Sunday, March 25, 2007

Million dollar baby

Sono riuscito finalmente a vedere questo 'Million dollar baby', di cui avevo tanto sentito parlare senza conoscerne minimamente il contenuto. Per qualche motivo credevo fosse una puttanata. Non so perchè, ma il titolo non mi ispirava e visto il protagonista (Clint Eastwood) pensavo fosse la solita americanata. Mai conclusioni furono più sbagliate! E' un film bellissimo. Eastwood (che fino ad oggi associavo inconsciamente alla figura di 'Gunny' Highway) recita in un ruolo in cui non lo avrei immaginato. Quello del vecchio. Combattente magari, ma vecchio. E piegato dalla vita, alla fine. Un vero 'filmone' di quelli che lasciano coi lucciconi agli occhi ed a cui non poteva non partecipare anche l'immortale Morgan Freeman, sempre protagonista di interpretazioni a dir poco eccezionali. Non sbaglia mai una virgola Morgan Freeman. Persino la voce che lo doppia in italiano è perfetta. Sembra impossibile che parli in inglese in realtà. Arrivo a dire che forse non è un caso che la riproduzione esposta al museo delle cere di Madame Tussaud sia una statua vivente, di fronte alla quale si rimane a bocca aperta, aspettando che parli.


Il film parla di boxe, ma questo sport è solo lo sfondo. Il tema vero, così come il succo di tutta l'opera secondo me, si concentra nei trenta minuti finali, ed è l'eutanasia. La privazione della sofferenza anche quando questa interessa persone care o, come in questo caso, necessarie...indispensabili. E ci sono tutti gli ingredianti. Vengono affrontati tutti gli aspetti. C'è la sofferenza della persona malata (nel film una splendida Hilary Swank), c'è il tormento di chi deve affrontare la materialità di una soppressione voluta e, forse proprio per questo, doppiamente dolorosa. C'è l'ottuso e menefreghista diniego del clero così come il basso interesse economico di parenti e legali al seguito. E poi c'è lui, Freeman appunto. L'osservatore, il narratore. Dietro le quinte ed in prima linea al tempo stesso. Rassegnato ma fino a un certo punto, pronto a rinfilarsi i guantoni se serve, ma impotente di fronte a ciò che non puoi prendere a pugni.



Eastwood non è solo attore, è anche produttore, regista ed autore delle musiche. Praticamente ha fatto quasi tutto da solo. E direi che l'ha fatto proprio bene!

3 comments:

Lawrence d'Arabia said...

anche a me il film è piaciuto anche se non lo esalterei a capolavoro assoluto come dicono tutti.

Lesandro said...

Bè, diventa un capolavoro se consideri gli standard di Eastwood prima di questo film e dopo le serie di 'spaghetti western' di Sergio Leone. Film tutti improntati al militarismo ed alla retorica della bandiera americani quando non all'elogio della 44 magnum (che pure ha rappresentato una pietra miliare nel suo genere). Personalmente mi ha sorpreso molto.

Lawrence d'Arabia said...

ho visto poco di eastwood ma meglio così a quanto mi dici hehehe