Sunday, July 25, 2010

Angeli e Diavoli


"Più leggo e rileggo tutti gli articoli possibili su questi "incidenti" alla Love Parade, più mi riesce difficile, in questo momento, pensare possa esistere un modo peggiore di essere strappati alla vita", dicono gli angeli.

Piu' penso che mentre quei poveri disgraziati morivano, altri, seppur consapevoli, continuavano a ballare o addirittura riprendevano a ballare, cito testualmente, "per rilassarmi".
Piu' penso che tutto questo con il love ha ben poco a che vedere, indipendentemente dai morti, che' se questa e' la considerazione che si riserva loro, e quindi alla vita, allora la parade avrebbe potuto essere tranquillamente dedicata ai bucatini cacio e pepe, ci sarebbero andati comunque milioni di animali.
Piu' penso che persino i tifosi di calcio piu' violenti, di fronte alla morte, esigono che non si giochi a pallone, mentre invece gli organizzatori di questo, chiamiamolo cosi', evento, hanno preferito continuare a mandare musica (del cazzo. nota personale) nascondendosi dietro la stronzata di voler evitare altre vittime.
Piu' penso che come questa carneficina e' stata associata con l'amore gay, il papen ci si e' subito fiondato sopra come uno sciacallo, esprimendo "grande dolore" e dicendo di "pregare per loro", meno di ventiquattr'ore dopo aver detto che i gay in chiesa e nella chiesa non ce li vuole.
Piu' penso che se mandi tua figlia di ventun'anni in Germania per partecipare ad un carnaio del genere, ben sapendo cosa sia un rave cui normalmente partecipano milioni di bestie, allora un po' bestia sei anche tu genitore.
Piu' penso che tempo altre ventiquattr'ore ci sara' qualcuno che saltera' fuori a dire che si vabbe', e' successa una brutta cosa, ma non si puo' fare di tutta un'erba un fascio, ci sono anche persone per bene che vanno ai rave, che in fondo ci si va per divertirsi ecc.
Piu' penso che dietro manifestazioni come questa, qualcuno che ci guadagna alla fine c'e' sempre.
Piu' penso che se sei gay e sei discriminato, invece di andare in piazza per ballare e per strafarti con tutto quello che passa tra la nutella e l'MDMA, in piazza ci vai per protestare, incazzato e, se necessario, con un bastone in mano.

Questo aggiungo io, diavolo.

Wednesday, July 21, 2010

Il Prete Operaio (con rispetto parlando)


La figlia di Berlusconi si laurea e il Prof. Rev. Dott. Gran. Uff. Lup. Mann. Don (ai posteri chiarire se trattasi di titolo religioso o altro) Luigi Verzè domanda alla giovin figliuola se ritiene che sarebbe ipotizzabile istituire all'interno dell'Università del San Raffaele un corso di economia ove divulgare gli insegnamenti dell'autore studiato dalla fanciulla per la sua tesi. E soprattutto, se lei sia disposta ad averne la cattedra.
Fin qui, sembrerebbe una delle tante storie di ordinaria immeritocrazia che popolano le Università e gli istituti di ricerca italiani pubblici e privati, incluso il San Raffaele (e lasciatemelo ben dire cazzo, chè ci ho lavorato per più di un anno lì dentro, e ne ho viste di cose io che voi mortali ecc. ecc.).
Ma altra è la verità.
Provate a riandare con la memoria alle immagini di quella cerimonia.
Lei, Barbara Berlusconi, una toga accademica viola (?) addosso, il cappello piatto in testa, in piedi davanti alla commissione di Laurea, illustra il pensiero di Amartya Sen. Sta per laurearsi. Per modo di dire ovviamente, dal momento che ha portato a termine (in otto anni!!!) una di quelle buffonate post-morattiane che oggi si chiamano lauree triennali, create al solo scopo di far vedere al resto del mondo quanto sono bravi e studiosi i gggiovani italiani che si laureano con tanta facilità. E lui è lì, seduto in prima fila, rosso in viso, emozionato. Un vero papi con tutti i crismi. La sua piccola sta per diventare 'dottore'. Il che, se mi consentite una breve parentesi, offre all'incauto pensatore l'occasione per una serie di oziose riflessioni del tipo: ma se una laurea triennale vale per acquisire il titolo di 'dottore', una quinquennale che titolo conferisce? E uno come me ad esempio, che oltre alla laurea quinquennale ha fatto anche un dottorato di ricerca di tre anni (senza assegni), a quale titolo dovrebbe aver diritto (oltre a quello di coglione patentato per aver lavorato tre anni gratis)?
Ma chiusa parentesi.
Dicevo, lei è lì che affronta ormai le conclusioni del suo lavoro. E alla fine tira un sospiro di sollievo, ringrazia la commissione per la cortese attenzione e finalmente, in un tripudio di fotografi (alla mia di laurea c'era solo un matrimonialista reclutato all'ultimo momento che insieme alla foto voleva vendermi anche un set di pentole in teflon), stringe la fatidica mano e riceve l'onorificenza del titolo dal rettore in persona. E lui. Lui è mosso da un moto di sincera commozione, si porta le mani agli occhi e gonfia il petto, orgoglioso di quella creatura che ancora ricorda con treccine e calzettoni e invece adesso...adesso...
Insomma, a vederlo non si riusciva a distinguerlo da un qualsiasi altro genitore fiero dei successi della propria figlia. A vederlo, per un istante, abbiamo avuto la percezione del nostro presidente del consiglio come uno qualsiasi, come uno di noi, con in tasca le chiavi della macchina usata comprata nuova di zecca per la figliola neo-dottore.
Poi interviene il Prof. Rev. Dott. Grand. Uff. ecc., e quella pia illusione, che pure addetti altamente specializzati già avevano tradotto in percentuale di consensi guadagnati dal premier, è andata in frantumi. Poi apre bocca il Prof. Dott. ecc. e trascina questo quadretto così gioioso nel fango, sporcandolo del più odioso dei servilismi, trasformandolo in una manifestazione del più disgustoso dei clientelismi. Alla faccia di tutti i laureati disoccupati (e magari anche molto più preparati) del paese, inclusi quelli presenti alla cerimonia. E riporta lo spettatore di cotanta scena con i piedi per terra, ricordandogli esattamente chi ne sono i protagonisti. Insomma, rovina tutto. Milioni di voti persi, il consenso in caduta verticale.
Nessuna toga rossa sarebbe stata capace di tanto.
Si, perchè è questa la verità! Don Verzè...E' COMUNISTA!!!

(nella foto i partecipanti alla cerimonia di laurea indossano gli occhialini per vederla in 3D)

Tuesday, July 20, 2010

Una giornata di ordinaria follia

Dunque vediamo. A dar retta al Corriere, in un giorno solo l'inopinatamente nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha:

1) chiamato Fini, presidente della Camera dei Deputati, una "mela bacata".

2) detto che nel PdL non c'e' "niente da riorganizzare per quanto riguarda l'onesta'". Non e' chiaro se nel senso che tra cricche, P3 e via dicendo, la disonesta' degli iscritti va bene com'e' ed anzi e' requisito fondamentale per avere la tessera di partito.

3) detto che lui ha portato una nuova moralita' in politica, "quella di non rubare". Anche se qui sospetto un errore di stampa...

4) detto che "noi stiamo arrestando otto mafiosi al giorno e dei trenta latitanti piu' pericolosi d'italia ne abbiamo presi ventisette". Anche qui non si capisce se quel 'noi' stia per lui e Bondi o se tra quegli otto arrestati al giorno si debba includere anche dell'Utri.

5) chiesto a dei Carabinieri di servizio all'esterno del Duomo di Milano dove l'inopinatamente nostro e' andato per assistere ad un concerto, se e' vero che, dopo aver saputo che sulle macchine della polizia americane c'e' scritto 'Police', adesso loro vogliono scrivere sulle loro 'Indice'.

con cio' riscuotendo gli applausi ed il consenso dell'audience che lo ascoltava, del giornalista del Corriere e, non ultimi, dei Carabinieri. Curioso che, anche solo per il punto 5, io invece l'avrei preso a badilate nei denti.

Monday, July 19, 2010

Sandwich giornalistici dell'italico terzo millennio

Il pane fa schifo, ma anche il companatico non scherza.

Monday, July 05, 2010

Resident Minzolini


In allarme il Department of Health and Human Services statunitense in seguito alla conferma di casi sospetti di Minzolinite acuta sul territorio nazionale. Per prevenire il diffondersi del panico nella popolazione, il Presidente obama ha imposto ai telegiornali di tutte le televisioni nazionali e locali di trasmettere rassicuranti immagini della guerra in Afghanistan.