista e del suo interprete (del quale adesso si è persa ogni traccia), per fare arrestare il manager di Emergency, che ha agito materialmente come mediatore, in nome di non meglio specificate misure di sicurezza. Grottesco! Per usare le stesse parole che ha usato Gino Strada per commentare il tutto.
Nel frattempo non solo si incazzano, e giustamente secondo me, i parenti dell’interprete nuovamente scomparso, per chiedere l’intervento di Karzai anche a favore del proprio congiunto e non solo quando spariscono giornalisti stranieri (ma è di nuovo Emergency che si sta muovendo in questo senso, non il governo afgano) ma anche Prodi ribadisce dal tiggì uno di aver telefonato, PER RINGRAZIARLO, al presidente afgano. Ma ringraziarlo de che?
Forse dovrei fidarmi un po’ di più del mio istinto. Narcotrafficante, marionetta degli USA e pure stronzo!
Ma ci ha aiutato davvero? Gino Strada non sembra essere per niente d’accordo. Anzi. E direi che se lo dice lui ci si può credere visto che Emergency (ed anche lui in prima persona) sono stati i principali mediatori del rilascio. Sentite cosa dice dalle colonne di Peacereporter: “Il governo afgano ci ha messo i bastoni fra le ruote fin dall’inizio. Lo sa bene l’ambasciatore Sequi, che ha speso ore e ore al telefono a litigare con ministri e funzionari afgani che si rifiutavano di eseguire gli ordini di Karzai. Il quale per primo si è mostrato assai poco collaborativo, per non dir di peggio.” E ancora, parlando del rilascio dalle carceri afgane di tre dei prigionieri chiesti in riscatto di Mastrogiacomo “…l’ambasciatore Sequi si è subito messo in moto per ottenere la scarcerazione dei tre, scontrandosi nuovamente con le resistenze del governo afgano: in un momento del genere, Karzai è arrivato a dire al suo ministro della Giustizia di muoversi senza avere fretta!”. Poi però, si muove in fretta Karzai, a scoppio ritardato, dopo il rilascio del giornalista e del suo interprete (del quale adesso si è persa ogni traccia), per fare arrestare il manager di Emergency, che ha agito materialmente come mediatore, in nome di non meglio specificate misure di sicurezza. Grottesco! Per usare le stesse parole che ha usato Gino Strada per commentare il tutto.
Nel frattempo non solo si incazzano, e giustamente secondo me, i parenti dell’interprete nuovamente scomparso, per chiedere l’intervento di Karzai anche a favore del proprio congiunto e non solo quando spariscono giornalisti stranieri (ma è di nuovo Emergency che si sta muovendo in questo senso, non il governo afgano) ma anche Prodi ribadisce dal tiggì uno di aver telefonato, PER RINGRAZIARLO, al presidente afgano. Ma ringraziarlo de che?
Forse dovrei fidarmi un po’ di più del mio istinto. Narcotrafficante, marionetta degli USA e pure stronzo!
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