La legge finanziaria è stata votata in Senato, ed accettata 'sulla fiducia', grazie ai voti dei Senatori a vita. Questi personaggi siedono in Senato pur senza essere stati eletti (ma chi è stato eletto alle ultime elezioni?) in seguito ad ordinanze speciali che vengono emesse direttamente dal Presidente della Repubblica, che conferisce il titolo di Senatore a Vita a chi è stato precedentemente Presidente della Repubblica o a chi ha dimostrato di avere meriti speciali internazionalmente riconosciuti. Sono previsti dalla Costituzione e da questa traggono il diritto di esprimere il proprio voto in Senato come ogni altro Senatore. Rispetto a questo diritto, la Costituzione non distingue tra Senatori eletti e Senatori 'ordinati'. Ciònondimeno, subito dopo il voto in Senato, è esplosa la furia della CdL contro questi personaggi e contro il governo, rei i primi di non essere stati eletti ed il secondo di poggiare la propria maggioranza su questi Senatori 'accessori' improvvisamente declassati al ruolo di soprammobili.
I commenti che si leggono sui giornali sono feroci. Cori ed insulti piovono dagli spalti di Palazzo Madama sulle teste, per lo più canute, di questi Senatori, e culminano nel commento sprezzante di Tremonti (quello che, per dirla con Grillo, è stato fatto ministro delle finanze perchè 'sa usare il bancomat') che dà del 'demente' a Prodi.
Nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. Risse di questo tipo se ne sono già viste, da quando Mussolini pronunciò, il 16 novembre del '22, la famosa frase "potevo fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli", preannunciando quella che sarebbe stata la propria politica dittatoriale. Ma stavolta c'è dell'altro. Alcuni esponenti della CdL infatti si sono rivolti al Presidente della Repubblica (già più volte insultato) affinchè eleggesse nuovi Senatori a vita 'più di destra' in modo da controbilanciare le forze in campo. E questa sinceramente le batte tutte! Anche tralasciando la contraddizione di chi prima contesta l'esistenza stessa dei Senatori a vita e poi ne chiede di altri, si rimane comunque basiti nel constatare il livello di brutalità, da intendersi nel senso di rozzezza, che la dialettica politica ha raggiunto nel nostro paese. Ma davvero siede in Parlamento (o in Senato) gente con una simile visione della politica? Sembra di assistere ai litigi di bambini viziati che protestano con il babbo perchè il fratellino è rimasto davanti alla playstation più di quanto non fosse concesso a loro. Forse qualcuno dovrebbe spiegare a queste persone che le Camere non sono luoghi dove si gioca e la politica non è il fantacalcio.
Ma come si è arrivati a questo punto? Come è stato possibile che il Prlamento, che pure ha ospitato personaggi illustri in entrambi i suoi rami, sia per conoscenza che per abilità politica, si sia ridotto in questo stato?
E' stato, credo, un processo lungo, iniziato più o meno alla fine della cosiddetta 'prima repubblica', quando cominciarono a venire proposti agli elettori personaggi oscuri. Candidati il cui unico scopo era, ed è, quello di creare confusione, di sviare, di sostenere irrinunciabilmente linee di propaganda pura e sterile. Gente come Schifani, o Vito, o Bondi, tanto per citarne alcuni, potrebbero tranquillamente affermare che Cristo è morto dal freddo, e riuscirebbero anche a dimostrarlo. Lo so, sono tutti di destra. Ma seppure una certa emulazione in questo senso affligga anche la sinistra, fatico ad indentificare degli 'analoghi' reali in quello schieramento. Personaggi come Rutelli o Salvi (più il primo che non il secondo) hanno deciso di fare propria questa strategia 'distruttiva', ma conservano innegabilmente una certa preparazione politica che a destra manca del tutto.
Il risultato è la morte della dialettica. Quando si entra in aula solo con l'intenzione di far cadere il governo, anche un sistema bipolare come il nostro, già di per se malato, peggiora fino a diventare espressione del tifo da stadio più becero. I tifosi di Roma e Lazio, per lo meno, il giorno del derby trasformano lo stadio in un festone colorato. Poi magari si scannano fuori lo stadio, però almeno ci provano a fare qualcosa di costruttivo. I nostri politici nemmeno quello!
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