Un rapporto di duecento pagine stilato dal Pontificio consiglio della pastorale per la salute e commissionato dal Grande Ratzinger in persona, con raggi gamma, doppio boomerang e tutto il resto. Duecento pagine per tentare di vedere se, dopotutto, infilarsi un preservativo ogni tanto possa essere una buona idea per evitare di crepare di AIDS oppure no. Duecento pagine per cercare di capire se al padreterno piace il lattice di gomma o se il ‘pelle su pelle’ è davvero dogma inconfutabile della sua dottrina, anche a costo di rimetterci le penne. Preoccupa sapere che anche il Vaticano comincia a porsi delle domande in questo senso. Dovrebbe rallegrare ed invece preoccupa perché significa che la situazione è seria davvero, come ci spiega l’Ufficio delle Nazioni Unite per l’Aids (UNAids) nel suo ultimo rapporto. I contagi hanno ripreso a crescere in maniera incontrollata. 11.000 nuovi casi ogni giorno. Sono contagiati al 75% gli abitanti dell’Africa sub-sahariana, e tra questi principalmente le donne. E parliamo di nuovi contagi ovviamente. Il totale anche è in aumento ma, oltre che per i nuovi contagi, anche a causa di una migliore diffusione di farmaci anti-retrovirali in quelle regioni povere del mondo dove prima l’accesso a queste terapie (principalmente inibitori delle proteasi) era più difficile, pur essendo queste regioni quelle dove le umanissime (e forse per questo, chissà, animaliste) companies farmaceutiche hanno effettuato le proprie sperimentazioni, testando i farmaci sui cristiani salvo poi ritirarli a fine sperimentazione…anche se funzionavano. Però una piccola buona notizia.
Ma aumenti si registrano anche in Cina ed in Russia, principalmente tra i tossicodipendenti. Perciò anche il ‘papen’ si mette un maglio perforante sulla coscienza e ne viene fuori che, anche all’interno del clero, piuttosto che un irreprensibile ‘NO’ esistono invece posizioni diverse e sfumate che formano uno spettro di opinioni continue. Sembrerebbe una buona cosa, poi invece si legge che, in pratica, i nostri illuminatissimi ministri del culto sono disposti a chiudere un occhio e srotolare un guanto solo quando uno dei due già sa di aver contratto il morbaccio. Ovviamente parliamo di marito e moglie èh? Altre ipotesi non vengono minimamente considerate. Si può usare il preservativo tra marito e moglie se uno dei due è contagiato, sennò al peccato di uccidere una manciata di spermatozoi si aggiunge, vedi tu, quello dell’omicidio!!! Le mogli cattoliche ringraziano per il paragone ed i mariti cattolici si ritirano schifati dai talami all’idea di fare sesso con un simil-protozoo aploide e flagellato. Ed ecco bello e risolto il problema. A che serve la prevenzione? È veramente un Grande Ratzinger!
Vauro For President!
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