Andrea Rivera, così si chiama il nemico pubblico uno del momento. Un pericoloso terrorista, un criminale spietato, un abominio del genere umano, a sentire l’Osservatore Romano. Un essere esecrabile che ha commesso un crimine atroce. Qualcosa di impensabile, di inimmaginabile anche alle menti più perverse e contorte. Ha detto la verità. E l’ha fatto davanti a più di mezzo milione di persone. E, cosa ancor più grave, ha detto la verità sulla chiesa. Il Grande Ratzinger, che ormai non spara più missili e raggi protonici ma solo cazzate galattiche, dice di non credere alle teorie sull’evoluzione di Darwin perché l’uomo e la donna non si sono evoluti da specie diverse attraverso l’accumulo di mutazioni genetiche successive, ognuna in grado di garantire un vantaggio adattativo ulteriore, ma sono stati creati da Dio che ha sputato su un secchio di fango ed ha creato Adamo. Nessuno è d’accordo, nemmeno Babbo Natale e la Befana (ai quali, a questo punto, credo anche io), però non si può dire, senno Gesù bambino piange ed al robottone tedesco calano gli indici di gradimento. Il Vaticano più volte prende posizione contro l’eutanasia, interferendo, come al solito, nella politica italiana. Condizionando le decisione politiche attraverso i propri ‘picciotti’ abilmente sparsi in entrambi i rami del Parlamento italiano. Arriva a negare il funerale ad un povero Cristo-Welby qualunque che, dopo anni di immobilità, di ospedali e di sofferenza, ormai non era più in grado nemmeno di tenere gli occhi aperti da solo e pertanto ha deciso di smettere di soffrire e di far soffrire chi gli stava accanto, senza fare mai del male a nessuno. Nemmeno a se stesso. Però, la stessa Chiesa non esita a sfoderare i paramenti funebri per benedire l’animaccia stramaledetta di un macellaio carnefice come Augusto Pinochet. Sono tutti incazzati per questo, anche Babbo Natale e la Befana, però non si può dire, sennò Gesù bambino piange ed il crucco crolla nei sondaggi. Ma ad Andrea Rivera (che sinceramente fino a ieri nemmeno conoscevo) non gliene frega niente. Sale sul palco e dà voce ai pensieri di milioni di persone (inclusi Babbo Natale e la Befana) con calma ed ironia, come si conviene al presentatore di uno show. Il boato che segue dalla folla è liberatorio ed immediato. Così come immediate sono le reazioni non solo delle cornacchie dell’Osservatore Romano (questo aggettivo mi offende), ma anche degli autori dell’evento nonché dei sindacati, che si ritraggono spaventati dal tutto, temendo scomuniche rotanti ed anatemi perforanti. Tutti in coro accusano e condannano la verità. In nome di che cosa non s’è capito. Tutti insieme si ergono a portavoci di Gesù Bambino e delle sue lacrime nell’additare le parole e la verità del presentatore che…scusate…m’è arrivata una mail…
Da: gesù@bambino... (la privacy)
A: lesandro
"Egr. Dott. Lesandro,
in teoria io non saprei scrivere essendo troppo piccolo, ma nel tuo caso farò un’eccezione. Ti scrivo questa lettera perché non voglio che accosti nuovamente il mio nome a quello di quel bruttone vestito da gelataio. Io non c’entro niente con lui e soprattutto non piango. Sono un bravo bambino e non faccio i capricci io. Se piango, piango quando lo vedo in tivvù [non hanno problemi di satellite da quelle parti n.d.b.] e quando lo sento dire tante cose cattive in nome mio. Piango quando lo vedo calpestare con i piedi dell'indifferenza la povertà, la fame, la sofferenza e la miseria di tanti miei fratelli che invece dovrebbe aiutare, se necessario anche levandosi gli abiti di dosso, come io e il mio amico Francesco gli abbiamo insegnato. Anche il mio amico Pietro si arrabbia quando lo vede e dice “Maròòòò che fesso che m’è succeduto!!!”, ma poi mamma lo sgrida perché non vuole che parli in dialetto davanti a me.
Ma non piango certo per quello che ha detto quel ragazzo l’altro giorno davanti a tutti quegli amici che si divertivano (a proposito, c’era anche mio papà a quel concerto. Lui era un bravo falegname. Io sarei voluto andare ma la mamma dice che sono ancora troppo piccolo). Figuriamoci! Le leggi dell’evoluzione le ho inventate io!!! Perciò lui, il bruttone, non è amico mio e io con lui non c’entro niente, ecco! Eppoi io preferivo Goldrake.
Adesso però devo andare che è tardi. La mamma mi darà il latte e poi me ne andrò a letto, ad ascoltare le favole che Piergiorgio mi racconta ogni sera per farmi addormentare. Sono belle favole. Parlano di fratellanza, amore e solidarietà. Sono contento di averlo incontrato Piergiorgio.
Ciao, e smettila di fare l’agnostico. Tanto lo so che mi vuoi bene anche tu.
Da: gesù@bambino... (la privacy)
A: lesandro
"Egr. Dott. Lesandro,
in teoria io non saprei scrivere essendo troppo piccolo, ma nel tuo caso farò un’eccezione. Ti scrivo questa lettera perché non voglio che accosti nuovamente il mio nome a quello di quel bruttone vestito da gelataio. Io non c’entro niente con lui e soprattutto non piango. Sono un bravo bambino e non faccio i capricci io. Se piango, piango quando lo vedo in tivvù [non hanno problemi di satellite da quelle parti n.d.b.] e quando lo sento dire tante cose cattive in nome mio. Piango quando lo vedo calpestare con i piedi dell'indifferenza la povertà, la fame, la sofferenza e la miseria di tanti miei fratelli che invece dovrebbe aiutare, se necessario anche levandosi gli abiti di dosso, come io e il mio amico Francesco gli abbiamo insegnato. Anche il mio amico Pietro si arrabbia quando lo vede e dice “Maròòòò che fesso che m’è succeduto!!!”, ma poi mamma lo sgrida perché non vuole che parli in dialetto davanti a me.
Ma non piango certo per quello che ha detto quel ragazzo l’altro giorno davanti a tutti quegli amici che si divertivano (a proposito, c’era anche mio papà a quel concerto. Lui era un bravo falegname. Io sarei voluto andare ma la mamma dice che sono ancora troppo piccolo). Figuriamoci! Le leggi dell’evoluzione le ho inventate io!!! Perciò lui, il bruttone, non è amico mio e io con lui non c’entro niente, ecco! Eppoi io preferivo Goldrake.
Adesso però devo andare che è tardi. La mamma mi darà il latte e poi me ne andrò a letto, ad ascoltare le favole che Piergiorgio mi racconta ogni sera per farmi addormentare. Sono belle favole. Parlano di fratellanza, amore e solidarietà. Sono contento di averlo incontrato Piergiorgio.
Ciao, e smettila di fare l’agnostico. Tanto lo so che mi vuoi bene anche tu.
Gesù"
il blogger si ritira in buon ordine...ha un debole per i bambini.
8 comments:
splendido post
molte grazie
aggiungo, come già ho scritto su un altro blog:
noto che ultimamente la satira va per la maggiore, forse perchè in questi tempi un sorriso amaro è l'unico modo per cercare di tirarsi un pò su.
a proposito, sbaglio o il titolo si rifà a corto maltese? (o sono io che sono troppo fissato e lo vedo ovunque mentre la citazione era un'altra?)
ahimè, corto maltese ancora manca dal mio orizzonte fumettistico. ma mi onora pensare di averlo in qualche modo avvicinato nel titolo.
E comunque la mia non era satira. ho davvero ricevuto una mail da Gesù bambino...oppure il vino che mi sono portato dall'Italia al mio rientro dalle vacanze pasquali ha fatto bene il suo lavoro...
beh lo stile titolistico è quello di una famosa avventura del maltese. Non so te dove altro lo hai visto :)
Molto divertente. Come si chiama questo vino? Chi sa se è un vin santo. :-))
non so se ha un nome...è vino artigianale (la famosa 'vigna di zio'). Ma santo lo è di sicuro. Lo benedico io personalmente ogni volta che lo bevo.
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