Monday, October 15, 2007

Il ggiovane piddì

Vabbè, allora, è nato il Partito Democratico. 3 milioni e 400 mila cittadini hanno partecipato alle primarie ed hanno eletto Veltroni a dirigerlo (non so perché ma la cosa non mi sorprende). 3 milioni e 400 mila persone che hanno deciso di esprimere una partecipazione a…che cosa? Faccio un paragone mentale tra queste primarie e quelle che precedettero le ultime elezioni politiche per la scelta del candidato premier del centro sinistra. Cosa è cambiato? Sono cambiate la facce? No, sono sempre le stesse. È cambiato l’orientamento politico? A saperlo. Chi sa qual è l’orientamento politico del piddì? Certo, allora si votava per una coalizione. Ieri si è votato per un ‘partito’, ovvero qualcosa di più compatto ed unitario, in cui non dovrebbero vedersi opinioni diverse da diversi esponenti (entro certi limiti ovviamente) ed in cui nessuno dovrebbe minacciare di ‘sciogliere il partito’ se le cose non vengono fatte come dice lui. Ma questa è una (presunta) differenza ‘tecnica’. Sul piano politico, almeno secondo il mio punto di vista, non è cambiato assolutamente niente. Stesso vuoto assoluto, stesse frasi altisonanti ad effetto e stessa carenza di affermazioni univoche, inequivocabili e definitive. Quando va in onda Europa7? Veltroni non lo dice. Quando viene ripulito il parlamento? Il nuovo segretario sorride e dice “Il PD è innovazione e coesione”. Innovazione di che? Di certo non dei nomi. Coesione intorno a che cosa? Oltre che alla poltrona ovviamente. Eppoi i ggiovani. Quelli con due ‘g’. I ggiovani dappertutto. I ggiovani sbandierati come figli prediletti a destra e a manca. Come invariabilmente succede dal dopoguerra ad oggi. I ggiovani soprattutto. E nonostante decenni di ggiovani, noi oggi abbiamo sviluppato ed ancora manteniamo attivo un sistema di occupazione basato sul precariato da terzo mondo. Certo, mi si dirà, il PD è appena nato…diamogli tempo. Quanto tempo ancora? Abbiamo dato tempo quando è nato il PDS. Abbiamo dato tempo quando è nato l’Ulivo. Adesso diamo tempo per il PD…io non campo in eterno.

2 comments:

Anonymous said...

Nono. Ma che tempo? Non si dà nulla! Quando è nato il PDS avevo 16 anni, ed eravamo troppo infatuati per renderci conto del fatto che avevano creato un uccello monco di ali. Qui è un altro fottuto campo da gioco (per citare pulp fiction). Passi il non nocet craxiano all'alleanza con i dc a livello locale, qui si tratta di partito unico.
Quello che mi preoccupa, mio cao, è la "cosa" che sta nascendo a sinistra. Dove Giordano, verticisticamente dice: "tesseriamo?".
Parlo da apolide
Un saluto
:)

Lesandro said...

Io credo che loro siano più preoccupati di te. Gente come Mussi, che pure stimo, potrebbe doversi trovare a fare 'davvero' il politico di sinistra...e non sono poi tanto sicuro che la prospettiva gli piaccia più di tanto visti i compagni che si ritrova accanto. Che ovviamente fremono per partire col tesseramento.