Ricevo e volentieri pubblico lo sfogo di un'altra comunista psicolabile che semina odio a destra e a manca.
Elena Catozzi
10° posto per Aidan White, segretario della International Federation of Journalists, che afferma: "Silvio Berlusconi STA METTENDO a rischio la libertà d'informazione, cercando di usare la legge per intimidire i giornalisti e soffocando i reportage giornalistici. (...) Attacchi come quello ai danni dell' Avvenire, mosso dal Giornale, di proprietà della famiglia Berlusconi, sono inaccettabili". | scusate, mi sono svegliato adesso. c'è un pò di caffè? |
9° posto per Dario Franceschini, segretario di una cosa a forma di PD: "E' un segno di degrado vedere un giornale che usa la tecnica dell'intimidazione per limitare la libertà di espressione e di opinione di un altro giornale" | Cazzo me ne frega di Boffo? Io voglio sapè di che colore c'ha le mutande la Noemi!!! |
8° posto per Eugenia Roccella, inspiegabilmente Sottosegretario di Stato alla Salute ed alle Politiche Sociali: "Esprimo tutta la mia amicizia e solidarietà al direttore di Avvenire, che non merita nè umanamente nè professionalmente un attacco simile. Mi auguro che la nostra stampa non si trasformi in un collettore di insinuazioni scandalistiche e di aggressioni personali e che si torni a parlare di notizie e di politica" | Per esempio, a che serve l'orgasmo? Volevo chiederlo al mio parroco, Don Rocco, ma mi hanno sconsigliato... |
7° posto per Piero Fassino, utilità sconosciuta: "Il livello di imbarbarimento tra politica ed informazione è tale che necessita di un momento di riflessione e di responsabilità" | Boffo chi? |
c'è un sudoku fichissimo!!! | |
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4° posto per Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, Presidente del Consiglio CEI per gli Affari Giuridici, commentando l'ipotesi di una vendetta nei confronti dell'Avvenire da parte del 'dissoluto' Berlusconi: "Il giudizio sulla sua politica lo daranno il Parlamento e la storia, ma se cerca la vicinanza con il mondo ecclesiastico deve assumere un rigoroso stile di vita. Non ci interessa la sua vita privata. Ci interessa che non ne faccia motivo di spettacolo" | Figlio caro, dallo e prendilo come meglio credi se vuoi, ma chiudi quella cazzo di finestra prima porcamadò!!! |
Ed ora, il podio! | |
3° posto per Gianfranco Rotondi, casualmente ministro per l'attuazione del Programma di Governo: "Questo è uno di quei casi in cui serve solo la preghiera per tutti i protagonisti di questo doloroso capitolo della vita nazionale" | No dico, mica avrete pensato seriamente che mi sarei sbilanciato con un'affermazione sensata vero? Io sono più al centro dello scroto!!! |
2° posto per l'Avvenire: "Nel fascicolo riguardante i provvedimenti per molestie a carico di Dino Boffo, 'non c'è assolutamente alcuna nota che riguardi le sue inclinazioni sessuali'. A confermarlo ai giornalisti è stato oggi il Gip di Terni, Pierluigi Panariello" | Molestare è cattolicamente accettabile. Essere frocio no! |
1° posto per Vittorio Feltri, direttore del Giornale: "Il direttore del Giornale sono io e qui comando io! LUI è il Presidente del Consiglio e comanda a Palazzo Chigi" | ...e a un certo punto Cappuccetto Rosso disse "Ma nonnina, che orecchie grandi che hai..." |
Signor presidente, la ricerca in questo Paese è ammalata. La cronaca parla chiaro, ma oltre alla cronaca ci sono tantissime realtà che non vengono denunciate per paura di ritorsione perché, spesso, chi fa ricerca da precario, se denuncia è automaticamente espulso dal «sistema » indipendentemente dai risultati ottenuti. Chi fa ricerca da precario non può «solo» contare sui risultati che ottiene, poiché in Italia la benevolenza dei propri referenti è una variabile indipendente dalla qualità del lavoro. Chi fa ricerca da precario deve fare i conti con il rinnovo della borsa o del contratto che gli consentirà di mantenersi senza pesare sulla propria famiglia. Non può permettersi ricorsi costosi e che molto spesso finiscono nel nulla. E poi, perché dovrebbe adire le vie legali se docenti dichiarati colpevoli sino all’ultimo grado di giudizio per aver condotto concorsi universitari violando le norme non sono mai stati rimossi e hanno continuato a essere eletti (dai loro colleghi!) commissari in nuovi concorsi?
Io, laureata nel 1990 in Medicina e Chirurgia all’Università di Pavia, con due specialità, in Pediatria e in Genetica medica, conseguite nella medesima Università, nel 2004 ho avuto l’onore di pubblicare con primo nome un articolo sul New England Journal of Medicine i risultati della mia scoperta e cioè che alcune forme di linfoma maligno possono avere un’origine genetica e che è dunque possibile ereditare dai genitori la predisposizione a sviluppare questa forma tumorale. Tale scoperta è stata fatta oggetto di brevetto poi lasciato decadere non essendo stato ritenuto abbastanza interessante dalle istituzioni presso cui lavoravo. Di contro, illustri gruppi di ricerca stranieri hanno confermato la mia tesi che è diventata ora parte integrante dei loro progetti: ma, si sa, nemo profeta in Patria.
Ottenere questi risultati mi è costato impegno e sacrifici: mettevo i bambini a dormire e di notte tornavo in laboratorio, non c’erano sabati o domeniche...
Lavoravo, come tutti i precari, senza versamenti pensionistici, ferie, malattia. Ho avuto contratti di tutti i tipi: borse di studio, co-co-co, contratti di consulenza... Come ultimo un contratto a progetto presso l’Istituto di Genetica medica dell’Università di Pavia, finanziato dal Policlinico San Matteo di Pavia.
Sia chiaro: nessuno mi imponeva questi orari. Ero spinta dal mio senso del dovere e dalla forte motivazione di aiutare chi era ammalato. Nel febbraio 2005 mi sono vista costretta a interrompere la ricerca: mi era stato detto che non avrei avuto un futuro. Ho interrotto una ricerca che molti hanno giudicato promettente, e che avrebbe potuto aggiungere una tessera al puzzle che in tutto il mondo si sta cercando di completare e che potrebbe aiutarci a sconfiggere il cancro.
Desidero evidenziare proprio questo: il sistema antimeritocratico danneggia non solo il singolo ricercatore precario, ma soprattutto le persone che vivono in questa Nazione. Una «buona ricerca» può solo aiutare a crescere; per questo motivo numerosi Stati europei ed extraeuropei, pur in periodo di profonda crisi economica, hanno ritenuto di aumentare i finanziamenti per la ricerca.
È sufficiente, anche in Italia, incrementare gli stanziamenti? Purtroppo no. Se il malcostume non verrà interrotto, se chi è colpevole non sarà rimosso, se non si faranno emergere i migliori, gli onesti, dare più soldi avrebbe come unica conseguenza quella di potenziare le lobby che usano le Università e gli enti di ricerca come feudo privato e che così facendo distruggono la ricerca.
Con molta amarezza, signor presidente, la saluto.
Rita Clementi"
"Welcome to the real world"
Gentile Direttore, trascorso un anno da un attacco mediatico di inaudita volgarità a cui sono stata sottoposta, sono qui a fare alcune considerazioni su vicende che in questi giorni ci sono state date in pasto con una morbosità e un’ossessività che ricordano molto quelle che hanno riguardato la sottoscritta. | L'Inter ha vinto lo scudetto? |
Sono qui a dire la mia, se mi è consentito. Anche forte e fiera di un lavoro svolto, in soli dodici mesi, con impegno ed autentica passione in favore e a tutela dei soggetti più vulnerabili di questo Paese. | dodici mesi per scrivere questa lettera |
Qualcuno è ancora convinto che io, giovane donna che dalla tv è passata alla politica con Berlusconi, non abbia il diritto di parlare, non abbia nulla di sensato ed intelligente da dire. Ed invece vorrei osare così tanto. Mi sia consentito. Lo faccio perché ho testa. E cuore. Ho testa né più né meno di tanti pseudo-intellettuali che si ergono pomposamente a maestri di vita e di scienza, di etica e di morale, che parlano e straparlano giudicando tutto e tutti pretendendo di essere i padroni assoluti del vero. | solo qualcuno? Certo, una testa e un cuore si presume ci siano. Ma non sono quelli che ti hanno portato in parlamento. |
Certo, mi riconosco una buona dose di coraggio se sono qui, oso parlare e, di più, vorrei addirittura dare, sottovoce, ma molto sottovoce, un consiglio. Che è quello di fare un passo indietro, di ritornare al di qua di quel limite della decenza e del buon senso che è stato abbondantemente superato. | Te ne vai??? |
Insinuazioni pesanti e volgari hanno accompagnato la mia scelta sciagurata. Quella di una giovane donna che, dopo una (a dire il vero) assai insignificante carriera in tv ha deciso di accettare la sfida di fare politica con il partito di Berlusconi. Attenzione. Giovane donna, televisione, Berlusconi. | Vabbè, sottolinealo pure... |
E qui casca l’asino! Perché se cambiando l’ordine degli addendi il risultato è lo stesso, sostituendo anche uno soltanto degli addendi il risultato sarebbe ben diverso e comporterebbe la legittimità dell’impegno politico. | ahahahaha questa l'ha scritta Gasparri scommetto |
Suvvia, siamo realisti. Il Parlamento vede tra i suoi banchi alcuni uomini dalle assai dubbie capacità politiche. Ma nessuno si sorprende. L’Aula di Montecitorio è stata frequentata da personaggi condannati per banda armata e concorso in omicidio, facinorosi violenti, condannati per detenzione e fabbricazione di ordigni esplosivi, protagonisti di risse e di indecorosi episodi di cronaca. | Hai ragione! Ci sono pure quelli che rubano le ambulanze, organizzano festini alla coca, posseggono tre televisioni, corrompono testimoni, assoldano mafiosi ecc. |
Ma nessuno mai si è indignato. Onorevoli che candidamente hanno ammesso di prostituirsi prima di approdare alla Camera, altri che, durante il loro incarico, sono stati sorpresi a contrattare per strada prestazioni con transessuali. Mai nessuno si è scandalizzato. Mai. | ...fanno leggi apposite per non finire in galera, pagano tangenti, si vendono appalti e mandano in parlamento gente come te. |
Allora viene un sospetto. Che sia Berlusconi l’ingrediente indigesto? Sì, è proprio così, Berlusconi indigna, scandalizza, inquieta. Forse è arrivato il momento di mettere un freno a questa follia collettiva, a questo vizio malsano, che qualcuno tenta di fomentare, di guardare e giudicare la politica dal buco della serratura, di giudicare le persone per l’aspetto estetico e per il lavoro, seppur onesto, che hanno fatto in passato. È assurdo, dopo anni di battaglie, è come tornare indietro quando i criteri selettivi per accedere alla politica erano il censo e il sesso. | E a te questo sospetto t'è venuto solo adesso? seppur onesto??? |
Forse è proprio il caso di dire che si stava meglio quando si stava peggio! Ed è sorprendente che le dichiarazioni e la persona dell’ex fidanzato di Noemi Letizia, condannato per rapina, secondo qualcuno meritino più rispetto dell’impegno e della persona di una donna che ha l’unica colpa di aver lavorato in tv. Cosa è più grave, mi domando, aver lavorato in tv o essere stato un rapinatore? Quanto tempo dovrà passare ancora perché chi ha lavorato nel mondo dello spettacolo possa essere trattato almeno come un ex rapinatore o un ex detenuto? | Non tanto dove hai lavorato, ma come hai ottenuto il lavoro, è la questione. E non ti amareggiare. Tu sei già al pari di un ex-criminale. Sei in parlamento no? |
Credo che si sia superato il limite del buon senso e tutti abbiamo responsabilità e doveri. A cominciare dalla politica che deve ispirarsi a criteri di rigore e di serietà. Quei criteri che hanno indirizzato l’attività di un governo che ha risolto gravi emergenze e problemi quotidiani con tempestività ed efficacia, grazie ad un presidente del Consiglio che è riuscito non solo ad interpretare le speranze e i sogni degli Italiani, ma anche a tradurli in realtà. Questo, quello delle cose realizzate per il bene del Paese, è il terreno di confronto sul quale vogliamo misurarci e di cui deve rispondere agli italiani il presidente Berlusconi. | il buon senso? tu parli di buon senso? ma si! ma in fondo è chiaro che il sogno degli italiani è quello di finire disoccupati a stipendio zero. |
Un leader mai prepotente o arrogante, consapevole di una innata capacità seduttiva che ha usato a fini di ricerca del consenso e non per scopi morbosi. Un uomo leale, perbene e rispettoso. Una persona di garbo e gentilezza, doti che qualcuno vorrebbe declassare a mera finzione e che invece sono autentiche. E, lasciatemi pure dire che, in un mondo popolato da gran cafoni, sono qualità rare ed invidiabili. Il resto, tutto il resto, sinceramente sono affari suoi. O, almeno, così dovrebbe essere in un Paese «normale». | non credevo fosse possibile fare pompini per iscritto. sul Corriere poi!!! |
So che ho ben poca esperienza, ma credo di averne quanto basta per auspicare che l’Italia diventi un Paese «normale», dove chi fa politica viene giudicato per ciò che fa e chi governa per come governa. Per fare questo, però, c’è bisogno di uno sforzo di volontà da parte di tutti. Forse è arrivato anche il momento che chi trascorre le sue giornate a criticare e a farci lezione, scenda dalla sua cattedra di cartapesta, si sporchi le mani con i problemi veri e con le questioni che veramente interessano alla gente e dia il suo contributo alla crescita e allo sviluppo dell’Italia. | no no. secondo me di esperienza ce n'hai eccome! bè ma tesoro, se uno cerca certi 'problemi veri' come te, poi è inevitabile che si sporchi le mani... |
Qualcuno lo troverà più noioso, ma sarebbe sicuramente più proficuo. Il Paese ne avrebbe un gran vantaggio. La qualità e il livello dell’attività politica, che qualcuno si diverte a far scadere verso il basso, ritroverebbero dignità e centralità. | Giusto! Non facciamolo cadere verso il BASSO! Guarda, ti voto! |
Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità (Pdl) | e parla di buonsenso parla... |