Monday, December 28, 2009

Non è un paese per esseri umani


Ricevo e volentieri pubblico lo sfogo di un'altra comunista psicolabile che semina odio a destra e a manca.

Sto per scrivere delle ovvietà, lo so. Ma a quanto pare queste ovvietà sono diventate lo status quo di un sistema che cerca di tenerci a bada con la rassegnazione, con l accettazione superficiale, con quel tipico atteggiamento del "vabbè aspettiamo che finisca il disagio e dimentichiamolo".
Tu credi che esista un limite, o almeno ci speri; un limite che permetta a un essere umano prima che a un cittadino contribuente, di poter essere fiero del nome che porta, della sua nazionalità, del fatto che vive nel "suo Paese". E invece no, invece devi fare i conti con uno Stato che se ne cade a pezzi, con una democrazia che langue, con la classe ministeriale più squallida del mondo, con la burocrazia più meschina, con gli "impiegati" comunali, statali e parastatali piu stronzi del mondo e chi più ne ha più ne metta.
Sono fermamente convinta che lo stato di salute di un Paese si rifletta nei suoi trasporti pubblici.
La vita di quella cosa sfigatissima che si chiama Intercity è stata ulteriormente danneggiata da quando hanno messo questa cosa altrettanto sfigata dell' Alta Velocità (e già, perchè in un paese a pezzi introduci "frecce d argento" che ti costano quanto un trapianto di rene, quando poi a veder bene, esse servono semplicemente a nascondere l'inefficienza del sistema ferroviario chè se i treni andassero come dovrebbero non farebbe tanto rumore sta benedetta altissima e costosissima velocità). E come al solito, per non pagare 47 euro di Eurostar in seconda (!!) per farmi 250 km - che se solo avessi una macchina ci metterei 2 ore - spendo i miei bei 22 euro e 50 per un posto di fortuna sull Intercity delle 18: 27 proveniente dal profondo nord, consapevole che col caldo di ieri i disagi di gelo e neve nn avrebbero intaccato la corsa del trenino della felicità se non per qualche mezz'ora di ritardo endemico.
E infatti, "solo" mezz'ora di ritardo e ti passa la paura. Arriviamo a napoli alle 21:30 invece che alle nove (facendo mezzo viaggio senza luce, ma chissenefrega,no? anzi, meglio, concilia il sonno), ma ormai quella stazione di Salerno, fine corsa del treno, è vicina, sopportiamo.
Ripartiamo alle 21:45 circa da Napoli già con i cappotti alla mano, quando qualcosa comincia a far presagire il peggio. Il treno (in piena campagna agronocerina) comincia a singhiozzare, si ferma per qualche minuto, poi fa dieci metri, poi si riferma. Si spengono le luci, e intanto sono le 22:30 e cominciamo a chiederci che accade. Da notare che il treno a Napoli si svuota quasi completamente e siamo sempre in pochi sfigati a rimanere su per scendere a Salerno, dunque già questo basta agli occhi della gloriosa azienda Trenitalia per privarci di qualsiasi dignità (della serie: tanto al massimo se dobbiamo rimborsare l'intero biglietto, lo rimborsiamo a 4 gatti che ce frega?).
Certi che fosse solo un problema di precedenze e semafori, eravamo già praticamente in corridoio con le valigie in fila per scendere, quando il treno si ferma completamente 50 metri dopo l'inizio della galleria tra Nocera e Salerno (una furbata pazzesca fermarsi all'imbocco di una galleria rendendo impossibili le comunicazioni col resto del mondo). Si spengono le luci, si spegne il motore, buio totale, silenzio totale.
Il treno si è rotto. Deduzioni. Congetture. L'intercity su cui dieci minuti prima c'era stata la ressa totale è diventato un treno fantasma. Un vascello fantasma. Non una voce dall'altoparlante, non un uomo vestito con la giacca di Trenitalia, non un segno di vita oltre ai pochi passeggeri. Mi risiedo, aspetto preoccupata, ci diranno qualcosa diamine, ci diranno qualcosa, devono. Non ci lasceranno certo cosi, siamo a dieci minuti da Salerno, sarà una cosa momentanea.
Ma non c'è nessuno! Il silenzio continua, l'immobilità del treno pure, si alzano nel silenzo le congetture degli altri passeggeri, (gente che veniva da Imperia e che era su quel treno da una giornata, tra cui una splendida bimba che ha dato una lezione di pazienza a tutti), mi siedo al mio posto, mi abbraccio la croce, aspetto una voce dall'alto, pure mezza parola, ma niente, non c'è un cazzo di capotreno che si degni di dirci perchè siamo fermi e al buio nella galleria prima di Salerno, a pochi minuti dalla nostra destinazione!!
Inizia lo sconcerto più totale, ci stringiamo a coorte, noi, gli sfigati destinati a Salerno, volano sfoghi sacrosanti, disagi, di tutto di più, quando solo verso le 23:30 si ode una voce: "Il treno è fermo per un guasto al locomotore, si risolverà appena possibile".
Peccato che veniamo a sapere da voci di corridoio che a salerno non ci sono locomotive trainanti e la nostra deve arrivare da Napoli.
Bene, il tutto per la modica attesa di un'ora. A mezzanotte passata ci scambiamo gli auguri di Natale uniti a bestemmie di una certa consistenza e sentiamo che si muove qualcosa sotto i nostri piedi.
Il locomotore è arrivato, ma ce la fa a stento a trainarci. Completamente senza parole, sgomenti, vediamo arrivare un uomo con una giacca Trenitalia che ha anche il coraggio di avvicinarsi alle carrozze dicendo: "Sono venuto a darvi le informazioni personalmente". Peccato che nessuno abbia la forza di aggredirlo, ci hanno sfinito, siamo esausti, solo un signore con prole prova ad alzare la voce e la risposta è "Io sono qua con voi, io non c'entro niente", e alla signora che si sente male per la claustrofobia risponde: "EEE SIGNORA! Ma che volete da me? Che vi posso fare? Non possiamo mica aprire le porte in galleria!"
Dopo un accenno di tafferuglio abortito dall'idea che stavamo passando le prime ore della vigilia di Natale bloccati senza via d'uscita in una merdosa galleria dell agronocerinosarnese, il treno si muove e sembra che proceda, piano ma proceda.
La morale è che l' Intercity 511 ha impiegato 8 ore per coprire una distanza di 250 km, fermandosi per un guasto che poteva essere previsto ed evitato già alla stazione di Napoli.
La morale è che quando siamo scesi da quel treno volevamo solo abbracciare chi pazientemente ci ha aspettato per tutte queste ore e non avevamo la forza di sporgere denuncia a quelli della PolFer che oltretutto ci hanno riso in faccia e bivaccavano sulla banchina della stazione.
La morale è che ancora una volta Trenitalia ha fottuto e rubato i soldi a chi paga un biglietto x tornare a casa, ancora una volta Trenitalia non ha informato, ancora una volta se ne è lavata le mani di andare a verificare se i suoi passeggeri (e non parlo per me, ma per quelli che non vedevano un gabinetto decente e un pò d acqua dal mattino presto!!!) avevano bisogno di qualcosa, ancora una volta abbiamo permesso che un capotreno si prendesse pure gioco di noi, "venendoci ad informare" esattamente a 20 minuti dall arrivo dopo 3 ore di silenzio assoluto, ancora una volta abbiamo permesso che tutto questo avvenga ogni giorno indisturbato, ancora una volta, ebbene sì, siamo stati considerati bestie in un Paese del cavolo, governato da gente del cavolo, su treni del cavolo, che ci succhia soldi a morire, e ruba tempo e salute alla nostra dignità di passeggeri, di cittadini, di Uomini.
So che non servirà a niente, ma ho intenzione di sporgere denuncia a Trenitalia, scriverò un "rapporto" dettagliato di tutto ciò che ho visto e sentito su questo treno e sull' idiozia totale, sulla mancanza di buonsenso, sull'inerzia, sull'inefficienza a cui ho assistito la notte della vigilia di Natale in un Paese che sta per sedersi a tavola, per abbuffarsi e per brindare a cosa poi non so.
Lo farò per quella bambina che veniva da Imperia e che non ha versato neanche una lacrima.
Lo farò per lei, perchè non merita di aver vissuto tutto questo, non merita di abituarsi a una cosa del genere, non merita di rassegnarsi e di crescere nel Paese dell'impunità, dove ci preoccupiamo che i capi di governo prendano colpi in faccia, ma ci dimentichiamo di quanti ne ricevono i nostri, i vostri Figli.
Buon Natale a tutti

Elena Catozzi

Thursday, December 17, 2009

Cordialmente vostro, Lesandro

21 Dicembre 2012. Il mondo finisce.
E fin qui, tutto normale.
A Hollywood però non hanno la pazienza di aspettare altri tre anni e lo fanno finire in anticipo. E allora la più grande tempesta solare della storia del sistema solare genera un fascio di neutrini talmente denso che anche la massa pressochè inesistente di queste particelle si fa girare i coglioni, e inizia a riscaldare l'interno del pianeta attraversandolo. Come dire, anche le formiche nel loro piccolo...
E quindi che succede? Succede che le placche terrestri iniziano a fluttuare sugli strati sottostanti sempre più fluidi, con conseguenti terremoti catastrofici che sconvolgono la superficie del pianeta. Praticamente una giornata normale insieme ad un ispettore veterinario del Ministero degli Interni Inglese.
L'Uomo però, che è stato creato paraculo dal padreterno (e a sua immagine e somiglianza), che fa? Costruisce delle Arche che siano in grado di resistere agli immani tsunami che stanno per sommergere ogni terra emersa. Solo che ci vogliono i soldi (vaglielo a spiegare ai fornitori che c'è la fine del mondo). E allora tutti i capi di Stato del pianeta prima si assicurano un biglietto di sola andata, poi iniziano a vendere biglietti agli uomini e alle donne più facoltosi, al prezzo di un miliardo di euro l'uno (ai miei tempi sarebbero stati dollari, ma c'è la crisi anche nel 2012) per finanziare il tutto.
E quindi arriva il momento dell'imbarco. Tutti i potenti si recano sull'Himalaya, dove sono ancorate le Arche. Tranne due. Il presidente stars and stripes, opportunamente nero, che ovviamente non abbandona la madrepatria e muore stoicamente tra i pompieri che cercano di rattoppare la capitale. E, indovinate un pò? il Primo Ministro italiano!!! Che, a detta di una Angela Merkel di celluloide, decisamente più bonazza e telegenica di quella vera, confida in Dio e preferisce affidarsi alla preghiera, finendo cattolicamente smarmellato sotto alla cupola di San Pietro che cade portandosi dietro svariati papi e cardinali.
Ora due sono le cose che fanno riflettere di questo film (a non voler considerare il fatto che fa cagare come tutti i polpettoni catastrofisti girati dal 1999 ad oggi):
Primo: il Presidente del Consiglio italiano viene rappresentato da un attore calvo e decisamente alto che muore tra le colonne di San Pietro, e non colpito a morte dalle guglie del Duomo di Milano, e lo fa abbracciando la moglie ed i figli. Quindi i Maya devono aver anche previsto la caduta prematura del governo Berlusconi, la vittoria del PD alle elezioni, l'elezione di Bersani a Premier e la sua improvvisa conversione religiosa!
Secondo: Sulle Arche si mettono in salvo uomini di ogni provenienza geografica, culturale e religiosa, oltre che, ovviamente, al maggior numero possibile di specie animali terrestri. Ma mancano gli italiani. Noi non ci saremo, come cantavano i Nomadi.
O che gli abbiamo mai rotto i coglioni noi ai Maya?
Solo un pensiero mi ha confortato guardando questo film. E cioè che il 21 Dicembre 2012 è venerdì. Il che significa che mentre il mondo verrà squassato da terremoti e tsunami, io me ne starò Scomodamente seduto su un sedile della Ryanair in volo tra quel che resterà di Londra e quel che resterà di Roma, rientrando per le mie vacanze di Natale.
Quindi cazzi vostri.

Monday, December 14, 2009

In que-que-quefto blog


In que-que-quefto blog non fi fa della fafile ironia. In que-que-quefto blog fiamo tutti difpiafiuti per quello che è fuffeffo al premier Berluffoni, che ha laffiato due denti in piaffa del Duomo. Fo-fo-fono perfonalmente fconvolto dall'idea che poteva anche morire, abbattuto da una ftatuetta in ghifa. Tr-tr-trovo affurdo che fia confeffo di andare ad un comiffio con armi letali come ftatuette e treppiedi. E' offeno che un uomo come lui, un peffo D'uomo come lui, che ama tutti e vuole bene a tutti, anche ai caffa integrati, ai maffiftrati e ai comunifti debba effere odiato in quefto modo.

PF
F-f-fcufa Vauro, fe vuoi ti pago i diritti

Saturday, December 12, 2009

Le comiche


B: Allora Augusto, ci siamo? Sei pronto?

M: Si signor Presidente, sono pronto. Ho studiato tutta la notte.

B: Bene bene. Allora concentrati, mi raccomando. Che tra un pò vai in onda.

M: Sono concentrato.

B: Ottimo. Vuoi che facciamo una prova?

M: Ma no Presidente, sono carico come un fucile, davvero.

B: Si si, lo vedo. Ma non mi fido lo stesso guarda. Capirai, con quei due neuroni che ti sono rimasti. No guarda, ora ti interrogo dai.

M: Ma no Presidente, sono pronto, davvero.

B.: Ma lascia stare cribbio! Cos'è, vuoi insegnarmi il mestiere adesso? Ma lo sai quanto ci ho messo ad addestrare Fede? Dai dai, su. Smettila di scodinzolare e concentrati che adesso ti interrogo. Sei pronto?

M: Si Signore.

B: SPATUZZA!

M: CRIMINALE ASSASSINO SCIOGLITORE DI BAMBINI SPU'!

B: Allora guarda, te l’ho già detto altre volte, non sputare in televisione che si capisce che hai tirato e fa anche un po’ schifo. Ma poi, cos’è ‘sta roba? ‘Scioglitore di bambini’? ma si può dire?

M: Ma certo.

B: Ma che ne sai te che c‘hai la terza elementare Augusto! Ma taci! Niccolò! Vieni qua un attimo. Ma si può dire ‘scioglitore di bambini’ in televisione?

G: MA DAIIIIII! MA COS’E’ ‘STA ROBA! Cos’è la Vulvia che parla? Che facciamo gli ‘spingitori di cavalieri'? Ma su che poi ci fanno la satira dai! Lascia perdere va là!

B: Hai visto che non si può dire pirla che non sei altro? Cancellalo cribbio.

M: Come comanda lei Signore.

B: Dai continuiamo. Stammi più attento però cribbio! Sei pronto?

M: Vada pure Eccellenza.

B: GRAVIANO!

M: RARO ESEMPLARE DI SINCERO PENTIMENTO, UOMO RAVVEDUTO E DEGNO. UN EROE.

B: E LO SAPEVO CAZZO! AUGUSTO MA PORCA PUTTANA QUANTE VOLTE ME LA FAI DIRE ‘STA COSA. NON E' GRAVIANO L’EROE! L’EROE E’ MANGANO!

M: CRIMINALE ASSASSINO SCIOGLITORE DI BAMBINI PROT!

B: Ommadonna mi s’è fuso il Minzolini.

M: (Ha visto Maestà che non ho sputato?)

B: Augusto, mannaggia alla M£$%& non farmi incazzare. Guarda che qui il Marcello rischia di fare la fine di Lima. Ma prima che scannino lui, io scanno te!

M: Mi scusi Santità, mi sono confuso. Ora è tutto chiaro. Spatuzza criminale, assassino ecc., Graviano degno, ravveduto ecc., Mangano eroe. Ok, ce l’ho. Lo tengo.

B: Sicuro?

M: Sicuro.

B: mmm vabbè dai. Tanto è il tiggìuno delle otto e mezza. Dopo ci sono i pacchi, anche se spari qualche cazzata poi la gente se la scorda.

M: Stia tranquillo Padre.

B: Dai và, vai, sbrigati. E pulisciti il naso.

M: Sissignore.

B: Augusto?

M: Comandi!

B: Santoro?

M: Uno stronzo!

B: Cià quà, una caramellinà, tò. Bravo.

Monday, November 09, 2009

Corsivi e Virgolette

L'Islam italiano e' incazzato come un furetto con la Santanche' che ha etichettato Maometto come un 'poligamo pedofilo', secondo la nostra 'cultura' occidentale, perche' aveva una moglie di nove anni.
Non ve la prendete.
Gesu' Cristo andava dicendo frasi del tipo 'beati i poveri'. Spiegategli alla Santanche' che, secondo la sua 'cultura' occidentale, oggi Gesu' Cristo dovrebbe etichettarlo come 'comunista'.

Sunday, November 08, 2009

Collezioni

Il Direttore Generale della RAI Mauro Masi ha deciso di allontanare Ruffini, il Direttore di RAI 3. Ovvero una delle migliori emittenti tra quelle a diffusione nazionale, per dati di ascolto e qualità dei programmi. Della notizia ne parlano solo in due: Repubblica e, come sempre magistralmente, questo signore qui sotto...

Thursday, November 05, 2009

Domande sceme


Mi perdonerete, ma sono uno lento. Poco sveglio, faccio fatica a capire le cose. E cosi', ogni tanto mi ritrovo con la testa piena di interrogativi che a me sembrano immediati, e non capisco come mai ad altri non vengano in mente soluzioni piu' semplici di quelle che vengono a me. E' di questi giorni la sentenza dei Giudici Europei che afferma come i crocefissi debbano essere tolti dai luoghi pubblici (le scuole in particolare) italiani. La sentenza e' arrivata alla fine di un processo conseguente ad un esposto fatto da una cittadina italiana che aveva chiesto la rimozione del crocefisso dall'aula della scuola frequentata dal figlio.
A seguito della sentenza, innumerevoli oche hanno iniziato a starnazzare e centinaia di scudi si sono levati in difesa delle 'radici cristiane' del nostro paese. Il ministro (si fa per dire) La Russa, paladino della Milizia di Cristo, innalza il virile petto a difesa del Redentore, contro le pallottole dei giudici senza dio, ed afferma che i suddetti eretici possono pure morire, ma noi continueremo a mantenere modelli in scala del Golgota in ogni aula di scuola.
Ognuno ha un suo motivo per protestare. Politici di destra, di sinistra e preti. Ma, come fa notare Travaglio nel suo editoriale di oggi, nessuno si sofferma sui reali motivi per cui un'immagine di Cristo potrebbe essere significativa all'interno di un'aula scolastica. Altri invece, affermano senza dubbio alcuno la necessita' della rimozione di tali 'idoli'. E la necessita' primaria per tutti e' quella delle aule scolastiche.
Piccolo dettaglio: nessuna di queste persone e' uno studente.
Ora, la mia domanda scema e': essendo gli studenti i diretti interessati, e non essendoci nessuna legge che impone il simbolo religioso in un'aula scolastica,...perche' non lasciare decidere a loro?
Lo so, scusatemi. Ho esagerato. E' che sono uno lento. Poco sveglio.

Wednesday, November 04, 2009

Erano quei tempi li'

Erano tempi di pantaloni a zampa e terrorismo nostrano. Di Beatles che incidevano "Let it be" e di Nicola di Bari che vinceva il festival di Sanremo. I tempi della Tatcher al governo in Gran Bretagna e di Andreotti al Governo in Italia (i secondi non sono ancora passati). Erano tempi in cui il cinema italiano si divideva tra Pasolini e Gian maria Volonte' da un lato, e professoresse, dottoresse, colonnellesse ed infermiere invariabilmente in mutande dall'altro. I primi sconosciuti o quasi alla classe media, le seconde disprezzate dalla stessa.
Ecco, proprio in quei tempi vennero fuori, a suon di scazzottate, due attori, che rappresentarono qualcosa di nuovo, di diverso, di positivo e di divertente, offrendo ai genitori di allora un'alternativa valida per chi, come me, a quei tempi non arrivava ancora ai dieci anni. E non esito a dire che con 'quei due', ci sono cresciuto.
Apprendo dal blog di Gery che il 31 ottobre scorso, Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, ha compiuto ottant'anni!




TANTI AUGURI!!!

Monday, November 02, 2009

L'Uomo Fanculo


Diverse volte su questo blog ho fatto presente come, per chi risiede all'estero, le dirette streaming della RAI siano bloccate. Niente telegiornali, niente partite di calcio, nemmeno alla radio, niente trasmissioni come Annozero o Report. Frustrato da tale situazione, mi sono messo in rete a cercare qualche sito tra quelli che, a detta di molti, trasmettono le dirette dei canali nazionali, come dire...di straforo. Giovedì scorso, prima appunto di Annozero, inizio la mia ricerca e, in poco tempo a dire il vero, arrivo su uno di questi siti, dove posso vedere in diretta non solo lo streaming della trasmissione, ma più in generale i 6 principali canali nazionali 24h. Finita la trasmissione però me ne sono un pò dimenticato di questo sito, anche se l'ho tenuto tra i preferiti, che non è che la guardi poi molto la televisione io.
Stasera però, un pò la noia, un pò il freddo che comincia a farsi sentire anche in UK, ho deciso di immaginarmi sul salotto della mia casa a Roma con il telecomando in mano e, posacenere da un lato e bicchiere di vino dall'altro, ho iniziato a fare 'zapping'. Cosa che non faccio più molto spesso.
Grande fratello da una parte, fiction assurde dall'altra. E vabbè, un pò me lo aspettavo. Quello che non mi aspettavo, e che mi ha sconvolto non poco, è stato quello che ho visto su Rai 2. Il programma si chiama 'Voyager'. Nome impegnativo quello del primo manufatto umano a varcare i confini del Sistema Solare.
Ora io non voglio soffermarmi sul conduttore, di cui ignoro anche il nome e ne sono ben contento. Sul modo convulso e stereotipato con cui ha gesticolato davanti al video per quasi due ore, sul modo ridicolo di presentarsi nei servizi come una specie di Indiana Jones patetico. No. Io voglio parlare dell'Uomo Falena!
L'Uomo Falena, avvistato per la prima volta più di 40 anni fa in un paesino del West Virgina da quattro ragazzi che, di notte, si sono visti inseguire dall'essere metà uomo e metà lepidottero, gli occhi rossi e le ali spiegate, il quale ha gironzolato intorno all'auto e poi se n'è andato. "Il più grande mistero degli Stati Uniti". Capito? Così l'ha definito il conduttore tarantolato. E giù interviste a testimoni oculari, gestori del museo dell'Uomo Falena, ex-agenti dell'ufficio dello sceriffo che raccolsero la denuncia dei ragazzi ed ex-infermiere dell'ospedale locale dove i quattro malcapitati, ringraziando iddio, vennero inizialmente mandati.
E il servizio si svolge in un crescendo di tensione esponenziale. La musica di sottofondo diviene martellante. Il conduttore ormai gesticola come un frullatore impazzito. E finalmente arriva. La rivelazione finale! Quasi urlata, da un uomo che ormai rantola in video rotolandosi sul pavimento dello studio!
L'espolosione di Chernobyl...le torri gemelle...è stato lui...L'Uomo Falena!!! Lui era lì! E' stato visto!

...

Forse lo tolgo dai preferiti quel sito.

Sunday, November 01, 2009

Segni di civiltà

Nei titoli di apertura del TG1 di stasera, la morte di Alda Merini, poetessa di fama mondiale, più volte proposta per il Nobel alla letteratura, viene in coda, dopo la notiziona sul fatto che sempre più spesso, anche gli uomini fanno ricorso a sarti e barbieri personalizzati. Come evitarlo?
Quanto siamo bravi a sbandierare la nazionalità dei 'nostri' quando qualcuno ne riconosce il valore. E quanto veloci a dimenticarli, appena si spengono i riflettori.
Certo, la maggioranza è alle prese con la finanziaria, il governo propone le sue linee guida e illustra le candidature per le regionali. E poi le tasse, il lavoro, l'influenza A, la disoccupazione. Ma di tutto. La gara di sms, la stagione sciistica di Cortina, le vendite dello spumante che superano quelle dello champagne.
Però tutto questo ciarpame c'è sempre stato e sempre, temo, ci sarà.
Di Alda Merini invece ce n'era una.
E adesso non c'è più.

Monday, October 12, 2009

Scelte pericolose


Non so perchè, ma con Ozzy come testimonial sarei stato più tranquillo...


Felina perplessità



I giudici ti perseguitano perchè sono rossi
i giornalisti ti odiano perchè sono rossi
l'opposizione ti insulta perchè sono sempre i soliti rossi travestiti da moderati


com'è che stai sul cazzo anche a me allora?

Friday, October 09, 2009

Presidenti a confronto


Dunque vediamo. S'è presentato alle elezioni presidenziali con un programma politico che prevedeva la fine dei conflitti che vedono coinvolti gli Stati Uniti, la salvaguardia dell'ambiente da ottenersi tramite fonti di energia rinnovabile, di conseguenza, l'uscita degli Stati Uniti dalla crisi economica attraverso uno sviluppo economico sostenibile. Ha preannunciato un irreversibile processo di disarmo nucleare che porterà, in ultimo alla Pace con la P maiuscola. Ad oggi, ha riconfermato la presenza delle forze armate statunitensi in Afghanistan e dintorni, presenza sempre più consistente. Lavora tenacemente ad una carbon tax che i più ottimisti considerano come inutile sotto il profilo ecologista ma che servirà senz'altro a svuotare ancora di più le già misere tasche degli americani. Di conseguenza, ha pensato bene, per uscire dalla crisi, di fornire alla Federal Reserve gli strumenti di una incipiente onnipotenza sul piano finanziario, promuovendo così quella che, più che la cura, sembra essere la malattia. Sostenibile però, dal momento che pesa poco. Poco più di una 500. Non ha nemmeno osato avvicinarsi all'arsenale atomico statunitense, ha abbandonato definitivamente il progetto dello scudo spaziale caldeggiato da Bush e l'ha rimpiazzato con un progetto nuovo, l'Aegis Weapon System, che prevede il dislocamento nel Mediterraneo (presumibilmente nel Mar Egeo) di unità navali dotate di sensori radar e testate in grado di intercettare i missili provenienti dall'Iran. Ovvero un sistema mooolto più flessibile che giustifica una presenza costante della marina americana a due passi dal medio oriente con navi che solo ufficialmente trasportano testate non nucleari. Ha stretto più Mani di esponenti del Partito Comunista Cinese lui di quante non ne habbia strette Mao e, in ultimo, ha sbattuto la porta in faccia a Tensin Gyatso, il Dalai Lama.
Ma ad un tesoro di presidente così, non glielo dareste anche voi un Nobel per la Pace?
Caro Silvio rassegnati...NUN SEI NISCIUN!!!

Thursday, October 08, 2009

Speranze

"[I processi che mi scaglieranno addosso da Milano sono delle autentiche farse.] Io sottrarrò qualche ora alla cura della cosa pubblica per andare là e sbugiardarli tutti. Queste cose qua A ME MI caricano. Agli Italiani GLI caricano. VIVA L'ITALIA, VIVA BERLUSCONI".

Ovvero, a parte gli strafalcioni sintattici ed il finale autoerotico (nemmeno Fidel Castro ha mai detto 'Viva Fidel'), praticamente quello che prova a fare da 15 anni a questa parte a suon di lodi e decreti legge.
Solo che ormai non ci crede più nessuno. Solo che stavolta sei un tantino a chiappe scoperte tesorino caro. Fini flirta col nuovo think-tank di Montezemolo, e strizza un occhietto miope ad una confindustria imbarazzata ed alla canna del gas, sperando in qualche novello Gesù Cristo che possa cavalcare un secondo miracolo italiano. L'altro occhietto poi lo strizza addirittura al PD. I cattolici te li sei fumati definitivamente e al massimo potrai contare su una Binetti col cilicio scarico o su un Mastella imbalsamato.
Chi ti rimane?
Pure Bossi ha ricominciato a fomentare il popolo. C'avrà il cervello devastato (ma non dall'ictus. E' proprio devastato lui), ma che il federalismo con te se lo può anche scordare ormai l'ha capito pure lui. E quindi è molto meglio rischierarsi subito con i padani. Meglio buttare tutto sotto il tappeto della secessione e della rivolta a SUV armato. Hai visto mai si rendono conto della cazzata che ha fatto a fidarsi di te e gli buttano addosso qualche colpa. Dopotutto sarebbe la seconda volta che ci casca. Meglio pararsi il culo e risvegliare quello zoccolo duro che s'era addormentato durante i deliri finanziari di Tremonti e davanti al faccino perfettamente ariano e pulito di Roberto Cota. Per sopravvivere in Parlamento.
Voglio essere ottimista però. Darci, cioè, darti una speranza. Perciò ti dico di non preoccuparti. C'è una bella villa confortevole che ti aspetta ad Hammamet. Ha già ospitato un illustre Presidente del Consiglio in passato. Un grande statista. Tu saresti il secondo. Certo, magari dovrai dare una rinfrescata, sostituire l'arredamento che s'è rovinato con la sabbia del deserto. Cambiare le puttane che ci ha lasciato il tuo amico, chè ormai sono invecchiate di brutto e gli vola via la dentiera mentre fanno la danza del ventre. Stai pure attento alla coca e al viagra che ormai saranno scaduti.
Ma questi sono problemini da poco. Tempo una decina d'anni, vedrai che qualche coglione che decide di dedicarti un vicolo o una piazzetta, prima o poi salta fuori.
Succede sempre.
Per tutti i grandi statisti.


PS
Nel (di)partire, cortesemente non lasciare indietro Bondi, Cicchitto, Bonaiuti e Gasparri. Abbi pazienza, ma già abbiamo seri problemi a smaltire la nostra di spazzatura.

Wednesday, October 07, 2009

Comunicazione di servizio

Si informano i gentili utenti di questo blog che FORSE siamo ancora in una democrazia.

Tuesday, October 06, 2009

La maschera gettata


Quando le querele, gli editti bulgari, i proclami televisivi dei direttori del TG1 non bastano piu', allora scendono in campo i veri professionisti. La comunanza di idee tra questi anonimi signori (ricordiamo che Sandro Ruotolo e' nel mezzo di un reportage sulla mafia) e svariati (se non tutti) rappresentanti del nostro parlamento e' sorprendente solo per i piu' ingenui.
Caro Minzolini dei miei coglioni, impara cos'e' un giornalista, tante volte i precedenti esempi non ti fossero arrivati.

Saturday, October 03, 2009

Lesandro Bickle

Io devo...è proprio che io devo...bisogna che...e insomma bisogna che io...che io...che io faccia...che io faccia qualcosa ecco...bisogna che io...perchè...ho certe cattive idee per la testa e allora...



Thursday, September 10, 2009

Ma chi è che fa i titoli?

Spettacolare segnalazione del solito Gianfalco su Veronablog.

Mike Bongiorno muore d'infarto e l'Arena.it titola:


meno male che non gli stava sui coglioni...

Saturday, September 05, 2009

Non fate l'onda

Posso arrabbiarmi quando leggo di direttori di giornali contro cui si fa rappresaglia a macchina da scrivere armata. Posso preoccuparmi quando leggo di querele mosse dal Presidente del Consiglio a giornali che, semplicemente, fanno domande. Posso provare disgusto se vedo foto di primi ministri che, abbacchio al vento, si intrattengono con veline a spese del contribuente. Mi si avvelena il sangue se vedo le suddette veline innalzate alla direzione di qualche dicastero.

Ma niente mi fa incazzare quanto questo!!!
Perchè è da qui che passa la banalizzazione di qualcosa che in altri paesi avrebbe causato terremoti politici e sollevamenti popolari. E' qui che si consolida l'ottusità del popolino italiano, troppo impegnato a seguire reality per indignarsi di fronte ad una notizia del genere. E' qui che si manifesta, in ultimo, la ragion d'essere della condizione di profonda illegalità in cui si trova il paese.
"Dai via il culo a qualche potente. Vedrai che anche tu avrai un'accoglienza da star". Questo dice quella foto.
L'Italia è nella merda fino al collo. E 'notizie' come questa sono la proverbiale 'onda'.

Thursday, September 03, 2009

Pensieri in liberta'

Di Giusy Trimarchi

Insegno lettere e il mio problema è che ho la costante sensazione di dover studiare, studiare, studiare. Di non capire, nonostante tutto, a fondo le cose. Che mi sfugga qualcosa di lampante.
Bene, ciò che sta avvenendo in questi mesi nel mondo della scuola acuisce questo mio modo di sentire. Evidentemente è vero: non capisco qualcosa, qualcosa di lampante.

Vedo intorno a me questo mondo che così tanto amo andare in rovina. Le mura, in realtà, bene o male, resistono. Sono le persone a scricchiolare, a sgretolarsi sotto il peso delle ultime riforme. Nelle sale professori, nei corridoi dei nostri licei abbiamo fatto la conta dei posti persi. Si è discusso, quasi di straforo, delle prospettive di pensionamento dei colleghi più maturi. Chi prima, chi dopo. “Sì, è proprio una brava docente. Ma quando se ne va in pensione?”. “Che lascino il posto ai più giovani”. “Tanto di insegnare non gli va più, si vede benissimo.. e allora che aspetta?”.

Mi rendo improvvisamente conto dello spirito in cui il corpo docente italiano si viene ora a trovare. E allora ecco quella sensazione di non capire. Cosa? la contraddizione tra l’individualismo a cui ci costringe il sistema e lo spirito del nostro lavoro. Le energie perse a conquistare una cattedra. Troppe, mi sembra, visto che vengono tolte alla nostra attività, alla nostra freschezza, all’inventiva e all’abnegazione che ci occorre ogni volta per centrare un anno ben fatto. Per trovare la serenità nella dignità del nostro lavoro.

Ormai è chiaro che ci saranno via via sempre meno insegnanti e più alunni. Che servizio daremo loro? Cosa ne deriverà a livello didattico e professionale? Come rimediare alle classi scoperte, non avendo più noi le ore a disposizione per le supplenze interne? I ragazzi saranno più numerosi nelle aule, compressi in spazi angusti, stressati dal nostro stress che ci deriva dalla corsa ai voti e dai tempi ristretti.

Visto dall’esterno, però, l’anno scolastico si svolgerà regolarmente, come se nulla fosse cambiato: i ragazzi con gli zaini in spalla entreranno nelle scuole alle otto. I professori si avvicenderanno nelle aule. La ricreazione. Altre lezioni, poi tutti fuori, schiamazzando nei cortili. Ma dall’interno no, che non sarà lo stesso. Inevitabilmente la qualità del nostro lavoro verrà minata. Le nostre attenzioni si divideranno tra 28-30 alunni per volta. Spiegherò Dante, Petrarca, la quinta declinazione. Avrò modo di farli parlare, di farli pensare? Con la nuova normativa, più attenta a farci fare 18 ore frontali che a garantirci una qualsiasi progettualità nell’insegnamento-apprendimento, si perderà molto più facilmente la continuità didattica. Un anno un prof, l’anno dopo un altro, poi un altro ancora. E lo stesso si dica per noi: ricominciare ogni volta, proprio quando si iniziava a conoscere una classe, a tarare i nostri interventi sui veri bisogni di essa. E allora mi chiedo: servirà a qualcosa tutto questo? Insegneremo? Apprenderanno? Torno a non capire.. ma forse sono io.

Molti colleghi non di ruolo quest’anno forse non lavoreranno. Sono giovani, e già molto preparati. Hanno entusiasmo e spesso sono molto più bravi a comunicare con le nuove generazioni rispetto a chi è più grande d’età. Sono umili, vogliono imparare. Spesso chiedono consigli e talvolta, senza rendersene conto, costituiscono loro stessi un esempio anche per i più esperti. Si entusiasmano quando arrivano i libri dalle case editrici. Nelle sale professori fanno inizialmente amicizia tra di loro, ma poi cercano di instaurare legami anche con i docenti più strutturati.

Quest’anno nella mia classe di concorso hanno assegnato 93 incarichi a tempo determinato, contro i 400 e passa degli anni precedenti. Moltiplichiamo questi 300 posti persi per tutte le classi di concorso di tutte le scuole di ordine e grado della provincia, della regione. Del nostro Paese. Troveremo un numero enorme di persone che, abituate a contare su uno stipendio continuativo, si ritroveranno disoccupate e a dover sperare in supplenze nel corso dell’anno. Molti le prenderanno, ma le toglieranno a loro volta ai docenti non abilitati, l’ultimo anello della catena (naturalmente il più fragile, alla faccia di chi ci diceva che avrebbe tutelato le categorie deboli).

L’effetto a catena e il pericolo concreto di perdere il posto fanno sì che ogni fetta voglia conservare quel poco che ha. Dunque, niente spirito di corpo, almeno nei grandi numeri. I miei amici precari della scuola ieri erano in piazza; anzi, stavano proprio in mezzo a via Tuscolana, a protestare contro le assunzioni a tempo determinato fatte con un’approssimazione da terzo mondo. Poi apro i giornali e capisco che non se ne parla se non marginalmente (però si continua a spargere terrore con il virus taldeitali). Aleggia, dunque, l’idea che la protesta sia inutile. Ce la propongono, questa idea, la assorbiamo, è già nostra. “Tanto a che serve?” è il nostro motto. “Si sa che in Italia le cose vanno così”. In un Paese che disprezza l’istruzione dei propri figli (quella vera, profonda, e non la conta dei voti o dei crediti), mi sento un’idiota assoluta nell’indignarmi perché nessuno si indigna. Trionfa il disinteresse e pare “normale” che la futura classe dirigente, i futuri cittadini, i tecnici, i lavoratori del domani che sono e saranno “l’Italia” non vengano istruiti, non ottengano l’attenzione e la considerazione che meritano. L’idea che si è una società, di cosa sia una società. E una società per autoconservarsi e prosperare investe sui propri figli, sul proprio futuro. Non però se alla sua guida vi è un organismo giurassico che protegge i suoi rami secchi, vuote carcasse che bruciano le risorse della comunità nell’allontanare il più possibile la loro morte.

O sono solo io che non capisco.

GT

Wednesday, September 02, 2009

Ciao Teresa

Tutti dobbiamo morire. Ma solo pochi riescono a vivere davvero.

Teresa Sarti
Fondatrice e presidente di Emergency
28 Marzo 1946 - 1 Settembre 2009

Tuesday, September 01, 2009

Italian Bio-hazard


Ci si da un bel da fare in Europa per contrastare l’avanzata, e soprattutto l’evoluzione, del virus H1N1©, l’influenza suina che non esiste nei suini ma negli umani si. O per lo meno, la percezione dell’opinione pubblica è che a livello europeo ci sia molta attenzione per questo nuovo prodotto industriale, con tonnellate di dosi di vaccino che vengono quotidianamente comprate coi soldi pubblici (senza peraltro che nessuno sia stato ancora vaccinato). Ma non è così. Silenziosamente, costantemente e non senza una preoccupazione estrema, i sistemi immunitari dei cittadini europei stanno facendo i conti con un altro patogeno che affligge l’italica fisiologia ormai da decenni. L’ingenuo Montanelli ne auspicava l’avvento, convinto che gli italiani avrebbero presto sviluppato i debiti anticorpi. Mai avrebbe sospettato tali livelli di immunodepressione nei suoi connazionali il fondatore del Giornale. E così, il virus NaN0, incontrastato, ha fatto scempio degli encefali del belpaese. L’epidemia si è diffusa in Italia velocissimamente. Manco il tempo di dire P2, che aveva già raggiunto i vertici del paese. E adesso tenta il salto di qualità. Adesso, prova a vestire gli abiti pandemici. In verità, i primi sintomi influenzali vennero registrati oltralpe già alcuni anni fa, quando un delegato socialdemocratico tedesco credette di vedere Mammolo che gli dava del kapò nazista in sede parlamentare. Allucinazioni da febbre cerebrale che subito si estesero a tutta l’assemblea che uscì dall’aula convinta di aver appena assistito al festival della tarantella o a una sagra di prodotti tipici. Fortunatamente, l’assetto immunologico degli europei riuscì, in quella occasione, a generare una risposta infiammatoria in grado di contrastare efficacemente l’outburst virale. Tuttavia, fu ben presto chiaro che il rischio pandemico non era stato del tutto superato. A seguito di ciò, il virus rimase silente per alcuni anni, rimpiazzato temporaneamente da un batterio fecale a forma di mortadella ma troppo debole anche per le poche immunoglobuline residue della popolazione, che lo rigettarono nell’arco di sei mesi. Durante e immediatamente dopo questo periodo, la particella virale consolidò il proprio capside giuridico, si ribaltò in forma retro virale grazie all’evoluzione di una trascrittasi padana inversa (precedentemente incompatibile con svariate proteine virali), e adesso torna a manifestarsi in Europa. Sembra infatti che, dopo la richiesta di chiarimenti fatta da Bruxelles al nostro paese riguardo i respingimenti in mare di cittadini extracomunitari, alcuni membri dell’esecutivo europeo, chiaramente febbricitanti, abbiano creduto di vedere il Grande Puffo prendersela con i commissari europei e con i loro portavoce perché “parlano pubblicamente”. Altri, in cui la virulenza del NaN0 si è manifestata in maniera più grave, giurano di aver visto Yoda in conferenza stampa che diceva “Chiederò al consiglio degli Jedi che commissari e portavoce che continuino nell’andazzo di tutti questi anni vengano dimissionati in maniera definitiva, perché le loro dichiarazioni creano una situazione che non si può accettare: si danno alle opposizioni di ogni Sistema Stellare armi che invece non esistono».
Speriamo che almeno in Europa, quegli anticorpi ipotizzati da Montanelli esistano davvero.

Figure legend
1. Bossi
2. Berlusconi
3. Fede
4. Fini
5. Il PDL
6. Mediaset
7. Bondi e Schifani

Monday, August 31, 2009

Top ten

Dopo quello sulle chiappe di Noemi, infuria in Italia il dibattito sulle chiappe di Dino Boffo, direttore del giornale dei vescovi italiani l'Avvenire. Non c'è crisi economica, precariato, Afghanistan o Darfur che tenga. Quando si parla di buchi del culo (altrui), in Italia passa tutto in secondo piano. E anche i nostri beniamini riescono a dare il meglio di se. Di seguito, la top ten aggiornata delle migliori minchiate che si trovano in rete. Forse nei telegiornali se ne sono sentite di migliori, ma per chi vive all'estero (e solo per chi vive all'estero) gli streaming Rai sono stati permanentemente oscurati (ma anche questo non conta nulla di fronte al perineo o all'imene). Per cui se ne avete di più succulente, ditelo che ve le pubblico. Oppure fatevi il vostro blog che cazzo!



10° posto per Aidan White, segretario della International Federation of Journalists, che afferma: "Silvio Berlusconi STA METTENDO a rischio la libertà d'informazione, cercando di usare la legge per intimidire i giornalisti e soffocando i reportage giornalistici. (...) Attacchi come quello ai danni dell' Avvenire, mosso dal Giornale, di proprietà della famiglia Berlusconi, sono inaccettabili".

scusate, mi sono svegliato adesso. c'è un pò di caffè?

9° posto per Dario Franceschini, segretario di una cosa a forma di PD: "E' un segno di degrado vedere un giornale che usa la tecnica dell'intimidazione per limitare la libertà di espressione e di opinione di un altro giornale"

Cazzo me ne frega di Boffo? Io voglio sapè di che colore c'ha le mutande la Noemi!!!

8° posto per Eugenia Roccella, inspiegabilmente Sottosegretario di Stato alla Salute ed alle Politiche Sociali: "Esprimo tutta la mia amicizia e solidarietà al direttore di Avvenire, che non merita nè umanamente nè professionalmente un attacco simile. Mi auguro che la nostra stampa non si trasformi in un collettore di insinuazioni scandalistiche e di aggressioni personali e che si torni a parlare di notizie e di politica"
Per esempio, a che serve l'orgasmo? Volevo chiederlo al mio parroco, Don Rocco, ma mi hanno sconsigliato...

7° posto per Piero Fassino, utilità sconosciuta: "Il livello di imbarbarimento tra politica ed informazione è tale che necessita di un momento di riflessione e di responsabilità"

Boffo chi?



6° posto per Lorenzo Cesa, Segretario UdC: "Avvenire è un autentico riferimento per tutti i cattolici"

c'è un sudoku fichissimo!!!


5° posto per Fabrizio Cicchitto, piduista, a tempo perso presidente dei deputati del PDL: "Quello che afferma Fassino sull'imbarbarimento dello scontro politico-giornalistico è condivisibile se riguarda ciò che è successo in Italia da alcuni mesi a questa parte e se si rivolge a trecentosessanta gradi a tutti i mezzi di comunicazione di massa, giornali e trasmissioni televisive che si sono esibiti su questo terreno"
comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti comunisti
4° posto per Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, Presidente del Consiglio CEI per gli Affari Giuridici, commentando l'ipotesi di una vendetta nei confronti dell'Avvenire da parte del 'dissoluto' Berlusconi: "Il giudizio sulla sua politica lo daranno il Parlamento e la storia, ma se cerca la vicinanza con il mondo ecclesiastico deve assumere un rigoroso stile di vita. Non ci interessa la sua vita privata. Ci interessa che non ne faccia motivo di spettacolo"

Figlio caro, dallo e prendilo come meglio credi se vuoi, ma chiudi quella cazzo di finestra prima porcamadò!!!

Ed ora, il podio!


3° posto per Gianfranco Rotondi, casualmente ministro per l'attuazione del Programma di Governo: "Questo è uno di quei casi in cui serve solo la preghiera per tutti i protagonisti di questo doloroso capitolo della vita nazionale"
No dico, mica avrete pensato seriamente che mi sarei sbilanciato con un'affermazione sensata vero? Io sono più al centro dello scroto!!!
2° posto per l'Avvenire: "Nel fascicolo riguardante i provvedimenti per molestie a carico di Dino Boffo, 'non c'è assolutamente alcuna nota che riguardi le sue inclinazioni sessuali'. A confermarlo ai giornalisti è stato oggi il Gip di Terni, Pierluigi Panariello"
Molestare è cattolicamente accettabile. Essere frocio no!

1° posto per Vittorio Feltri, direttore del Giornale: "Il direttore del Giornale sono io e qui comando io! LUI è il Presidente del Consiglio e comanda a Palazzo Chigi"

...e a un certo punto Cappuccetto Rosso disse "Ma nonnina, che orecchie grandi che hai..."

Thursday, July 30, 2009

Luglio col bene che ti voglio...



Problema: Analizzare la stagione 2008-2009

Svolgimento: ha piovuto sempre, ho lavorato come un somaro, la sfiga s'è accanita, Berlusconi è sempre al governo, qualche aereo è caduto, qualche treno è esploso, Bonaiuti è sempre al governo, svariati matrimoni, svariati divorzi, Calderoli è sempre al governo, svariate guerre, nessuna pace, alcuni virus, un terremoto, Schifani nun se schioda, il papa non ne parliamo, Michael Jackson è morto ma la Binetti no e chissà come mai, i precari sono sempre più precari, i raccomandati sempre più raccomandati, la Carfagna si lagna, la Gelmini ama i bambini, il campionato è iniziato, il campionato è finito, Moggi è il più inamovibile di tutti, alcuni stuprano, altri pippano, il Vaticano non vuole la pillola e l'eutanasia ma se il papa si catafotte dalle scale allora si mobilitano schiere di dottori, qualcuno vince medaglie, altri muoiono sul lavoro, più i secondi dei primi, i contorni protestano ma nessuno li sente, il PD è alla frutta, la sinistra al caffè, la grappa è finita, se l'è bevuta tutta Napolitano, ma soprattutto, su tutto e su tutti impera il neorealismo italiano, che avevamo colpevolmente dimenticato e che invece rimane nostra luce, che ci guida e ci conduce.
Dove, non si sa. Ma dovunque sia, sarà un bel posto.

Soluzione: vado in ferie, e qui mi fermo, non sapendo quanti cattolici mi leggeranno.

State bene tutti. Nei limiti del possibile ed anche oltre.

Tuesday, July 28, 2009

Voglio un'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Politico e dei Ministri


Non mi tornano i conti. Tanto per cominciare, come mai la lista stilata Dall'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca non corrisponde nemmeno lontanamente a quella che anche quest'anno ha pubblicato il 'Times'? La Gelmini, in risposta alle critiche di chi ha visto in questa classifica un tentativo di penalizzare le università del sud a favore di quelle del nord, afferma che la valutazione ministeriale è stata realizzata adottando criteri che "rispondono a valutazioni attualissime e tengono conto dei parametri adottatti da TUTTE LE CLASSIFICHE INTERNAZIONALI." Dunque, come si spiega che, ad esempio, l'Università 'La Sapienza' di Roma, che compare in zona retrocessione nella classifica ministeriale, risulta al secondo posto tra le università italiane (205° posto a livello internazionale) dopo quella di Bologna (192° posto)? (E, tra parentesi, che diavolo è l'Università 'Foro Italico' di Roma???) E ancora, come mai non sono riuscito a trovare da nessuna parte una descrizione accurata dei parametri adottati per questa valutazione (e per la valutazione della produzione scientifica in particolare)?
Ma soprattutto, come mai non leggo su nessun giornale che questa Agenzia, del cui operato tanto sfoggio fa la seconda ministra più amata dagli italiani, è stata voluta, istituita ed attivata dall'allora Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica Fabio Mussi?
In ultimo, le altre classifiche internazionali, e quella del 'Times' in particolare, non vengono stilate da organismi governativi e soprattutto non vengono utilizzate per regolamentare i finanziamenti pubblici, ma solo per consentire ai cittadini di avere il polso della situazione dell'Università e della Ricerca nel proprio paese, dal momento che la pagano con i propri soldi e, spesso e volentieri (è il caso del Regno Unito ad esempio) ne seguono l'operato. Andandone fieri, quando questo si rivela eccellente.
Mi domando quanti in Italia stessero aspettando questa classifica...

(nella foto una pubblicità del wonderbra)

Wednesday, July 22, 2009

Anonymity is strictly prohibited in these premises


Ne avevo scritto in un post, un paio d'anni fa, non appena venni a sapere della notizia. Ne avevo scritto più per sfogo di rabbia che non per altro, perchè sentivo quella nausea, quel disagio profondo, quella rabbia appunto, che mi prende ogni volta che mi imbatto nel sopruso, nell'arroganza, nel disprezzo del potere nei confronti dell'uomo 'normale', anonimo, inoffensivo.
Aldo Bianzino moriva quasi due anni fa, a seguito del pestaggio operato dagli agenti di 'pubblica sicurezza' che lo avevano arrestato per 'droga', ovvero qualche decina di piantine di cannabis coltivate nell'orto del casale di campagna in cui si era ritirato a vivere con la moglie, il figlio e la nonna del bambino. Faceva il falegname per vivere.
Oggi, di quella famiglia che viveva serenamente il proprio isolamento, è rimasto solo il bambino; Rudra. La nonna è morta subito dopo Aldo. La madre l'ha seguita presto, uccisa dal dolore e dallo stress.
Ovviamente, nessun giornale ne ha parlato altro che per un paio di righe, nè si è degnato di seguire lo svolgersi di eventuali indagini.
Scrivo queste cose e penso al clamore suscitato di recente dalla sentenza del tribunale che ha giudicato le responsabilità dell'agente Spaccarotella nella morte di Gabriele Sandri. Mi da un pò fastidio, ad essere sinceri, accostare le due cose. Molte delle persone che oggi urlano tutto il loro sdegno di fronte a questa sentenza non ignoravano nè biasimavano l'esistenza di uno Stato di polizia quando veniva ucciso Bianzino, o quando veniva ucciso Federico Aldovrandi, o quando le 'forze dell'ordine' irrompevano nella Diaz o pestavano nella Bolzaneto. Anzi, molti di loro, per mia conoscenza diretta, hanno vigliaccamente applaudito a questi eventi.
Verrebbe quasi da pensare che il Regime poliziesco in cui si vive in Italia sia equo e giusto, che non discrimini tra diverse fazioni politiche, che non guardi in faccia a nessuno e meni con uguale ferocia. Ma non è così. Una discriminante c'è. Sta nell'essere innocenti, inoffensivi, anonimi, come Bianzino, come Aldovrandi, come Sandri. Nel non avere potere di sorta se non quello che deriva dal proprio lavoro, sulla propria vita.
L'anonimato non è concesso.
Se non sei nessuno sei passibile di tutto.
Lo so, sembra retorica di quart'ordine, e vi risparmio le mie solite dissertazioni su cosa sarebbe successo se invece di un Bianzino o di un Sandri qualunque ci fosse stato questo o quel calciatore, velina, politico ecc.
Però guardate il filmato.
E provate a pensare a cosa deve significare trovarsi in una situazione del genere.
Forse, tanto retoriche certe osservazioni non sono.

Friday, July 10, 2009

Confusione mentale

Si è concluso il G8 de L'Aquila. Tutti i partecipanti, incluso Giorgino, hanno fatto i complimenti a Berlusconi per l'organizzazione. L'ho sentito al TG1. O forse era il Grande Fratello? Si, mi sembra di si...
Tutti i partecipanti, incluso Giorgino, hanno visitato le macerie della città come fossero un Safari Park. Anche questo l'ho visto al TG1. Però forse era Il Festival di Sanremo...non ci giurerei...la Busi presentava o leggeva il telegiornale? Mah...
Anche le mogli dei partecipanti hanno visitato le macerie e stretto mani di vigili del fuoco e di Alessandro Gaeta, che si trovava lì per caso a testimoniare la commozione dei terremotati di fronte alle mise delle first ladies.
La moglie di Giorgino però non s'è vista.
In compenso è spuntata fuori quella di Alemanno, Isabella Rauti, figlia del fondatore di Ordine Nuovo, che ha regalato una borsa a Michelle Obama con su scritto 'sporca negra' cancellato e rimpiazzato da 'Le donne affrontano le sfide', che non si capisce che cazzo significhi, ma è più politically correct. O forse non era una borsa. Aspè, forse era una giacca di pelle...
Tutti i partecipanti hanno apprezzato la presenza di Gheddafi. Che in realtà non era Gheddafi. Gheddafi è morto qualche giorno fa. Era Michael Jackson travestito. Oppure hanno lo stesso chirurgo plastico, non so, non saprei...
Ma non era uno dei 'cattivi' Gheddafi? O forse era Michael Jackson. Non saprei, non ricordo. Però c'era la tenda con le guardiesse del corpo. Anche Gheddafi era senza moglie. Come Berlusconi. Che infatti s'è fatto accompagnare dalla Carfagna per stringere le mani dei grandi della terra. E forse anche altro. Sai com'è, nella confusione. Mi pare...
E' finito il G8 che era cominciato con un cuoco tedesco che cucina una carbonara in Campidoglio a Roma. Eppure gli acidi lisergici mi sono sconosciuti...per ora.
E' finito e si è deciso che bisogna combattere l'inquinamento, la crisi economica e la proliferazione delle armi nucleari.
Praticamente un G8 degli anni 70.
Berlusconi ha già detto che il prossimo G8 sarà contro i terremoti, le inondazioni e l'alopecia.
Quello dopo ancora sarà contro l'Inter.

Mi manca tanto la mia catozzina.

Tuesday, June 30, 2009

Pillola rossa o pillola blu?

"Caro presidente Napolitano, chi le scrive è una non più giovane ricercatrice precaria che ha deciso di andarsene dal suo Paese portando con sé tre figli nella speranza che un’altra nazione possa garantire loro una vita migliore di quanto lo Stato italiano abbia garantito al­la loro madre. Vado via con rab­bia, con la sensazione che la mia abnegazione e la mia dedi­zione non siano servite a nulla. Vado via con l’intento di chie­dere la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinuncian­do ad essere italiana.

Signor presidente, la ricerca in questo Paese è ammalata. La cronaca parla chiaro, ma oltre alla cronaca ci sono tantissime realtà che non vengono denun­ciate per paura di ritorsione perché, spesso, chi fa ricerca da precario, se denuncia è auto­maticamente espulso dal «siste­ma » indipendentemente dai ri­sultati ottenuti. Chi fa ricerca da precario non può «solo» contare sui risultati che ottie­ne, poiché in Italia la benevo­lenza dei propri referenti è una variabile indipendente dalla qualità del lavoro. Chi fa ricer­ca da precario deve fare i conti con il rinnovo della borsa o del contratto che gli consentirà di mantenersi senza pesare sulla propria famiglia. Non può per­mettersi ricorsi costosi e che molto spesso finiscono nel nul­la. E poi, perché dovrebbe adi­re le vie legali se docenti dichia­rati colpevoli sino all’ultimo grado di giudizio per aver con­dotto concorsi universitari vio­lando le norme non sono mai stati rimossi e hanno continua­to a essere eletti (dai loro colle­ghi!) commissari in nuovi con­corsi?

Io, laureata nel 1990 in Medi­cina e Chirurgia all’Università di Pavia, con due specialità, in Pediatria e in Genetica medica, conseguite nella medesima Uni­versità, nel 2004 ho avuto l’onore di pubblicare con pri­mo nome un articolo sul New England Journal of Medicine i risultati della mia scoperta e cioè che alcune forme di linfo­ma maligno possono avere un’origine genetica e che è dun­que possibile ereditare dai geni­tori la predisposizione a svilup­pare questa forma tumorale. Ta­le scoperta è stata fatta oggetto di brevetto poi lasciato decade­re non essendo stato ritenuto abbastanza interessante dalle istituzioni presso cui lavoravo. Di contro, illustri gruppi di ri­cerca stranieri hanno conferma­to la mia tesi che è diventata ora parte integrante dei loro progetti: ma, si sa, nemo profe­ta in Patria.

Ottenere questi risultati mi è costato impegno e sacrifici: mettevo i bambini a dormire e di notte tornavo in laboratorio, non c’erano sabati o domeni­che...

Lavoravo, come tutti i precari, senza versamenti pen­sionistici, ferie, malattia. Ho avuto contratti di tutti i tipi: borse di studio, co-co-co, con­tratti di consulenza... Come ul­timo un contratto a progetto presso l’Istituto di Genetica me­dica dell’Università di Pavia, fi­nanziato dal Policlinico San Matteo di Pavia.

Sia chiaro: nessuno mi impo­neva questi orari. Ero spinta dal mio senso del dovere e dal­la forte motivazione di aiutare chi era ammalato. Nel febbraio 2005 mi sono vista costretta a interrompere la ricerca: mi era stato detto che non avrei avuto un futuro. Ho interrotto una ri­cerca che molti hanno giudica­to promettente, e che avrebbe potuto aggiungere una tessera al puzzle che in tutto il mondo si sta cercando di completare e che potrebbe aiutarci a sconfig­gere il cancro.

Desidero evidenziare pro­prio questo: il sistema antimeri­tocratico danneggia non solo il singolo ricercatore precario, ma soprattutto le persone che vivono in questa Nazione. Una «buona ricerca» può solo aiuta­re a crescere; per questo moti­vo numerosi Stati europei ed extraeuropei, pur in periodo di profonda crisi economica, han­no ritenuto di aumentare i fi­nanziamenti per la ricerca.

È sufficiente, anche in Italia, incrementare gli stanziamenti? Purtroppo no. Se il malcostu­me non verrà interrotto, se chi è colpevole non sarà rimosso, se non si faranno emergere i migliori, gli onesti, dare più soldi avrebbe come unica con­seguenza quella di potenziare le lobby che usano le Universi­tà e gli enti di ricerca come feu­do privato e che così facendo distruggono la ricerca.
Con molta amarezza, signor presidente, la saluto.

Rita Clementi"


"Welcome to the real world"

Wednesday, June 10, 2009

Sfighe temporali

Vie intitolate a Bettino Craxi, Berlusconi Presidente del Consiglio, Vittorio Mangano definito un eroe, Gheddafi accolto con tutti gli onori ed insignito di una laurea honoris causa in legge a Sassari.

Povero Pacciani. Sei nato ed hai agito nel periodo sbagliato. Fossi nato vent'anni più tardi, oggi saresti come minimo sottosegretario.

Monday, June 08, 2009

A cura del Ministero della Salute...mentale

E 'un si pole, 'un c'è nulla daffare.
Hai cenato poco e male? La destra ha vinto le elezioni? Odi la corsica e il trentino? Fa freddo e stai coi riscaldamenti accesi a giugno? Insomma, ti girano i coglioni e sei lì, coll'ormai proverbiale fucile a pompa pronto in mano?

Hai due possibilità:

a) togli la sicura e finisci sui giornali.

b) Accendi il divvùddì, prendi una birra, accendi una sigaretta e...

...e anche oggi c'è una notizia in meno in cronaca nera. Caro Monicelli, che Dio te ne renda merito.

Sunday, June 07, 2009

Elezioni 2009

Non crediate, miseri uomini, di essere al sicuro. Non lo siete. Non lo siete voi arroganti, voi violenti, voi profittatori, voi bugiardi. Siete scoperti voi corrotti, voi corruttori, voi speculatori, voi politicanti, voi urlatori, voi sfruttatori. Siete indifesi voi assassini, spacciatori, criminali, mafiosi. Siete spacciati voi capitalisti, fascisti, falsi innovatori, pseudo liberisti.
Non avete scampo, voi con il naso corto.
Io vi vedo
Giù le mani dai miei croccantini!

Friday, June 05, 2009

Super-Io dispettosi

Lettera al Corriere di Mara Carfagna (rubata insieme al layout al mitico Vocidipopolo). Le considerazioni a lato non sono mie, sono del mio Super-Io comunista e terrorista.

Gentile Direttore, trascorso un anno da un attacco mediatico di inaudita volgarità a cui sono stata sottoposta, sono qui a fare alcune considerazioni su vicende che in questi giorni ci sono state date in pasto con una morbosità e un’ossessività che ricordano molto quelle che hanno riguardato la sottoscritta.

L'Inter ha vinto lo scudetto?

Sono qui a dire la mia, se mi è consentito. Anche forte e fiera di un lavoro svolto, in soli dodici mesi, con impegno ed autentica passione in favore e a tutela dei soggetti più vulnerabili di questo Paese.

dodici mesi per scrivere questa lettera

Qualcuno è ancora convinto che io, giovane donna che dalla tv è passata alla politica con Berlusconi, non abbia il diritto di parlare, non abbia nulla di sensato ed intelligente da dire. Ed invece vorrei osare così tanto. Mi sia consentito. Lo faccio perché ho testa. E cuore. Ho testa né più né meno di tanti pseudo-intellettuali che si ergono pomposamente a maestri di vita e di scienza, di etica e di morale, che parlano e straparlano giudicando tutto e tutti pretendendo di essere i padroni assoluti del vero.

solo qualcuno?


Certo, una testa e un cuore si presume ci siano. Ma non sono quelli che ti hanno portato in parlamento.

Certo, mi riconosco una buona dose di coraggio se sono qui, oso parlare e, di più, vorrei addirittura dare, sottovoce, ma molto sottovoce, un consiglio. Che è quello di fare un passo indietro, di ritornare al di qua di quel limite della decenza e del buon senso che è stato abbondante­mente superato.




Te ne vai???

Insinuazioni pesanti e volgari hanno accompagnato la mia scelta sciagurata. Quella di una giovane donna che, dopo una (a dire il vero) assai insignificante carriera in tv ha deciso di accettare la sfida di fare politica con il partito di Berlusconi. Attenzione. Giovane donna, televisione, Berlusconi.




Vabbè, sottolinealo pure...

E qui casca l’asino! Perché se cambiando l’ordine degli addendi il risultato è lo stesso, sostituendo anche uno soltanto degli addendi il risultato sarebbe ben diverso e comporterebbe la legittimità dell’impegno politico.

ahahahaha

questa l'ha scritta Gasparri scommetto

Suvvia, siamo realisti. Il Parlamento vede tra i suoi banchi alcuni uomini dalle assai dubbie capacità politiche. Ma nessuno si sorprende. L’Aula di Montecitorio è stata frequentata da personaggi condannati per banda armata e concorso in omicidio, facinorosi violenti, condannati per detenzione e fabbricazione di ordigni esplosivi, protagonisti di risse e di indecorosi episodi di cronaca.

Hai ragione! Ci sono pure quelli che rubano le ambulanze, organizzano festini alla coca, posseggono tre televisioni, corrompono testimoni, assoldano mafiosi ecc.

Ma nessuno mai si è indignato. Onorevoli che candidamente hanno ammesso di prostituirsi prima di approdare alla Camera, altri che, durante il loro incarico, sono stati sorpresi a contrattare per strada prestazioni con transessuali. Mai nessuno si è scandalizzato. Mai.

...fanno leggi apposite per non finire in galera, pagano tangenti, si vendono appalti e mandano in parlamento gente come te.

Allora viene un sospetto. Che sia Berlusconi l’ingrediente indigesto? Sì, è proprio così, Berlusconi indigna, scandalizza, inquieta. Forse è arrivato il momento di mettere un freno a questa follia collettiva, a questo vizio malsano, che qualcuno tenta di fomentare, di guardare e giudicare la politica dal buco della serratura, di giudicare le persone per l’aspetto estetico e per il lavoro, seppur onesto, che hanno fatto in passato. È assurdo, dopo anni di battaglie, è come tornare indietro quando i criteri selettivi per accedere alla politica erano il censo e il sesso.

E a te questo sospetto t'è venuto solo adesso?



seppur onesto???

Forse è proprio il caso di dire che si stava meglio quando si stava peggio! Ed è sorprendente che le dichiarazioni e la persona dell’ex fidanzato di Noemi Letizia, condannato per rapina, secondo qualcuno meritino più rispetto dell’impegno e della persona di una donna che ha l’unica colpa di aver lavorato in tv. Cosa è più grave, mi domando, aver lavorato in tv o essere stato un rapinatore? Quanto tempo do­vrà passare ancora perché chi ha lavorato nel mondo dello spettacolo possa essere trattato almeno come un ex rapinatore o un ex detenuto?

Non tanto dove hai lavorato, ma come hai ottenuto il lavoro, è la questione. E non ti amareggiare. Tu sei già al pari di un ex-criminale. Sei in parlamento no?

Credo che si sia superato il limite del buon senso e tutti abbiamo responsabilità e doveri. A cominciare dalla politica che deve ispirarsi a criteri di rigore e di serietà. Quei criteri che hanno indirizzato l’attività di un governo che ha risolto gravi emergenze e problemi quotidiani con tempestività ed efficacia, grazie ad un presidente del Consiglio che è riuscito non solo ad interpretare le speranze e i sogni degli Italiani, ma anche a tradurli in realtà. Questo, quello delle cose realizzate per il bene del Paese, è il terreno di confronto sul quale vogliamo misurarci e di cui deve rispondere agli italiani il presidente Berlusconi.

il buon senso? tu parli di buon senso?






ma si! ma in fondo è chiaro che il sogno degli italiani è quello di finire disoccupati a stipendio zero.

Un leader mai prepotente o arrogante, consapevole di una innata capacità seduttiva che ha usato a fini di ricerca del consenso e non per scopi morbosi. Un uomo leale, perbene e rispettoso. Una persona di garbo e gentilezza, doti che qualcuno vorrebbe declassare a mera finzione e che invece sono autentiche. E, lasciatemi pure dire che, in un mondo popolato da gran cafoni, sono qualità rare ed invidiabili. Il resto, tutto il resto, sinceramente sono affari suoi. O, almeno, così dovrebbe essere in un Paese «normale».

non credevo fosse possibile fare pompini per iscritto. sul Corriere poi!!!

So che ho ben poca esperienza, ma credo di averne quanto basta per auspicare che l’Italia diventi un Paese «normale», dove chi fa politica viene giudicato per ciò che fa e chi governa per come governa. Per fare questo, però, c’è bisogno di uno sforzo di volontà da parte di tutti. Forse è arrivato anche il momento che chi trascorre le sue giornate a criticare e a farci lezione, scenda dalla sua cattedra di cartapesta, si sporchi le mani con i problemi veri e con le questioni che vera­mente interessano alla gente e dia il suo contributo alla crescita e allo sviluppo dell’Italia.

no no. secondo me di esperienza ce n'hai eccome!


bè ma tesoro, se uno cerca certi 'problemi veri' come te, poi è inevitabile che si sporchi le mani...

Qualcuno lo troverà più noioso, ma sarebbe sicuramente più proficuo. Il Paese ne avrebbe un gran vantaggio. La qualità e il livello dell’attività politica, che qualcuno si diverte a far scadere verso il basso, ritroverebbero dignità e centralità.

Giusto! Non facciamolo cadere verso il BASSO! Guarda, ti voto!

Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità (Pdl)

e parla di buonsenso parla...