Wednesday, October 17, 2007

Elementare, caro Watson!

Due notizie apparse sull’Independent di oggi lasciano alquanto perplessi. La prima, già ampiamente discussa sul blog di Gery, riguarda il rifiuto, da parte della giustizia americana, a concedere l’estradizione per il boss mafioso Rosario Gambino. Verremmo accusati di comportamenti inumani, ed il 41bis viene equiparato alla tortura. Curioso che queste accuse provengano dagli autori di perle di umanità come i carceri di Guantanamo, Aby Ghraib, Huntsville e via dicendo.
La seconda invece è più gustosa. L’arcinoto premio Nobel James Watson, che negli anni ’50 definì per primo la struttura e la funzione del DNA, lavorando qui a Cambridge insieme a Francis Crick e Maurice Wilkins, ha nuovamente deciso di rendere il resto del mondo partecipe delle proprie idee razziste. Già in passato avevano fatto scalpore alcune sue affermazioni riguardo al fatto che, se fosse possibile determinare l’orientamento sessuale delle persone già in utero, allora ad una donna dovrebbe essere permesso abortire qualora il feto che porta in grembo fosse…gay. Stavolta invece, il 79enne scienziato ha affermato, in una intervista rilasciata al Sunday Times, che la politica occidentale di riconoscere a tutti gli uomini uguali capacità intellettive è una politica sbagliata dal momento che i dati sperimentali dicono il contrario, “e chiunque abbia avuto a che fare con impiegati neri sa che questo è vero”. In altre parole, gli occidentali sarebbero più intelligenti degli africani. Un’affermazione che apre prospettive interessanti. Stante la possibilità che esistano differenze del genere, allora anche all’interno della 'etnia' degli occidentali ci saranno delle differenze. Chi sono gli occidentali più intelligenti dunque? Per qualche motivo, sono portato a credere che la risposta del vegliardo ricercatore sarebbe indirizzata verso quegli occidentali che mangiano solo hamburger e patatine fritte, e tra questi spiccherebbero senz’altro per intelligenza quelli che almeno una volta nella vita hanno votato per un presidente che si chiami George o Ronald.
Inutile dire che le reazioni del mondo scientifico e politico sono state di unanime condanna ed hanno deplorato il fatto che uno scienziato di tale levatura potesse pervenire a giudizi del genere in mancanza di alcuna evidenza sperimentale (rimangono un mistero i ‘dati sperimentali’ citati da Watson. Nessuno li ha mai visti, a parte qualche scienziato razzista degli anni venti forse).

Che un ottantenne, per quanto dall’illustre passato, possa uscirsene con tali castronerie, posso pure accettarlo. Si sa, alle volta l’età avanzata comporta un certo grado di rincoglionimento (e questo, caro Storace, vale specialmente nel tuo caso). Sta di fatto però che il giro di conferenze e seminari per i quali il buon James si trova adesso nel Regno Unito non è stato cancellato in seguito a queste affermazioni. Questo già lo accetto di meno.



Update 18.10.07

Lo Science Museum di Londra ha disdetto la lecture di Watson prevista per oggi. Va un pò meglio adesso.

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