Me ne stavo, dicevo, a casa. Ero davanti al piccì ed ascoltavo, in non ricordo quale telegiornale, le parole di una cantante, autrice di un pezzo su Pasolini. La ascoltavo esaltare l’attualità del messaggio di quest’uomo. Sarà possibile, mi son chiesto, racchiudere Pasolini in una canzone? E con questo pensiero in testa sono uscito, ho comprato una bottiglia di vino pensando a quanto ci sarebbe bisogno in Italia di riconsiderare l’opera di Pasolini e per tutto il tragitto verso il ‘barbie’ ho cercato di immaginare se fosse possibile o meno ripresentare oggi le sue idee, senza necessariamente averle digerite prima nei nostri stanchi succhi gastrici di consumisti geneticamente modificati. Avrei voluto parlarne con qualcuno, ma con chi? Che ne sanno ‘sti qua di Pasolini? Arrivo a destinazione e mi sento arrabbiato e ricco al tempo stesso. Arrabbiato perché la vedo dura. Mi viene sonno solo a pensare alla fascia oraria in cui verrebbe trasmesso uno ‘special’ su Pasolini al giorno d’oggi. E ricco, perché quel messaggio da me è arrivato, ed ha sfondato le porte già aperte dei magazzini del mio sapere e delle mie convinzioni personali, correggendone alcune (come succede dopo ogni libro) e rafforzandone altre.
Mi siedo. Inglesi, scozzesi, irlandesi, australiani, sudafricani, cinesi. C’è di tutto, compresi due coniglietti che zampettano in giardino. Stappo la bottiglia e agguanto una coscia di pollo appena tolta dalla brace. Accanto a me, un australiano con indosso una maglietta della ‘Vespa’. Mi guarda e subito, forse pensando di risultar simpatico, mi chiede “ma se l’è preso poi Mourinho l’Inter?”…
Non dico l’individuo, il fenomeno
dell’ardore sensuale e sentimentale…
Altri vizi esso ha, altro è il nome
e la fatalità del suo peccare…
Ma in esso impastati quali comuni,
prenatali vizi, e quale
oggettivo peccato! Non sono immuni
gli interni e esterni atti, che lo fanno
incarnato alla vita, da nessuna
delle religioni che nella vita stanno,
ipoteca di morte, istituite
a ingannare la luce, a dar luce all’inganno.
Destinate a esser seppellite
le sue spoglie al Verano, è cattolica
la sua lotta con esse: gesuitiche
le manie con cui dispone il cuore;
e ancor più dentro: ha bibliche astuzie
la sua coscienza… e ironico ardore
liberale… e rozza luce, tra i disgusti
di dandy provinciale, di provinciale
salute… fino alle infime minuzie
in cui sfumano, nel fondo animale,
Autorità e Anarchia… ben protetto
dall’impura virtù e dall’ebbro peccare,
difendendo una ingenuità di ossesso
e con quale coscienza!, vive l’io: io
vivo, eludendo la vita, con nel petto
il senso di una vita che sia oblio accorante, violento…
…”non lo so e non me ne frega un cazzo. Assaggia il pollo, è ottimo.”
5 comments:
Prova a vedere il bicchiere mezzo pieno.
Se ti fossi mostrato informato e disponibile al dialogo forse...forse, dopo aver assaporato la coscia di pollo e aver bevuto un bicchiere di vino, l'australiano sarebbe entrato in sintonia con il tuo stato d'animo chiedendosi e chiedendoti, mentre fissava l'osso spolpato:"To be or not to be.....".
Tania
P.S. Conosco anch'io uno che aveva la maglietta della 'Vespa', chissà che fine ha fatto, la maglietta, naturalmente.
Hai comunque il vantaggio della multiculturalità.
Altro che pasolini, qui persino il concetto di special sta cambiando
(l'altro ieri scrivevo sulla possibilità di una riflessione culturale, ma degli argomenti oggi si fa volentieri a meno)
pasolini, ecco.. è ciò che ci vuole per cominciare la decodifica della realtà surreale di oggi e trovare idee per il domani. Alla faccia di mourinho!
@Tania. Mica vorrai farmi un paragone tra Guglielmo Scuotipere e Pier Paolo Pasolini...
@1ps. Nonostante le diverse provenienze, la 'cultura' era unica. Ovvero quella anglosassone che vuole il pollo alla brace consumato insieme al gin-tonic (bleah).
@MP. Come ripeto, la vedo dura. E sinceramente non me la sento di dover sopportare le 'Ceneri di Gramsci' lette in diretta da Simona Ventura.
@ lesandro. No, soprattutto a un 'barbie'inglese.
Tania
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