Wednesday, January 31, 2007

Santa Veronica da Arcore

Bè, devo dirlo, questo post non è proprio in linea con il livello e la serietà dei precedenti…ma sono preoccupato. Comincio a sentire un moto di sincera simpatia e compassione per il nostro Cavalier Bellachioma, come lo chiama Travaglio. Adesso ci si mette pure la moglie a svergognarlo davanti a tutti. Veronica Lario ha spedito a ‘Repubblica’ una lettera, poi pubblicata, in cui chiede al marito pubbliche scuse per alcune frasi di poco gusto rivolte ad alcune ‘signorine’ presenti alla consegna dei telegatti. Frasi tipo ‘se non fossi già sposato…’ oppure ‘con te andrei ovunque…’ sarebbero state rivolte dal cavaliere alla deputata azzurra Mara Carfagna e questo la bella (ma anche lei a dire il vero comincia a perdere colpi) Veronica non l’ha proprio digerito. Perciò s’è messa a tavolino ed ha scritto una lettera dai toni dignitosissimi in cui enumera tutti quei valori che dovrebbero garantirle dignità di donna e di moglie nella sua stessa casa, sottolineandone l’importanza per l’educazione dei propri figli.
Ora però mi domando…che bisogno c’era? Magari non saranno state proprio frasi di buon gusto, ma sembrerebbero comunque ben all’interno di una lecita ironia…sempre che il cavaliere non le abbia pronunciate sbavando copiosamente! Eppoi, perché arrivare a pubblicare una richiesta di scuse su un giornale come Repubblica? A parte il fatto che, con la decisione di pubblicarla, Repubblica perde almeno 100 punti nella mia classifica di giornali preferiti (dove comunque non era certo al primo posto). Non mi sembra che ci siano rubriche per mogli sfavate dai mariti su quel giornale e non vedo perché alla Signora Lario dovrebbe essere corrisposto un privilegio del genere. Ma poi, perché semplicemente non tornare a casa e mandare a cagare il proprio marito? Insomma, ma a noi, che ce frega?
Cara Signora Lario, lei com’era suo marito lo sapeva benissimo anche prima di sposarlo. Ci faccia la cortesia di risparmiarci queste uscite, stavolta si, di pessimo gusto e si ricordi che ha sposato un uomo basso, brutto e pelato. Per quanto l’amore sia cieco, continuo a credere che il pingue conto in banca abbia fatto, per lei, la differenza. Quindi non vesta i panni della dignità femminile dal momento che su quei panni lei per prima, 27 anni fa, ha sputato e risputato più volte.
E non rida troppo che si sgonfiano i canotti che ha nelle labbra.

Monday, January 29, 2007

Cristo docet...nos obliviscemus

Il ceppalonico Mastella si dice pronto alla crisi di governo se questo decidesse di votare la legge sui PACS. Il clero inorridisce all’idea dei PACS, ma non dice niente contro quei paesi occidentali che non esitano ad usare bombe a grappolo o al fosforo bianco per stanare una manciata di presunti terroristi, a scapito di decine di civili, se non centinaia, che ci rimangono sotto. Lo stesso fa il ceppalonicus. I gay sono più pericolosi del tritolo evidentemente. Ci sono decine di guerre che macchiano il nostro pianeta al momento. Ed il pianeta stesso sta discendendo la china del riscaldamento globale e del disastro ambientale. Però i PACS sono la priorità. Il nemico da sconfiggere. Si parla solo di quelli. Qui in UK la fanno molto più semplice. Ad esempio, sull’adozione di bambini da parte delle coppie gay, il pensiero comune recita che è meglio una coppia gay di un orfanotrofio! Non sembra una linea di pensiero proprio sbagliata a dire il vero. Però da noi diventa una questione di vita o di morte anche il solo decidere se coppie non sposate possano o meno usufruire dei diritti del matrimonio, indipendentemente dal sesso. Come se non ci fosse l’Iraq, o l’Afghanistan, o la Cecenia e via dicendo. Tutti subito pronti ad impugnare lo scudo del crociato quando si mettono in dubbio quei valori che, a dire del ‘papen’, dovrebbero assicurare stabilità alla nostra struttura sociale. Certo perché la nostra struttura sociale è importante e va preservata. Poco importa se in suo nome un uomo ed una donna possano massacrare i propri vicini, o se una madre può sbudellare il figlioletto neonato. È comunque la nostra struttura sociale e va preservata. Lo dice il ‘papen’. Ed allora mi chiedo cosa sappiano le persone che si schierano con il clero, della religione in nome della quale si dichiarano pronti a tutto. Mi domando se conoscano le origini della religione cattolica. Se sappiano come il Dio della bibbia discenda dal Giove di romanica memoria. Così come Satana da Nettuno (entrambi col ‘forcone’…). Mi domando se sappiano che quello della vergine che partorisce è un mito comune anche ad altre religioni (quella induista ad esempio). Mi domando se sia lecito vivere all’insegna di leggende che da secoli condizionano l’essere umano. Salvo poi ‘dimenticare’ o ignorare volutamente quegli insegnamenti che davvero originerebbero da un contesto religioso e comprovato, ma che sonno troppo scomodi da considerare. Gli insegnamenti di Cristo. Ovvero di chi non predicava superiorità. Non predicava castigo e terrore. Non predicava odio ed asservimento. Ma predicava amore per il prossimo, chiunque esso sia. Predicava il rispetto e la fratellanza. Predicava per sostenere i più deboli ed i più poveri. Un uomo che già 2000 anni fa sapeva essere tanto rivoluzionario da dire frasi del tipo ‘beati i poveri’. Oggi verrebbe internato su due piedi dentro un ospedale psichiatrico. E chissà che non sia già successo per davvero…

Friday, January 26, 2007

I Morbidoni di Governo



Qual è, o qual è stata, la principale differenza tra il primo governo di centrosinistra e lo scorso governo Berlusconi? Di differenze che ne sono state tante, ma una su tutte ha segnato il confine tra il governo eletto nel 1997 e quello eletto nel 2002. Il secondo ha visto il Presidente del Consiglio dei Ministri, il nostro beneamato Cavaliere, muoversi ed operare senza guardare in faccia nessuno, col solo scopo di blindare la propria ricchezza e la propria persona giuridica, aiutato in questo da schiere di avvocati-onorevoli, faccendieri e propagandisti. Una carica a testa bassa che ha rifiutato ogni tipo di dialogo con la controparte all’opposizione, imponendo il proprio volere a colpi di fiducia ed anzi sguinzagliando in giro per l’Europa loschi figuri (vedi il duo Guzzanti-Scaramella) col solo intento di gettare discredito sul centrosinistra e sui suoi rappresentanti. Il primo invece ha avuto, in questo senso, un atteggiamento opposto. Non ha cambiato nulla. Non ha migliorato nulla. Non ha risolto nulla. Ma lo ha fatto cercando sempre, educatamente, il dialogo, il confronto, la larga intesa. E allora giù commissioni, tavoli di discussione, bicamerali che non hanno portato a niente. Quasi che vincere le elezioni fosse troppo per i rappresentanti di quel governo, e temessero che ‘stravincere’ potesse apparire una sorta di comportamento ‘antisportivo’.
Ne abbiamo pagato le conseguenze. Le abbiamo pagate con 5 anni di governo omicida di tutto quanto di buono e rispettabile ci fosse nel nostro paese. Le abbiamo pagate care! E adesso? Adesso ci si aspetterebbe che i nostri attuali governanti, memori degli errori fatti durante la loro precedente amministrazione, avessero imparato la lezione e sapessero comportarsi di conseguenza. Ma non è così. L’abbiamo sospettato dopo la legge Gentiloni (oggi definita ‘piano criminale’ dal Silvio nazionale). L’abbiamo realizzato con orrore dopo la legge sull’indulto e la difesa della Gasparri da parte dell’Avvocatura di Stato. Lo constatiamo con tristezza oggi, dopo aver letto la proposta di legge sul conflitto d’interessi del margherito Franceschini. Già, proprio una proposta di legge sul conflitto d’interessi, ovvero quella materia sulla quale questo governo avrebbe dovuto legiferare da subito in maniera DEFINITIVA e spietata…alla Berlusconi, per intenderci. Senza guardare in faccia nessuno. Ed invece, a leggere quel documento, si rimani spiazzati dalla evanescenza e dalla morbidezza sia dei toni che dei contenuti. Una persona che sia coinvolta o possieda imprese i cui interessi possano entrare in conflitto con un ruolo istituzionale, non è ineleggibile. Bensì può essere eletta a patto che questi conflitti vengano risolti in accordo con i dettami di una ipotetica Autorità garante che dovrebbe essere composta da non meglio identificati personaggi di alto profilo intellettuale (si citano magistrati, professori universitari ecc). In altre parole, un’altra occasione persa per riparare ai misfatti di chi non si è mosso con la stessa morbidezza ed evanescenza. Ci sarebbe da spendere righe e righe per cercare di capire il perché di una mossa tanto stupida, e probabilmente si aggiungerebbero solo altri interrogativi alla già lunga lista di ‘perché?’ con cui commentare l’operato del Governo fino ad oggi. Ad esempio, chi sceglie i componenti di questa authority? Ed in base a quali principi? Ovvero, chi controlla i controllori? Ma non ne vale decisamente la pena. L’impianto della proposta di legge è più che chiaro e non limita in nessun modo l’accesso al Parlamento a quelle persone che potrebbero essere portatrici di conflitto d’interessi, come invece dovrebbe essere. Nel frattempo, il Cavaliere tuona contro l’operato del governo, promette milioni e milioni di manifestanti in piazza ma, guarda caso, continua ad elogiare alcuni dei suoi esponenti più morbidoni (vedi il caro d’Alema)…una contraddizione solo in apparenza.

Fulmyne - Il Fumo negli Occhi

Parliamo del fumo che sputano le nostre autovetture ogni volta che vengono messe in moto.
Lo Stato ci autorizza a essere pigri, non ci vieta di desiderare veicoli fortemente inquinanti e dotati di potenze spropositate. L'uso dei pesanti bolidi viene poi disciplinato da cartelli stradali spesso immotivati, divieti di accesso in zone strategiche che invitano (quando non obbligano) all'acquisto di nuovi veicoli; sempre a scoppio. Qualcuno ipotizza che dovremo sostituire l'intero parco dei veicoli per salvaguardare l’ambiente. Nel frattempo ci dovremmo sentire colpevoli, ma di cosa? di non avere soldi per l'acquisto di un’auto nuova o di averne una nuova ma troppo lussuosa e pesante? A tale proposito cito un esempio che potrebbe contribuire a chiarire le idee in proposito: una "Golf gti" del 1976 pesava 750 chilogrammi in ordine di marcia mentre oggi lo stesso modello di vettura dotata dei più moderni e inutili accessori elettronici pesa più di 15 quintali e necessita quindi di un motore due volte più potente per riuscire a rivaleggiare con l'antenata in termini di prestazioni. Va da se che i consumi di carburante non sono in diminuzione!
Mentre il malcontento cresce, i petrolieri si giustificano dicendo che il carburante è sempre più prezioso perché si sta esaurendo e che c'è chi lavora ad altre soluzioni "pulite" per rimediare al problema. La caratteristica comune alle varie soluzioni avveniristiche è però la pressoché totale incompatibilità con la tecnologia attuale. Vorrebbero persuaderci a sostituire l'intero parco dei veicoli, per salvaguardare l’ambiente? Davvero non è tollerabile una simile presa per i fondelli! Facciamo una digressione per comprenderne il motivo. Il petrolio è una fonte non rinnovabile che è in fase di esaurimento fin dal primo gallone che è stato estratto! Ci sono già stati precedenti di crisi nei consumi di greggio, dovuti sempre ad azioni di speculazioni che malgrado ogni sforzo non si possono giustificare in termini legittimi! Che cosa credono i petrolieri, che aumentando le quotazioni mondiali del greggio, questo durerà più a lungo? Oppure che i comuni mortali possano permettersi di cambiare stile di vita di mese in mese, a seconda dei capricci della borsa e dell’umore delle "Sette Sorelle"? Non dovrebbe esserci piuttosto un'azione mirata di indirizzo e di sviluppo da parte di coloro che dicono di tenere alla nostra salute e che vorrebbero impedirci di farci male con le nostre stesse vetture “euro 2”? Vorrebbero forse prepararci all'idea che fra qualche decennio dovremo sostituire l'intero parco dei veicoli, per salvaguardare l’ambiente? In realtà non sono gli automobilisti, i soli e soprattutto veri responsabili dell'effetto serra, poiché la quantità di combustibile fossile che viene consumato nei motori è pari ad una percentuale ridicola rispetto al totale estratto! Questo dato appare ai più sconcertante, ma è reale. Chi brucia allora la stragrande maggioranza del greggio? La risposta è banale e sgradita a tutti: le industrie! Ogni maglietta sintetica, ogni sacchetto di plastica, ogni oggetto di simil-pelle, ogni macchinario prodotto con la chimica e con la metallurgia proviene direttamente o indirettamente dallo sfruttamento delle risorse naturali esauribili. Ogni caloria di fatica in meno che facciamo, e ogni grammo di ricchezza che ricaviamo viene estratta dalla Terra. Il vero responsabile del dissesto ambientale terrestre è il nostro amato e irrinunciabile stile di vita: sua maestà il consumismo! Guerre, migrazioni di massa e lotte armate hanno come fine ultimo quello di conquistare un consumismo sempre più esasperato, che possa generare una crescita economica continua. Ma perché non dovremmo accontentarci di un sistema economico in equilibrio costante? Chi ci ha dato il diritto di pretendere sempre di più a spese della biosfera? Subentra allora chi sostiene che l'allarmismo riguardo al surriscaldamento terrestre non sia motivato poiché non è possibile quantificare gli effetti dell'utilizzo dei combustibili fossili. Come se tenere accese milioni di ciminiere a carbone, gas, metano o petrolio per qualche decennio non costituisca comunque una grave interferenza ambientale! Allora perché non dovremmo prepararci all'idea che fra qualche decennio al massimo dovremo sostituire l'intero parco dei veicoli, per salvaguardare l’ambiente? Torniamo a parlare di vetture e nuove tecnologie pulite.
Quali sarebbero a detta degli esperti? Sfido chiunque a non rispondere”l’idrogeno”, almeno per sentito dire. Peccato che quest’elemento estremamente comune nell’universo e legato in innumerevoli molecole non esista in natura in forma pura! Avete forse mai sentito parlare di un giacimento di idrogeno? Si vocifera che verrà “semplicemente” estratto dall’acqua (H2O). Trascurano però la spiegazione del processo estrattivo che l’idrogeno richiede. Un processo endoergonico di elettrolisi, che dovrebbe riuscire a spezzare la molecola dell’acqua grazie all’elettricità. Cioè l’energia necessaria a produrre l’idrogeno combustibile è maggiore dell’energia che poi l’idrogeno restituirebbe in ogni caso. Altri “geni incompresi” vorrebbero estrarre l’idrogeno dal petrolio e dal carbone! Ma così facendo lo si trasforma in un’altra risorsa esauribile! Bisognerebbe definirlo “vettore energetico” pulito; e non dimentichiamolo, pericolosissimo! L’idrogeno conservato a centinaia di atmosfere di pressione, a molte decine di gradi sotto lo zero in serbatoi blindati super-isolati termicamente è solo una batteria di energia. Allora tutte le chiacchiere che se ne fanno a riguardo che scopo hanno? Non sarà mica che qualcuno stia cercando di giustificare l’idea che fra qualche decennio al massimo dovremo sostituire l'intero parco dei veicoli, per salvaguardare l’ambiente? Non risponderò alla domanda, ma fornirò gli elementi per giungere a una conclusione. Dirò che l’idrogeno non è compatibile con i motori di cui sono dotati tutti i veicoli attualmente circolanti. Che in Brasile le automobili non funzionano a benzina, ma ad alcool metilico. Che i motori di queste normali vetture funzionanti ad alcool sono banali propulsori con ciclo a quattro tempi in cui la sola carburazione ha subito semplici modifiche. Che idrocarburi incombusti e particolati nelle emissioni degli scarichi di queste vecchie Fiat carburate per il mercato sudamericano sono assenti. Che il metanolo è un prodotto di scarto che fornisce la barbabietola da zucchero in quantità imponente durante il suo ciclo biologico, e la sua eventuale inutile macerazione naturale non avrebbe conseguenze di alcun tipo sul bilancio energetico-inquinante globale; l’energia di legame delle molecole di metanolo che i vegetali producono proviene infatti direttamente dal sole, ed è quindi ecologica. Che anche il motore di tipo diesel ha il suo bio-carburante che si estrae dalla colza, dal granoturco, e dagli oli alimentari di scarto in genere, ma una piccola industria italiana che lo genera da un decennio è stata contingentata a produrne solo piccoli quantitativi. Lascio infine immaginare quale sviluppo deriverebbe in agricoltura dall’utilizzo diffuso di bio-diesel e bio-metanolo. Volete davvero salvaguardare l’ambiente? Non lasciatevi convincere che sia sensato cambiare le vetture che possedete legalmente, ma evolvete le abitudini e la consapevolezza!
Non fatevi sputare il fumo negli occhi!

Saturday, January 20, 2007

Fari nella Nebbia/3


Dal 'l'Unità' del 20 Gennaio 2007:

"'Chi controlla il passato, controlla il presente e chi controlla il presente controlla il futuro' (G. Orwell) (...) Certi politici di casa nostra il 27 gennaio [anniversario dell'apertura dei cancelli di Auschwitz, il 'Giorno della Memoria', n.d.b.]indossano l'espressione di circostanza, partecipano a qualche cerimonia, fanno tre moine all'attuale governo israeliano, così per il resto dell'anno si danno a legittimare il peggior revisionismo che riabilita il crimine fascista, coccolano il ricordo del criminale di guerra Benito Mussolini, sostengono provvedimenti xenofobi, tollerano ed elogiano i Cpt che, pur fatte le debite differenze, sul piano etico e giuridico hanno la forma del lager. Questi politici, sputano sulla Costituzione repubblicana, si alleano con i gruppuscoli nazifascisti lasciandoli liberi di scorazzare bardati dei più lugubri simboli e gesti del Regime violando sistematicamente la Legge. Il modo migliore di onorare la memoria, è opporsi a questo schifo e costruire un mondo libero da ogni fascismo, politico ed economico. È bene non dimenticare mai che la Shoà ha colpito innanzitutto l'essere umano. Lo ha negato nell'ebreo, nello zingaro, nell'oppositore politico, nell'omosessuale, nel testimone di Geova, nel menomato fisico e mentale e in chiunque disse no a quella barbarie, per questo un grande testimone che visse sulla propria pelle la disumanizzazione, Primo Levi, scrisse 'Se questo è un uomo'.
Ogni uso capzioso della Shoà è sbagliato ed ingiusto anche quando è fatto dai politici israeliani per legittimarsi. Il sacrosanto diritto di Israele all'esistenza e alla sicurezza, deve poggiare sui solidi argomenti autonomi del Diritto internazionale. La riduzione della memoria della Shoà a propaganda, è un vulnus alla memoria stessa, al suo significato universale e alla sua verità."
Moni Ovadia

Friday, January 19, 2007

La paura della storia

C’è chi ragiona in modo lineare a questo mondo. C’è chi vive di equazioni semplici ed apparentemente inconfutabili, e tramite esse pretende di spiegare la realtà che lo circonda. Non è chiaro se queste menti siano il risultato di un processo inconscio di isolamento dalle tante brutture che osserviamo ogni giorno, e che hanno cause tutt’altro che semplici e lineari, oppure se siano il risultato di una volontà precisa, che le vuole incapaci di investigare in maggiore profondità, di porsi delle domande precise senza aver paura delle risposte. Personalmente, da buon ‘complottista’, sono per la seconda ipotesi, e me ne convinco sempre di più ogni volta che accendo la televisione (cosa che non faccio più tanto spesso ormai).
Saddam è stato processato ed impiccato. Sebbene si cerchi di coinvolgere il più possibile il governo iracheno in questa sequenza di eventi, appare chiaro a tutti come Saddam sia stato processato ed impiccato dagli USA. Perché? I crimini che gli sono stati imputati non erano rivolti contro gli Stati Uniti. Le sue molteplici vittime erano iraniane, irachene, kuwaitiane. Eppure questi paesi, le cosiddette ‘parti civili’, non hanno potuto ospitare il processo o emettere la sentenza. Di nuovo, perché? Robert Fisk, editorialista dell’Independent ed esperto di cronaca mediorientale, ha un’idea tutta sua, che personalmente condivido. Un’ipotesi che tiene conto degli ultimi 40 anni di storia occidentale e mediorientale, il risultato di un’analisi approfondita che però, miracolo, risponde alla mia domanda in maniera semplice e lineare. Non esistono crimini commessi da Saddam che non siano stati commessi anche dall’occidente e dagli USA in particolare. Nostri erano i componenti con cui il dittatore iracheno ha confezionato le armi chimiche con cui ha innaffiato l’Iran. E nostra anche la benedizione per quella guerra. Abbiamo risposto alle stragi del 2001 in maniera cieca e violenta, mentendo, torturando, uccidendo e non abbiamo ottenuto niente, se non lo scoppio di una guerra civile in Iraq che oggi vede sciiti e sunniti scambiarsi bombe, autobombe e kamikaze come fossero lisci a coppe. E presto, grazie al genio dell’attuale premier iracheno al Maliki, verranno coinvolti i sunniti di etnia curda, se è vero che quest’uomo ha deciso di schierare a difesa della popolazione anche 3600 soldati peshmerga. L’Iraq oggi non è meglio di quanto fosse sotto Saddam. Tutt’altro.
In altre parole, è questa la risposta di Fisk, Saddam è stato giustiziato in maniera tanto ‘unilaterale’ nel tentativo di consegnarlo alla storia come l’assassino unico. Il solo malvagio. Cosa sarebbe successo se, ad esempio, il processo si fosse svolto a Teheran o, come avrebbe dovuto e come fu per Milosevic, davanti ad un tribunale internazionale? La sentenza sarebbe stata senz’altro la stessa (anche se un tribunale ONU non avrebbe emesso nessuna condanna a morte), ma l’ex-dittatore avrebbe allora potuto puntare il dito contro quell’occidente che per tanti anni l’ha spalleggiato nel massacro degli iraniani, che ha invaso il suo territorio e gli ha mosso guerra senza un casus belli reale, a meno che non si vogliano considerare tali le parole del Raìs all’indomani dell’11 settembre 2001 (Saddam disse “chi semina vento raccoglie tempesta”). Ed avrebbe trovato orecchie pronte ad ascoltarlo. Ed allora la sentenza non avrebbe risparmiato né Saddam né l’occidente, e tale sarebbe stata consegnata alla storia. E di questo l’occidente ha avuto paura perché, se guardiamo bene, se rifiutiamo la semplicità e la linearità dell’apparenza e dell’oggi, vediamo che il vero nemico dell’occidente, o per lo meno il più temuto, è proprio la storia.

Tuesday, January 16, 2007

Le palle del governo Prodi

Continua la corsa irrefrenabile del Governo Prodi alla caccia di tutto quanto possa trasformarlo in un Berlusconi-bis. Continua la corsa all’inseguimento dell’autogol, dello svergognamento, della declassazione del nostro paese. Sembra quasi che, consapevoli della debolezza numerica della maggioranza, i nostri ministri si preoccupino di smerdare l’Italia il più in fretta possibile, per non doversi poi ritrovare, in caso di elezioni anticipate, con solo metà del lavoro fatto. Adesso è il turno dell’ampliamento della base militare statunitense di Vicenza. Chi non si sarebbe aspettato una politica di favoritismi alla NATO da parte di un governo di centrosinistra dopotutto?
Mirabili le affermazioni rilasciate alla stampa dal Premier. Prima dice che il Governo italiano ha approvato l’ampliamento della base, poi afferma che, se ci sono dei problemi, questi deve risolverli l’amministrazione locale…e che dovrebbe fare il comune di Vicenza, la secessione dalla Repubblica??? Fanno fatica i ministri a rimanere dritti. Da Amato a di Pietro, da Parisi a, ovviamente, Mastella è tutto un barricarsi dietro a frasi di circostanza. “I patti internazionali vanno rispettati!!!” (Di Pietro, Mastella), anche quando a prenderli è stato il Governo precedente contro cui vi siete battuti a spada tratta in campagna elettorale? “Diventa particolarmente delicato assumere una posizione diversa” (Amato), ma in che senso ‘delicato? Che fanno poi gli americani se gli diciamo di no, esportano un po’ di democrazia anche da noi? Per il ministro dell’Attuazione del programma Giulo Santagata si tratta invece di “una buona occasione di sviluppo”, ma non è che Vicenza sia esattamente il terzo mondo!!! Ed inoltre quest’opera trasformerà la città, ed il paese, in una delle punte più avanzate del militarismo statunitense d’intervento rapido in Europa.
Dico la verità, l’aspettavo al varco di questa decisione il nostro Governo. L’aspettavo al varco perché sarebbe stato sufficiente un semplice ‘no’ per risparmiare il massacro urbanistico dell’area interessata e, soprattutto, per segnare la discontinuità del nostro paese con la dissennata politica estera statunitense. Ed invece, ancora una volta, questa discontinuità è morta prima ancora di nascere. Ancora una volta ci asserviamo ai voleri guerrafondai del paese a stelle e strisce.
Più e più volte i cittadini di Vicenza hanno fatto sentire la loro voce. Per protestare contro l’altissimo impatto sociale ed ambientale che l’allargamento della base comporterà in una città UNESCO come Vicenza. Per protestare contro un consiglio comunale che ha preso tutte le decisioni senza minimamente consultare la cittadinanza. Per protestare contro un governo che nel suo programma prometteva che “ogni azione di grande impatto sul territorio sarà sempre presa nel rispetto dell'opinone delle popolazioni locali”. Ma, come sempre accade quando è la gente a pretendere di avere voce in capitolo, non è successo niente. La barra del Governo è rimasta dritta e tutti se ne sono infischiati allegramente della volontà popolare, dei movimenti pacifisti, delle azioni di disobbedienza e delle decine e decine di migliaia di firme raccolte, che disegnano un’opinione pubblica in cui quasi il 70% è contrario all’intervento di ampliamento. Alzano la voce solamente il PRC, i Verdi ed il PdCI. Se non stessero al Governo anche loro e non avessero sottoscritto tante delle puttanate che questo ha fin’ora promosso, penserei che sono gli unici con le palle! Ma quelli erano altri tempi!!!

Sunday, January 14, 2007

Fulmyne - Dei civili americani

L’America del Nord si considera e si arroga il diritto di essere il paladino del mondo civile, nonché di classificare i paesi del mondo che in qualche caso sono da considerare “canaglie”. Ma vediamo di analizzare loro, una volta ogni tanto.
La stirpe degli americani, è nata dallo scarto della vecchia Europa. Ladri, ergastolani, negrieri, derelitti, puttane, ed eretici. Costoro si rifugiarono in America, e poi la colonizzarono.
I civili americani, hanno sommerso di DDT tutto il globo, e solo quando lo ebbero venduto tutto, ci fecero partecipi del fatto che è cancerogeno.
I civili americani hanno sempre intrapreso guerre di liberazione, ma mai in casa loro, oppure per difendere il proprio territorio.
I civili americani hanno condannato Hitler, ma la bomba atomica, i proiettili all’uranio impoverito, le bombe al fosforo sulle città inermi, e gli ordigni esplosivi mascherati da penna, oppure da bambola, per rendere invalidi i potenziali combattenti (i bambini), li hanno utilizzati soltanto loro. Ne sa qualcosa mio padre, al quale manca una mano in seguito a questa civile tecnica di guerra. Andatelo a raccontare a lui, che gli americani sono un popolo civile.
Gli americani fanno i puritani, ma ammettono civilmente la pena di morte.
Qualche anno fa degli americani in uniforme , hanno ucciso civilmente 24 persone che erano in una funivia, per effettuare giochi di addestramento militare aeronautico sul territorio italiano. Sono stati condannati pubblicamente, ma nessuno è riuscito ad ottenere giustizia.
I civili americani hanno partecipato al convegno internazionale di Kyoto, concepito per abbassare le emissioni inquinanti in atmosfera…degli altri paesi; loro infatti non hanno sottoscritto nulla che possa frenare in qualche modo il loro prepotente sviluppo economico.
I civili americani hanno sempre dichiarato guerre giuste, anzi, sante, in nome del bene “of all mankind”; eppure nessuno ha mai minacciato la loro sovranità nazionale.
“Dio benedica l’America” come dicono sempre loro; e punisca gli altri attraverso loro stessi.
I civili americani hanno salvato il mondo innumerevoli volte dalla minaccia di invasori extraterrestri o di comete impazzite; si. Negli studi di Hollywood.
I civili americani sono i discendenti di ladri, ergastolani, negrieri, derelitti, puttane ed eretici civili.

Saturday, January 13, 2007

-7

Il nuovo fronte si è aperto. L’aviazione USA bombarda la Somalia, a caccia di terroristi, ammazza 70 civili inermi e ‘forse’ 10-15 appartenenti alle Corti islamiche somale. Poi partono le truppe di terra a rastrellare tra i cadaveri per vedere se, tante volte, fossero tanto fortunati da trovarci Bin Laden o chissà chi. Diciamocelo, la guerra in Iraq ci aveva un pò stufato tutti. Sentivamo il bisogno di qualcosa di nuovo. Anche per non prestare troppa attenzione alla decisione presa da George ‘Tex Willer’ Bush di mandare 20.000 nuove unità nel paese del golfo, ed alle pressioni che questo presidente sta facendo sul nuovo Consiglio democratico allo scopo di ottenere i finanziamenti. Che per altro sono praticamente assicurati, dal momento che la decisione relativa all’invio di truppe spetta comunque al Presidente e di certo il Consiglio non manderebbe 20.000 americani al fronte senza armi o equipaggiamenti.
Anno nuovo guerra nuova, ma sempre secondo lo stesso stile. Sempre secondo i dettami di una politica americana che ormai non ha più nulla di realmente politico. Niente filosofia, niente etica, niente storia. Questi pilastri sono stati abbattuti da tempo. Rimane l’immagine. La retorica della bandiera e del presidente che piange ai funerali del militare morto mentre tentava di salvare un commilitone dal fuoco nemico, dimentico del fatto che quel militare al fronte ce l’ha mandato lui, in caccia di improbabili armi di distruzione di massa, che esistono solo se tali possono essere considerate le fionde ed i sassi. Che importanza può avere un dettaglio del genere? È emozionante da vedere, fa battere il cuore del patriota, commuove. Pertanto funziona.
La retorica a stelle e strisce. Solo questo rimane a Bush per assicurarsi un minimo di sostegno popolare, per poter giustificare milioni di dollari buttati in questo nuovo Vietnam, come lo definisce il senatore democratico Edward. Milioni di dollari e migliaia di morti, da entrambe le parti, quasi a non voler perdere la faccia davanti al resto del mondo più di quanto già non sia successo.
E intanto, come ci racconta Moni Ovadia nel suo articolo su Peacereporter, si infittisce la nebbia e cominciano a spegnersi alcuni dei fari che ci illuminavano la via del buonsenso e della storia. Anche Benny Morris, lo storico israeliano che per primo ha raccontato la vera storia del sionismo ‘dall’interno’, il professore che in maniera totalmente asettica ed imparziale ha descritto i crimini, le trame, gli attentati del conflitto israelo-palestinese, ci lascia. Abbandona quell’analisi illuminata di cui si era fatto portatore per dedicarsi alla più semplice e più sbrigativa arte del bombardamento e dello sterminio preventivo, lasciandoci tutti un po’ più soli ed un po’ più antisemiti, nostro malgrado. Riposi in pace.
L’Orologio dell’Apocalisse, nel frattempo, ha ripreso ad avanzare e segna sette minuti alla mezzanotte dell’Armageddon nucleare.
Fatemi il favore, tante volte stessi dormendo per quell’ora, non svegliatemi. Ultimamente faccio dei gran bei sogni.

Thursday, January 11, 2007

La Memoria Pericolosa




Il 27 giugno 1980, 81 persone che si trovavano a bordo del Dc-9 Itavia in volo tra Bologna e Palermo, morivano nell'esplosione dell'aereo causata dall'impatto con un missile che per puro caso si trovava a zonzo nei cieli sopra Ustica. E deve essere stato davvero un caso se, a distanza di 26 anni, la Cassazione ha deciso che per questo crimine non esistono colpevoli. I vertici dell’Aeronautica militare di allora, i generali Bartolucci, Ferri e Tascio, sono stati a più riprese assolti dalle accuse di alto tradimento e depistaggio delle indagini grazie a cavilli legali più o meno recenti, ultimo la legge 85, promossa nel 2006 dal governo Berlusconi che ha riformato l’attentato contro organi costituzionali limitandolo ai casi in cui vengano commessi atti violenti diretti ad impedire agli stessi organi l’esercizio delle loro funzioni. In altre parole, o si spaccia l’atto legiferativo come atto violento e si incrimina il legislatore oppure il ‘generale’ di turno può agire indisturbato da dietro la propria scrivania ben protetto da leggi e leggine.
Ma non è questo il punto. Il punto è che, appena un attimo dopo l’emissione della sentenza, è iniziato immediatamente il lavoro dei soliti noti di riscrittura degli eventi, di manipolazione sfacciata della verità, di cancellazione di fatti concreti e di sfacciato autoconvincimento. Un lavoro fatto di frasi ad effetto, tanto roboanti quanto vuote che serve solo ed unicamente ad indurre la gente a distogliere lo sguardo dalle oltre due milioni di pagine scritte che raccontano quel processo, per cominciare a guardare la pagina successiva…quella bianca. Non solo noi non dobbiamo sapere, ma se già sappiamo, o intuiamo, o sospettiamo, allora dobbiamo dimenticare. Dimenticare che con ogni probabilità quel missile è stato lanciato intenzionalmente da uno dei tanti aerei, americano o italiano che fosse, che popolavano quel cielo 26 anni fa. Dimenticare come i vertici dell’aeronautica non potessero non sapere e non possono non essere intervenuti per nascondere o cancellare conversazioni radio, tracciati radar e via dicendo.Dimenticare la raccapricciante somiglianza, sia nel modus operandi che nell’esito, che esiste tra il caso di Ustica e quello di Piazza Fontana, dove altri parenti di altre vittime non solo sono stati costretti a vedere assolti i carnefici dei propri cari ma anche a pagarsi da soli le spese processuali di decenni di processi. Dimenticare! Non è più importante sapere! Ciò che conta è la nostra “affettuosa solidarietà ai familiari delle vittime e i generali dell'aeronautica assolti” (Giovanardi). Anzi, ciò che conta è strumentalizzare, trovare il modo di rovesciare un crimine così chiaro nel calderone senza fondo del caos politico-istituzionale del nostro paese, dove tutto è lecito ormai, evidenziando lo “schiaffo che il governo Prodi ha ricevuto dalla Cassazione, che ha respinto il suo estremo ed inutile tentativo di accanimento contro gli ufficiali dell'Aereonautica, per tutta la vita fedeli servitori delle istituzioni” (sempre Giovanardi ovviamente). Glorifichiamo i generali e dimentichiamo presto. Bisogna farlo in fretta però, perché tra poco comincia il Grande Fratello e forse stasera c’è Costantino in tivvù…

Wednesday, January 10, 2007

Fulmyne - I colloqui di lavoro

È questo il primo di una serie di articoli che il mio amico Fulmyne (alias Leonardo…o dovrebbe essere il contrario?) mi ha chiesto di pubblicare nel mio blog, richiesta che sono ben felice di accettare. Chi è Fulmyne? Ho letto il suo curriculum una volta e c’è da rimanere sinceramente stupiti. Se non altro per il numero enorme di lavori che ha fatto di volta in volta per arrivare a fine mese. Artigiano sopraffino, autore di bellissimi lavori in legno che popolano la sua casa come compagni di viaggio, esperto ed amante della musica e della fisica, scrittore, si definisce ‘povero’ con orgoglio. Quello che Fulmyne scrive, lo scrive principalmente per rabbia. I suoi articoli, così come i suoi libri che spero di vedere presto pubblicati, sono lo sfogo di chi si incazza quotidianamente contro la superficialità e l’ottusità del popolino dei reality, contro il pressappochismo della politica italiana e dei politici italiani, contro l’arroganza del potere e dell’ignoranza. Persona chiaramente intelligente, quando proprio non ce la fa più, quando la vena sul collo è troppo gonfia, si siede e intrappola la rabbia tra le righe di un diario, di un articolo o del capitolo di un altro libro. In altre parole, più che opere di scrittura i suoi testi sono esorcismi; rituali tesi ad allontanare i demoni e gli spettri che popolano quanto di ‘sociale’ e ‘morale’ ci circonda, allo scopo di mantenere questi due domini il più puliti possibile. Ovviamente non basta. Lo so io, lo sa lui, lo sapete voi. Perciò ho deciso di dargli spazio su questo blog, per vedere se è possibile attraverso questo strumento, riuscire ad arrivare a qualcosa di più concreto, cosa a cui anche lui, ovviamente, aspira. Ma anche perché trovo sorprendente la similarità di vedute che siamo riusciti a raggiungere, indipendentemente l’uno dall’altro, pur partendo da posizioni ideologiche diametralmente opposte. Non siamo, né credo saremo mai, d’accordo su molte cose, ma percepiamo entrambi che proprio in virtù di questa distanza, se la verità non è nelle affermazioni dell’uno, allora deve essere necessariamente in quelle dell’altro. Il che rende i nostri dialoghi preziosi e questo è ciò che vorremmo condividere con altri su questo blog.


I colloqui di lavoro

I nostri giovani non hanno più voglia di lavorare!
In televisione si sente dire da esperti economisti e grandi uomini di affari che il nostro paese ha un disperato bisogno di manodopera. Gli immigrati regolari o clandestini, sarebbero quindi una ricchezza economica per tutto il paese. Si, perché ormai i “nostri” giovani non si abbassano più a fare certi lavori manuali umilianti. Comunque davanti a casa mia l’immondizia è sempre stata regolarmente prelevata anche prima dell’apertura delle frontiere. Bene, io ho sostenuto decine di colloqui per questi lavori manuali negli ultimi tempi, e presentandomi con un curriculum notevolmente vario e valido, non sono riuscito ad intenerire alcun datore di lavoro! In compenso ho respirato l’aria di molti capannoni industriali in cui lavorano prevalentemente immigrati. Mi sono sentito dire da padroni lacrimanti, che oggigiorno è estremamente difficile riuscire a trovare dei validi giovani che abbiano voglia di lavorare. Uno mi ha detto che erano mesi che lo stava cercando, un ragazzo volenteroso…
“Bene.” - gli dico - “eccomi qua; quando vuole che cominci? Anche solo per un periodo di prova.”
Cambia espressione non appena capisce che sono interessato, e risponde con aria da vittima:
“Beh, dunque, non saprei; devo prima sentire il mio commercialista... E poi... sai... Tu con tutti gli attestati e i diplomi che hai, perché vorresti fare il semplice operaio generico?”
E io gli rispondo che non riesco a lavorare a sufficienza come musicista, e neppure come intagliatore. Che insomma mi accontenterei di guadagnarmi lo stipendio come operaio.
Un altro piccolo imprenditore mi ha detto: “Vedi, il problema è che tu hai trent’ anni compiuti e mi costeresti una fortuna di contributi, senza parlare dello stipendio.” Ed io a spiegargli che sono molto veloce e preciso nel lavoro, e che dispongo di una ottima manualità nonché di esperienza in molti campi…Alla fine si è spazientito! “Io preferisco assumere due albanesi, perché anche se forse non renderanno come te, a me non costano un cazzo. Ed io : ” Eeh, la capisco; eccome se la capisco...”
Si, ho capito eccome! Ho capito che il paese non ha tanto bisogno di manodopera qualificata. Il paese, ed in particolare gli imprenditori che tanto lodano la forza lavoro immigrata, vogliono solo manodopera a basso costo; e basse pretese...

Tuesday, January 09, 2007

Tirare avanti

Eccoci. Anno nuovo vita nuova si usa dire. Però, solo nei primi nove giorni del 2007 non sembra sia cambiato granchè. Nove giorni che non posto niente. E ce ne sarebbero di cose da dire. Il processo Pollari, i bombardamenti USA in Somalia, vescovi polacchi al soldo dei servizi segreti dell'URSS...hai voglia. Piano piano li affronterò tutti questi argomenti, magari con l'aiuto dell'amico Fulmyne, che ha preparato una serie di articoli per il mio blog che voglio pubblicare (pazienta Leo...abbi fiducia).
Però, essendo questo il primo post dell'anno nuovo, ho deciso di dedicarlo ad una figura positiva. Molto positiva. Un uomo incredibile, che ho avuto l'onore di conoscere, anche se solo per una manciata di secondi dentro ad un pub, qui a Cambridge. Non potendogli stringere la mano mi sono limitato ad esprimere la mia ammirazione ed ho ricevuto in cambio un 'grazie' tutto elettronico.
Si chiama Stephen Hawking, è nato 65 anni fa, l'8 gennaio del '42, a 300 anni esatti dalla morte di Galileo. A 21 anni gli viene diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica (la stessa malattia di Luca Coscioni per intenderci). I medici gli comunicano che gli restano 2 anni di vita...
Nel 2008, Hawking, che oggi occupa la cattedra lucasiana di matematica all'Università di Cambridge (la stessa che fu di Isacco Newton) ed è forse il cosmologo più apprezzato per i suoi studi sul Big Bang e sui buchi neri, viaggerà nello spazio. Così, tanto per poter arrivare un pò più vicino a quelle stelle che tanto lo affascinano. Alla faccia dei medici!
L'occhio destro è ormai la sola parte del corpo attraverso cui riesce a comunicare, aiutato da un'attrezzatura elettronica sofisticatissima che gli consente di utilizzare questo ultimo appiglio anatomico come una sorta di mouse per computer. Altri avrebbero decisamente dato forfait da molto, molto tempo. Incluso il sottoscritto forse.
Ma lui no. Nonostante le pastoie imposte dalla malattia si siano strette sempre di più nel corso degli anni, Stephen Hawking è riuscito a liberarsene, a volare col pensiero tra le stelle più lontane, ad immaginare con la matematica i corpi celesti più misteriosi, avanzando teorie audaci che ancora non gli hanno valso il Premio Nobel solo perchè...troppo audaci e non ancora dimostrabili con i mezzi a nostra disposizione. Non solo. Quest'uomo non è solo esempio di intelligenza e tenacia. Anche il buon umore non gli manca se ha accettato di comparire in un paio di puntate dei Simpson e di Futurama, oltre ad una comparsata in una puntata di Star Trek in cui lo si vede giocare a carte con Einstein e Newton.
E sapete perchè Stephen Hawking ha fatto tutto questo? Perchè a suo dire, quando ti trovi nella sua condizione, l'unica cosa da fare è...tirare avanti!