Friday, May 30, 2008

O come...


Uno come il Grande Razzìngher non avrebbe potuto sperare in niente di meglio. O forse anche uno come Uòlter, o come Gentiloni, o come Polito, o come la Binetti, o come...

By kind permission of Bleek

Wednesday, May 28, 2008

Noooo non è la BBC...

Ad eccezione dei telegiornali, sempre molto esaustivi, la televisione inglese è mediamente peggiore di quella italiana. Se da noi imperversano grandi fratelli, marie defilippi e clerici, qui in UK stanno anche peggio. Ragion per cui, quando mi sistemai nel mio nuovo appartamento, decisi di non comprare una televisione. I film, volendo, si affittano o si scaricano (con buona pace di tutti) ed i telegiornali, sia italiani che inglesi, sono tranquillamente visibili in streaming sul piccì, a patto di avere una buona connessione. Eppoi c’è anche la radio, sempre ascoltabile in streaming. Chiaramente un sistema del genere ha dei limiti. Ad esempio, a causa di oscuri accordi di copyright tra televisione pubblica italiana, squadre di calcio, emittenti private ecc., non è possibile sentire il mitico ‘tutto il calcio minuto per minuto’. Succede quindi che, se vi sintonizzate su radio 1 via computer dall’estero, pochi secondi prima che inizi la gloriosa trasmissione, lo streaming si interrompe. Poco male (anche se durante i mondiali ho dovuto seguire le partite in un pessimo streaming video commentato in cinese!!!). Ci sono innumerevoli piccole emittenti radiofoniche che normalmente seguono questa o quella squadra (io vado sul sito della mitica ‘Nuova Spazio Radio’. Ezio Luzzi in studio e tre cronisti sciroccati che seguono Roma e Lazio. E stavolta con buona pace di Merdoch) ed il problema è risolto. Le cose per il sottoscritto vanno anche meglio dalla fine di Marzo, ovvero da quando ho sfanculato la Virginmedia (veri e propri criminali) e mi sono finalmente allacciato alla rete della British Telecom. Riuscivo a vedere le dirette di Annozero meglio che in televisione ed i telegiornali erano tutti miei.

Poi ci sono state le elezioni.

Da due settimane a questa parte, le registrazioni dei telegiornali vengono linkate con non meno di due giorni di ritardo sul sito della Rai. I link di Tg1 e Tg3 sono inattivi e pure l’ultima diretta di Annozero era assente. Stasera, dopo innumerevoli vasche in piscina alla faccia delle mie belle protrusioni discali, torno a casa, mi faccio la cena e vado sul sito della Rai sperando di trovare almeno un Tg attivo ed aggiornato. Trovo quello del secondo canale, l’ultima edizione. Lo clicco, partono i titoli: Emergenza rifiuti, svariate persone indagate, trivellazioni nella cava di Chiaiano, scontri all’Università di Roma, il processo di Meredith e via dicendo. Compare la Ammendola e inizia a leggere le notizie. Mangio tranquillo. Passa il primo blocco sull’emergenza rifiuti. Tutto liscio. Poi parte il servizio sugli scontri di Roma. Si vede un corteo di autonomi che sfilano urlando “Fuori i fascisti dall’Università” e poi…crolla lo streaming e si annerisce tutto. Non riescono nemmeno a finire lo slogan. Sobbalzo. Mi verso un bicchiere di Marques de Grinon (ottimo vino rosso spagnolo; 7 sterline a bottiglia), smadonno, torno indietro e ricomincio a vedere da capo. Bertolaso, Chiaiano, le trivelle, “Fuori i fascisti dall’Universit…”…

Mi preoccupo?

Tuesday, May 27, 2008

Civiltà occidentali...

Certe coincidenze alle volte sono davvero sorprendenti. Proprio nel post precedente, si discuteva di sfottò tra paesi diversi, in seguito alla trasmissione degli spot tedeschi sull'italiano 'paffi neri, mancia pizza e mantolino'. Oggi, trovo sul sito del Corriere questo filmato e mi domando: "chi sta peggio, noi o gli inglesi?"...

Monday, May 26, 2008

Oltraggio teutonico

Una catena di negozi di elettrodomestici tedesca ha realizzato una serie di spot pubblicitari per promuovere una serie di offerte promozionali su impianti televisivi in occasione dei prossimi europei. Protagonista degli spot è una specie di italiano stereotipato (nella foto) che ha mandato su tutte le furie le svariate comunità italiane residenti in Germania. Sul sito del Corriere, così vengono riassunti gli spot:

Nel primo spot il maschio italico si lamenta di non trovare nessun commesso del suo stesso sesso, perché "solo gli uomini se ne intendono di calcio e tecnologia". Quando però gli si para davanti una prosperosa commessa bionda, il pregiudizio atavico va immediatamente in frantumi: si sa, per l'italiano l'unica cosa che conta in una donna è l'avvenenza... Nella seconda avventura Toni si presenta cellulare alla mano. Si rivolge a un addetto alle vendite per girargli la domanda del suo interlocutore: "Chiede il mio amico quanto costa l'ultimo modello?". "Settecento euro ", risponde pronto il commesso. All'amico in linea però Toni tarocca il prezzo: "Dice soltanto mille euro". Italiani brava gente, e soprattutto sempre pronti a fare la cresta... Terzo capitolo. In un orrido giubbotto di pelle azzurro con maniche arrotolate, Toni se ne sta in mezzo al via vai di clienti che gli sfrecciano accanto carichi di scatoloni. "I tedeschi vanno proprio pazzi per gli Europei — dice —: tutti che comprano televisori, frigoriferi, computer... gli italiani, invece, comprano gli arbitri"

Hanno fatto bene i nostri connazionali residenti in Germania a scandalizzarsi. E' una vergogna. Nessun italiano porterebbe mai quei baffetti ridicoli!!!

Sunday, May 25, 2008

Dio e il suo compare



Voglia di Spagna...


PS
In questo caso, Dio è quello col riporto!
Chi mi dice il nome del compare vince la mia stima

Thursday, May 22, 2008

Il nuovo avanza, il vecchio pure. Solo il PD rimane fermo.

Non è tanto l’inserimento di un emendamento, mirato a parare il culo a Rete 4, nel decreto cosiddetto ‘salva infrazioni’che mi da fastidio. Quello me lo aspettavo. Per quale motivo avrei dovuto pensare che Berlusconi, questa volta, avrebbe deciso di seguire una linea ‘aziendale’ diversa da quella che aveva seguito nel suo precedente governo? Quello che mi fa incazzare è che adesso il piddì sbraita ed invoca il rispetto della sentenza della Corte Europea di Giustizia. A modo suo ovviamente. Gentilarri, (o Gaspaloni, non ricordo bene) ad esempio afferma inferocito: “Non vorrei che ci fosse un limite invalicabile oltre il quale non valgono tutti i discorsi sul confronto, quel 'se po' fà' di Berlusconi. E che quel limite invalicabile fosse segnato dal cartello 'proprietà privata'. Mi auguro che non sia così”. ‘Non vorrei’…’mi auguro’… come sempre un’opposizione intransigente e decisa!

Dove cazzo siete stati negli ultimi due anni? Chi c’era al governo durante gli ultimi due anni? C’eravate voi, e proprio voi non avete fatto niente per impedire che questa condizione di illegalità si perpetuasse fino ad oggi. Anzi, siete arrivati persino a difendere la legge Gaspaloni (o Gentilarri, non ricordo bene) di fronte alla Giustizia Europea. Chi volete prendere in giro?

Il tutto, ovviamente, con buona pace di Francesco di Stefano, al quale offro ben volentieri un tetto ed un letto in terra inglese, chè tanto se spera di vedere riconosciuti i propri diritti in Italia sta fresco!

Ma non voglio ancora una volta indossare i panni del complottista e vedere per forza l’inciucione dietro a tutto ciò. Voglio sforzarmi di pensare che voi tutti, cari piddini, siate veramente tanto idioti da non rendervi conto di cosa sta succedendo in Italia. E allora permettetemi di rinfrescarvi la memoria.

Nel caso non ve ne foste accorti, sappiate che questo governo, seppur ancora in fasce, non solo ha dimostrato di essere perfettamente in linea con il precedente, come evidenzia questo decreto legge, ma è anche andato oltre. La clandestinità innalzata a reato punibile con il carcere, (cosa che ovviamente riempirà le carceri italiane a livelli inverosimili. Una genialata questa, non esattamente in linea con quell’indulto che voi e loro avete firmato due anni fa. Ma forse è davvero un colpo di genio, che vi permetterà di giustificare, magari tra qualche anno, un nuovo indulto con cui far uscire nuovamente tutti, clandestini e colletti bianchi); la caccia allo zingaro (tutt’altro che malvista secondo me dai vertici del governo stesso, neri o verdi che siano); il presidente della Camera che si schiera senza vergogna con la maggioranza; ministri e sottosegretari rimossi e rimpiazzati da veline e altri burattini i cui fili sono in mani ben riconoscibili; nuovi e vecchi fascisti che finalmente siedono in Parlamento.

Che altro vi serve per aprire gli occhi e comprendere lo sfacelo che, pacatamente, avete riportato in Italia? Che Berlusconi si presenti in Parlamento in fez e camicia nera?

Sunday, May 18, 2008

Il fascismo non c'è più...



...l'hanno rapito gli zingari...speriamo...

Evviva la famiglia italiana da difendere!!!

Friday, May 16, 2008

Bocca di rosa

E andiamo a conoscerlo dunque questo zuccherino di Ministro per i quali i tedeschi sembrano aver perso la testa. Si presenta con una intervista su la Stampa a firma di Amedeo la Mattina e risponde alle domande del giornalista rivelando finalmente il suo ego politico. Si rende conto di quanto importante sia il ruolo che le è stato assegnato, ed è preoccupata. Spera di esserne all’altezza. Chi non lo sarebbe? Ministro a 34 anni, non è da tutti. Anche se, a mio avviso, il suo sottosegretario è già da un po’ che strizza l’occhietto al Prozac. È un po’ pentita del suo passato da showgirl e, adesso, col senno di poi, si rimprovera di non aver intrapreso prima la carriera politica. In effetti non sarebbe stato un primato da poco diventare ministro prima e prendere la patente di guida poi. Ma non disperiamo. Se è vero che il suo ‘talent-scout’, il suo ‘Lele Mora’ di Montecitorio è stato Bondi, allora molto presto potremmo ritrovarci qualche sedicenne in tailleur e perizoma in bellavista in giro per il Transatlantico. È un po’ pentita di quelle foto famose che hanno cominciato a fare il giro sul web subito dopo la sua nomina anche perché, ora che siede in un ministero, le è sorto un dubbio che la tiene sveglia la notte. Ma non sarà che, per molte giovani e giovanissime, fare televisione, comparire sulla copertina di qualche giornale, infilarsi in questa benedetta casa del grande fratello, sia la massima aspirazione di vita? Lei è categorica a questo riguardo: “non è soltanto aspirando a fare la conduttrice, la cantante o la velina che si può raggiungere la massima soddisfazione nella vita. Ho rispetto per le aspirazioni di chiunque, ma ho paura che molto spesso si trasmette il messaggio che fare televisione e cinema sia la cosa che più si possa desiderare dalla vita”. Paura che toglierebbe il sonno a chiunque. Meno male che lei non c’è cascata, grazie anche ai preziosi consigli del babbo. Racconta infatti che, al momento del mistico incontro con Bondi (incontro che la leggenda vuole essere avvenuto lungo una deserta strada di campagna dove il Bondi, vestito di una tunica bianca, brandendo una spada fiammeggiante, avrebbe convertito la giovinetta con un semplice ‘Love, love, love’), lei aveva appena firmato un contratto con raidue. Presa la decisione di gettarsi anima e corpo in politica, cercò conforto nei consigli del babbo il quale, raggiunto telefonicamente, espresse il suo compiacimento (ed io me lo immagino dall’altra parte del telefono che con una mano tiene la cornetta e con l’altra stappa una magnum).
Si rende conto, il nostro ministro per le pari opportunità, che l’aspetto gradevole aiuta. Aiuta nelle relazioni interpersonali, soprattutto in un ambiente maschilista come quello della politica. Ma, rivela, una donna non dovrebbe essere giudicata solo per quello e lei farà l’impossibile per dimostrare il suo valore. Come? Ad esempio sul conflitto generato dalle due leggi, la 40 (riguardo alla diagnosi pre-impianto) e la 194 (aborto). Anche se, ci tiene a precisare, le priorità del paese sono altre. Ovvero la famiglia e la ‘denatalità’ (il calo di nascite presumo). E lei è fermamente decisa a tutelare la prima e contrastare la seconda. Come? Ma è ovvio, con incentivi salariali e sgravi fiscali per le aziende che assumono donne, risponde sorridente. E non c’è che dire, è proprio un bel sorriso.

Quale carabiniere non sarebbe triste nel portarla via?

Wednesday, May 14, 2008

La Jolanda retorica


Ecco come Aldo Grasso ci illumina sul senso della vita dal sito del Corriere della Sera. Una dotta disquisizione sul tema "Come invitare un Marco Travaglio qualsiasi in trasmissione e vivere abbastanza a lungo per vantarsene". Per carità, sarà pure vero quello che dice. Ma avendo deciso di mettere il proprio bel faccione a disposizione degli utenti della rete, perchè non parlare invece delle cose che ha detto Travaglio invece di incastrarsi dentro acrobazie dialettiche fastidiosamente affettate sui genitali della Littizzetto? Insomma, ho come l'impressione che si faccia l'impossibile per deviare l'attenzione della gente da quello che dovrebbe essere la notizia più importante, verso le più miserabili puttanate. I dissociamenti, veri o presunti che siano, di Fazio, Chiambretti, Mentana e via dicendo, sono davvero più importanti della moralità (vera o presunta) della seconda carica dello Stato?

Monday, May 12, 2008

Il non-segreto di stato

Giorgiana Masi era una studentessa di 19 anni, uccisa con un colpo calibro 22 sparato alla schiena il 12 maggio del 1977 durante una manifestazione. Il nome dell’assassino non è stato mai fatto, seppure Francesco Cossiga in un’intervista al Corriere del 25 gennaio 2007, sostiene: “La verità la sapevamo in quattro: il procuratore di Roma, il capo della mobile, un maggiore dei carabinieri e io. Ora siamo in cinque: l’ho detta a un deputato di Rifondazione che continuava a rompermi le scatole. Non la dirò in pubblico per non aggiungere dolore a dolore”. Nel luogo in cui Giorgiana Masi è stata uccisa, a Ponte Garibaldi, è stata posta una lapide su cui si legge questa poesia, che oggio il mio cuginastro mi ha spedito per imeil e che io bloggo al volo.

'Se la rivoluzione d'ottobre fosse stata di maggio,

se tu vivessi ancora,

se io non fossi impotente davanti al tuo assassinio,

se la mia penna fosse un'arma vincente,

se la mia paura esplodesse nelle piazze,

coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola,

se l'averti conosciuta diventasse la nostra forza,

se i fiori che abbiamo regalato alla tua coraggiosa vita

nella nostra morte diventassero ghirlande

della lotta di noi tutte, donne,

se...

non sarebbero le parole a cercare di affermare la vita


ma la vita stessa, senza aggiungere altro.'"



Italian babes

"The striking sicilian blonde" (la biondona siciliana; i.e. Stefania Prestigiacomo), "Berlusconi’s new pet" (il nuovo cucciolo di Berlusconi; i.e. Mara Carfagna). Agli occhi del Cavaliere, alcune ragazze sono più uguali delle altre, questa è la conclusione dell’Independent riguardo alle cosiddette quote rosa del suo nuovo governo. Basse (le quote, non le ragazze) ma incisive. A nulla sono servite le lettere di madame Berlusconi a Repubblica, il Silvio nazionale continua imperterrito a perseguire il suo obiettivo principale (la figa). Due cose però ci consolano. La prima è che, a detta di Peter Popham, Palazzo Chigi batte Westminster senza pietà. In quanto a ‘pilu’ ovviamente. Il resto viene misericordiosamente taciuto dal giornalista. La seconda è che anche a sinistra non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. Anche se, a causa di un malaugurato disfunzionamento della mia corteccia cerebrale, al momento viene in mente solo Anna Finocchiaro.

Che bello poter contare su una donna così. Basta guardarla. I segni dell’età scompaiono di fronte alla fiera espressione rivoluzionaria di questa prode figlia del popolo. Altro che la Carfagna e la Prestigiacomo, fantasmi evanescenti della decadente società dell’immagine. La Finocchiaro, fulgido esempio di tenace combattività. Antagonista irriducibile del sistema di potere italiano, della cultura dell’inciucio, del maschilismo imperante nelle nostre istituzioni. La Finocchiaro, rossa guerriera pronta a sfoderar proclami in difesa del più debole, mai doma, mai vinta. Sunto immortale di Diana e Minerva. La Finocchiaro, che oggi si è affrettata ad esprimere tutto il suo scandalizzato dissenso di fronte alle ‘accuse’ mosse da Marco Travaglio nei confronti del neo Presidente del Senato Renato ‘Schifio’ Schifani. La Finocchiaro…

…bavaffanculo

Sunday, May 11, 2008

Peter Pan Syndrome


Accidenti a Suor Perfida! Non crescerò mai di questo passo!!!
BANGARANG!

E' un'ingiustizia però!

Così ripeteva Calimero, il brutto anatroccolo reso famoso dal carosello in un’epoca in cui anche la pubblicità richiedeva fantasia. E così probabilmente va ripetendo Brambilla Michela Vittoria (BMV), ex-rossa d’assalto del PdL, ex-candidata alla delfina tura Berlusconiana, ex-simbolo del centrodestra pre-elettorale. Oggi non la vuole più nessuno, proprio come il brutto anatroccolo. Anzi, in molti le si scagliano contro aggressivamente, chi sostenendo che i suoi Circoli della Libertà non siano altro che meri numeri di telefono (Lino Jannuzzi), chi invocando criteri meritocratici e di anzianità che non sussisterebbero nel decidere se assegnarle oppure no un ministero, un sottosegretariato o una delega. Una cosa abbastanza comica questa del merito e dell’anzianità se si considera il ministero ritagliato addosso alle forme sinuose di Mara Carfagna e soprattutto se si considera che a pronunciare tutto ciò è stata Gabriella Carlucci, quella che ha dato dell’idiota ad un premio Nobel.

D’altra parte anche lei, BMV, ha dei limiti evidenti che non le consentono l’ingresso definitivo nel gotha dirigenziale italiano e non poteva aspettarsi un trattamento diverso. È ricca, è imprenditrice, vive d’immagine. Ma nonostante tutto non è mai riuscita a collezionare nemmeno un avvisuccio di garanzia piccolo piccolo…e che diamine!

Saturday, May 10, 2008

Io, Gatto


Poveri umani, intrappolati nei propri falsi bisogni. Ansiosi per il proprio niente, sempre di corsa. La vita sprecata inseguendo fantasmi di ricchezza e potere che non esistono, non sono mai esistiti né mai esisteranno. Nulla della loro vita esiste veramente.

Tranne i miei croccantini.

Friday, May 09, 2008

Memorie di combattenti


Ciuri di campo chi nasci
biati l'occho di cu lu pasci
ciuri di campo chi crisci
e la lapuzzainchi li vischi
ciuri di campo chi mori
chianci la terra chian
ci lu cori
ciuri chi nasci
ciuri chi crisci
ciuri chi mori
chianci la terra chianci lu cori
come ciuri di campu nascisti
e la terra ti fici
di matri
comu ciuri di campo criscisti
e la lotta ti fici di patri
come ciuri di campo muristi
na sira i maju chi stiddi tristi


Peppino Impastato

Cinisi, 5 Gennaio 1948 - Cinisi 9 maggio 1978

Il Pedogoverno

L'independent si è preso la briga di calcolare l'età media dei ministri che compongono il Berlusconi IV, come lo chiama lui. Sono 50 anni. Che sarebbe anche poco considerati i precedenti, ed uno penserebbe ad un governo giovane ed innovativo. Solo che a questo valore medio contribuiscono, abbastanza significativamente direi, le quattro donne, età media 34 anni. Ovvero i soliti vecchietti con 4 ragazzine al seguito. Sembra che alla buvette di Montecitorio si siano già attrezzati con viagra, tabacco d'Harar e appositi sacchetti di caramelle già unti e appiccicosi. E, a proposito, si narra che nella foto che appare nel post precedente, il neo-ministro della pubblica distruzione Bondi NON sia in chiesa, rapito da una travolgente estasi mistica. Bensì sarebbe sotto al palco da cui sta parlando la minigonnata Brambilla...attenti bambini!

Thursday, May 08, 2008

Il Ministro Poeta



I titoli di alcune delle immortali opere apparse su Vanity Fair:

A Michela Vittoria Brambilla
A Stefania Prestigiacomo
Per le Nozze di Elio Vito
A Giuliano Ferrara
A Fabrizio Cicchitto
A Veronica Lario in Berlusconi
A Rosa Rossi in Berlusconi
ed ovviamente A Silvio

Attendiamo fiduciosi quelle a Mangano, Cuffaro, Pacciani e Jack lo Squartatore

Il Ministro Semplice

"Ministro non tutti gli extracomunitari sono criminali. Molti lavorano, pagano le tasse e spesso sono sfruttati ed esposti ai pericoli dell'insicurezza sul lavoro..."

"Si vabbè ma mica possiamo star lì a vedere chi è buono e chi è cattivo! Li cacciamo tutti e amen, dico io! C'abbiamo mica tempo da perdere noi!"

Il Ministro orale


Il nuovo Ministro per le Pari Opportunità.

Pari opportunità...per tutti gli Onorevoli Deputati

Wednesday, May 07, 2008

Mai lamentarsi del proprio lavoro

Dimenticato su isola, muore di fame

Tragica odissea per tecnico coreano

"La trama sembra quella di un film d'avventura, ma l'epilogo della vicenda è quello di una tragedia. Sull'isola russa di Sachalin un tecnico nordcoreano è morto di fame perché la sua compagnia si è dimenticata di inviare i rifornimenti nel centro di lavorazione del legname in cui prestava servizio. A scoprire il cadavere sono stati i funzionari del ministero dell'Interno di Mosca durante un'ispezione.

Nel piccolo impianto nei pressi del villaggio di Nish, la società nordcoreana aveva inviato due tecnici, lasciando loro soltanto una scorta minima di cibo e nessun mezzo di trasporto o di comunicazione. Il loro compito, secondo quanto si apprende, era quello di controllare lo stato dei macchinari nel periodo in cui erano chiuse le attività e non c'erano operai, ma qualcosa non ha funzionato e l'azienda si è scordata di inviare nuove provviste.

Uno dei due impiegati è morto di fame, l'altro è stato trovato molto debilitato. Le autorità russe avevano sollecitato più volte la compagnia a verificare lo stato di salute dei due tecnici, ma invano. Il lavoratore deceduto, si è appreso, era tra l'altro in arretrato di 18 mesi con gli stipendi."


Non so perchè, ma ho come l'impressione che il prossimo acquirente a cui chiederemo di comprare Alitalia saranno le linee aeree nordcoreane...

Thanks Cuccu

Tuesday, May 06, 2008

Caro Camerata ti scrivo

Caro presidente della Camera dei Deputati, lei ha avuto parole di fuoco per il manipolo di sciagurati che ha ucciso Nicola Tommasoli. Personalmente non mi disturberebbe l’ordine di severità che lei ha tentato di stabilire tra chi uccide e chi brucia una bandiera. La troverei semplicemente un’uscita meschina, peraltro superata abbondantemente da altri commenti che le sono succeduti sia da destra che da sinistra. Il suo collega Schifani, ad esempio, parla di “giovani che non stanno bene, che non hanno equilibrio…”, ed io mi domando quante volte abbia provato la stessa misericordiosa considerazione per il rumeno di turno finito in carcere per stupro, e come mai non l’abbia esternata allo stesso modo. A lei, almeno, riconosco la coerenza di aver bollato queste persone come assassini che “non meritano nessuna solidarietà”. Quello che però mi fa incazzare, ed annienta il mio condizionale, è il suo tentativo, tutt’altro che casuale a mio avviso, di voler derubricare questo omicidio ad ‘atto non politico’, basando il suo paragone con i ragazzi dei centri sociali proprio su questa differenza. Lei sa benissimo che non è così.

Lei ha salutato come un evento storico la vittoria del suo camerata Alemanno al comune di Roma. Altri hanno fatto altrettanto ‘alzando il braccio’ sotto il Campidoglio romano in quello che i più accorti ancora riconoscono come il saluto fascista, mentre i più ingenui chiamano ‘saluto romano’. Lasci dunque che le faccia una piccola precisazione storica. Giulio Cesare era solito salutare le sue cohorti con quel saluto, come anche i suoi vicini di casa presumibilmente. E mai e poi mai avrebbe urlato alcunché nel farlo. Ed il motivo è che, per Giulio Cesare, quello era appunto un saluto. Un ‘ciao’ di altri tempi che noi, nonostante il fascismo, abbiamo ereditato ed impariamo ad usare fin da bambini, alzando la manina per fare appunto ‘ciao’. Qualcosa che non si vede molto di frequente in altri paesi. Sebbene siamo stati bravi ad esportare questo gesto, in altri paesi, specialmente quelli anglosassoni che meno hanno risentito del dominio romano, ci si saluta con un cenno del capo e tenendo le mani in tasca. Una differenza che pochi notano. Il saluto fascista differisce da tutto questo in quanto porta un messaggio di violenza, non di cordialità. Ed è questo che lei finge di non capire.

L’omicidio di Nicola Tommasoli È un omicidio a sfondo politico perché i criminali che l’hanno perpetrato hanno agito sulla base della sottocultura violenta che rappresenta il credo fascista in Italia. Credo che, oggi come allora, si estrinseca attraverso il branco. O la squadra. Ed il branco esiste solamente in quanto violento. La squadra esiste solamente in quanto picchiatrice. Lei deve necessariamente derubricare questo omicidio a mero atto di teppismo adesso. Deve farlo perché è anche grazie al voto di queste persone che lei è stato eletto, e lo sa benissimo. Deve farlo perché non può condannare la radice fascista di questo omicidio, essendo lei stesso fascista. Di quelli moderni ovviamente. Di quelli ‘liberal’ o liberisti o come preferisce lei. Bè, io nel mio piccolo non glielo permetto. Io rivendico la matrice fascista di questo omicidio a pieni polmoni. Io rivendico la differenza politica che passa tra l’ingenuità di chi pensa di poter cambiare le cose bruciando una bandiera e la brutalità di chi pensa di potersi imporre, di poter dominare, uccidendo un uomo a calci in testa. Perché è esattamente questa differenza, pur scaturita oggi da due situazioni aberranti come quelle che lei ha voluto mettere a confronto, che mi indica con chiarezza da che parte stare e mi consente ancora oggi di poterla definire, caro Presidente della Camera dei Deputati, un volgare fascista di merda!

Distinti saluti

Saturday, May 03, 2008

Del bue inglese e dell'asino italiano

Noi italiani siamo ‘piccola gente’. Ci piace andare a curiosare nelle dichiarazioni dei redditi del vicino di casa e pertanto siamo ‘piccola gente’. E ci piace farlo per trovare il modo, anche noi come lui, di girare in Ferrari dichiarando 4000 euri l'anno. Pertanto siamo ‘piccola gente’. È questa l’illuminata conclusione del Guardian di ieri. Visco decide di far sapere a tutti quanto pagano di tasse gli italiani. Qualcuno si incazza e qualcun altro no e, in linea di massima, chi s’incazza ha un imponibile in media superiore ai 500.000 euri. Questo probabilmente significa qualcosa, ma il punto è un altro. Il punto è che la definizione di ‘piccola gente’ a cui piace curiosare negli affari altrui arriva da un giornale a cui, evidentemente, piace fare altrettanto. Oltretutto un giornale di un paese dove centinaia di migliaia, se non milioni, di ‘piccole persone’ spendono quotidianamente milioni per sapere di che colore sono le mutande di Victoria Beckham, se Paul McCartney è andato normalmente di corpo o se il principino di turno si fa o meno le pippe. Gli scaffali dei newsagents inglesi traboccano di tabloids in cui si contano i peli del culo a tutti. Tabloids che annoverano nella propria storia editoriale, picchi di vendite assurdi in occasione di eventi storici come il video casalingo di Pamela Anderson o le foto di Paris Hilton che esce dalla toilette di un locale notturno con un pezzo di carta igienica attaccato alla minigonna. Ora, mi si pone un problema personale. Ieri stavo appunto scorrendo questa famigerata lista di nomi di contribuenti italiani ed anch’io ero incuriosito nell’incontrare, lungo questa lista, i nomi di personaggi famosi o, semplicemente, di persone che conosco. Stante questa sincera curiosità però, di sapere che Emma Watson è andata a festeggiare il proprio compleanno senza mutande continua a non fregarmene un cazzo. Pertanto il problema che mi si pone è il seguente: se io sono ‘piccola gente’ perché mi incuriosisce sapere quanto guadagna questo mio benedetto vicino di casa, i lettori inglesi, che cosa sono? Cos’è che fa la differenza? Che cosa è informazione e cosa è pettegolezzo? Sapere che Beppe Grillo guadagna più di 4 milioni di euri l’anno ha scandalizzato tante persone perché in Italia essere ricchi è sinonimo non di capacità dell’individuo, ma di illecite furbizie. Se poi la persona in questione è un ‘predicatore’ come Grillo allora ancora peggio. Ma se la gente italiana ha sviluppato questo sillogismo non è certo per pochezza congenita. È perché di vicini di casa che girano in Ferrari e non dichiarano un cazzo ce ne sono fin troppi. E, fino a prova contraria, comprarsi il macchinone con soldi evasi al fisco significa comprarselo anche coi soldi miei. L’atteggiamento degli italiani io lo spiego così. Quello degli inglesi, caro Guardian, rimane ancora da spiegare.

Thursday, May 01, 2008

Preghierina della sera

Sto guardando in streaming 'Annozero'. Vorrei lanciare un appello a tutti i blogger che mi leggono: Se stasera o domani deciderete di parlare di quanto detto durante questa trasmissione, per favore! non menzionate lo schizofrenico phonato. Quella persona esiste solo fintanto che se ne parla. Se non ne parliamo per niente magari scompare. Grazie.