Pessimo rientro. Decollo sotto la pioggia e già questo mette tristezza. In aereo mi siedo sempre nel posto vicino al corridoio centrale. Così si fa prima a scendere, si è più liberi di alzarsi e si esercita un certo grado di selettività sui compagni di viaggio. Cose tipo distogliere lo sguardo quando ti accorgi che qualche irsuto irlandese o grasso italiano cerca il tuo per chiederti se i posti sono liberi. Salvo poi ammiccare spudoratamente quando l'inglesina di turno arranca lungo il corridoio trascinandosi dietro il trolley. Ma stavolta è andata male. Due carampane inglesi con tanto di cappellino che appena preso posto hanno cominciato a tirar fuori cuscini gonfiabili e mascherine per gli occhi. Due ore di viaggio dormendo loro e provando inutilmente a dormire io, con la più canuta delle due che ogni tanto mi piombava con la testa (e la dentiera) sulla spalla! In fase d'atterraggio, quando l'aereo smette di vibrare per un istante prima che i carrelli tocchino terra, invece del solito, rassicurante sobbalzo che celebra nuovamente l'unione con Madre Terra, abbiamo sentito i motori tornare a manetta e la vista dell'aeroporto fuori dai finestrini è tornata obliqua all'improvviso. Un veicolo lento in mezzo alla pista. Questo ha detto il pilota, quando in cabina già aleggiavano pesanti odori di digestione accelerata. Anche il secondo atterraggio è stato sotto la pioggia comunque. Ancora più triste. Fila interminabile al controllo passaporti, con la curiosa sensazione di essere circondati da persone assurdamente vecchie. Nemmeno un ragazzino a pagarlo oro. Tutte mummie. Le stesse che hanno deciso di affollare il treno in partenza dall'aeroporto. Un'ora di treno in piedi a guardare fuori dal finestrino tutto un susseguirsi di varie tonalità di grigio inglese e bagnato.
E per tutto il tempo, non riuscire a non pensare che solo stamattina ero seduto nell'assolata piazza del paese, al tavolo del bar centrale, cappuccino, cornetto e giornale. Il maxischermo pronto per la partita con la Francia. E che, mentre me ne andavo col mio solito groppo in gola, dietro di me sentivo qualcuno dire "...se stasera mette De Rossi è fatta!"
6 comments:
Ed infatti è fatta. Un piccolo risultato positivo in questa Italia alla deriva.
Appena il tempo di prendere un caffè, e scappi via?
inutile dire che il caffè è stato seguito da canonica cigarette. Solo che col 'groppo' il tabacco non si gode appieno.
Oltre alla soleggiata piazza del paese, hai lasciato anche berlusconischifanicalderolicarfagnabondileleggisalvapsiconanolarobinhoodtax... riconsolate cò l'aietto !!!
LCK
sarei morta di paura ben prima dell'atterraggio.
coraggio migrante, sta casa spietta a tté!! :-))
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