Wednesday, September 26, 2012

Caro presidente


L'indecenza di questo vecchio ha oltrepassato ogni limite. Si e' fatto strumento dei grandi gruppi bancari del pianeta e prima ha eletto senatore a vita, poi ha chiamato a governare l'Italia, uno come Mario Monti. Il quale avra' pure consentito al Paese di rialzare la testa di fronte ai partners europei, ma lo ha fatto massacrando i ceti basso e medio, lo stato sociale e i diritti dei lavoratori, prestando la massima attenzione a non pestare i piedi dei grandi gruppi finanziari, delle banche e, ovviamente, del vaticano. Preservando in toto tutti i diritti della casta politica a discapito della massa dei contribuenti. Non sorprende che si sia comportato cosi'. Sorprende, e fa incazzare non poco, che dopo tutto questo, il presidente della Repubblica, ormai il piu' minuscolo che il nostro Paese abbia mai avuto, che pure di tutto cio' e' stato complice se non addirittura artefice, se ne esca con queste frasi del cazzo. Dov'e' stato Napolitano negli ultimi dodici mesi? Mentre schiere di operai disperati salivano in cima a torri e ciminiere, dov'era Napolitano? Quando piccoli imprenditori alla canna del gas optavano sobriamente per il suicidio dov'era il primo cittadino del Paese? Quando si calpestava l'articolo 18 dov'era il presidente? E quand'anche fosse stato altrove, se non fisicamente mentalmente, in un suo perenne delirio senile, che credeva Napolitano quando ha reclutato Mario Monti alla guida del Paese, di aver incaricato un socialdemocratico? Un progressista? Un comunista?
Ormai il danno e' fatto, e non comporterebbe nessun beneficio per il paese, ma almeno per il nostro fegato, per la nostra rabbia, per la nostra dignita', caro presidente, facci il piacere di tenerla chiusa quella bocca del cazzo!

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