
A detta di Francesco Forgioni (PRC), a tutti i parlamentari deve essere riconosciuta la possibilità di rientrare in tale commissione. La vergogna semmai, è che parlamentari con la fedina penale non proprio in ordine siano stati candidati alla Camera dei Deputati alle ultime elezioni. Candidati, non ‘eletti’, ovviamente, dato che gli elettori non hanno avuto voce in capitolo a questo riguardo.
Il risultato è che oggi ci ritroviamo in Commissione Antimafia personaggi tipo Paolo Cirino Pomicino, Alfredo Vito, Carlo Vizzini ed altri simpatici mariuoli, tutti, chi più chi meno, indagati, prescritti o condannati per tangenti e tangentine varie. Presidente lo stesso Forgioni al quale auguro possa sparire presto il portafogli.
Ora sono due le cose. O tra le fila del centrodestra non c’erano rimasti parlamentari incensurati disponibili, e pertanto si è proceduto a bocciare l’emendamento per raggiungere il numero legale, oppure questo governo sta pericolosamente seguendo la stessa strada ‘buonista’ e fottutamente mediatrice che già percorse cinque anni fa quando, in un’altra Bicamerale, si doveva decidere sulle riforme costituzionali e sul conflitto d’interessi!
Sull’Unità di oggi, diversi esponenti della sinistra lamentano la candidatura da parte del centrodestra di questi loschi figuri ed auspicano la rinuncia da parte degli stessi per il ‘bene del Paese’.
Un po’ come infilarsi un candelotto di dinamite nel culo dentro una sala fumatori per poi gridare “PER FAVORE NON FUMATE!”.
Robbadamatti!
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