Dire che certe immagini parlano da sole, equivale a dire una banalità, sono d'accordo. Dire che certe immagini emozionano, anche. Un pò meno, dire che certe immagini fatto riflettere.
Ho trovato questa foto sul sito del Fatto Quotidiano. C'è un agente di polizia che porta in braccio un superstite dell'ultimo, drammatico naufragio di immigrati avvenuto nel mare di Sicilia. Si parla di più di 200 persone affogate in seguito al ribaltamento della carretta del mare su cui tentavano di raggiungere le spiagge italiane. Sembra ci siano anche dei bambini tra le vittime. Sullo sfondo si vedono delle persone. Probabilmente dei lampedusani che cercano di aiutare nei soccorsi. Guardano verso il poliziotto con occhi preoccupati che ben racchiudono il concetto di 'emergenza'. Sembra quasi che il signore con il cappuccio verde stia facendo il tifo per il malcapitato e per l'agente che lo trasporta, nemmeno fosse una gara sportiva. L'immigrato è una maschera di fatica e sofferenza. L'espressione di chi ha visto la morte in faccia, non riesce nemmeno a reggersi in piedi. Tanto che il poliziotto deve portarlo a braccia.
La figura del poliziotto mi colpisce più di tutte in questa foto. Bardato con quello che sembra un giubbotto antiproiettile, i guanti neri, gli occhiali da sole. Sembra lo stereotipo del poliziotto picchiatore, uno di quelli che alla Bolzaneto dispensavano manganellate e pugni di ferro. E invece adesso sta soccorrendo una persona in difficoltà. Un immigrato per giunta, non dissimile da quelli tanto disprezzati da chi a quel modello di polizia violenta normalmente applaude. Non dissimile da altri che l'hanno preceduto con la speranza di un nuovo inizio e che invece hanno trovato solo disperazione, emarginazione e crimine, se non una fine prematura (è assurda la quantità di suicidi che si registrano ogni anno nelle carceri italiane. Molti, circa un quarto, sono extracomunitari).
La riflessione nasce dal fatto che, sfogliando i giornali, una foto come questa rappresenta in qualche modo un'anomalia. Perchè è vero che l'Italia non è estranea al volontariato, però sfogliando i giornali si direbbe che nel nostro paese, lo spirito di solidarietà sia ormai un ricordo del passato, un qualcosa di cui i vecchi di paese parlano nelle osterie, mentre con gli occhi lacrimosi fissano quartini di vino bianco, chè quello rosso costa troppo. Il più debole non è più qualcuno da aiutare, è qualcuno da sopprimere. Ce lo insegnano i giornali, parlandoci delle storie di licenziamenti da parte di imprenditori che semplicemente vogliono guadagnare di più, portandosi la fabbrichètta all'est. Parlandoci di scuole ed ospedali chiusi ai più che non possono pagare cattolicissime rette scolastiche da far bestemmiare la madonna anche ai santi, oppure che non possono pagare cliniche private, curiosamente quasi sempre intestate ai santi di cui sopra. Oppure di tribunali in cui si processa e si condanna solo al di sotto di un certo reddito, chè al di sopra il tribunale è ormai un posto dove andare a farsi un aperitivo se se ne ha voglia. O di caserme in cui se sei presidente del consiglio puoi far scarcerare la tua pompinara di turno con una telefonata, se sei un omicida o un mafioso, si limitano ad arrestarti (a volte), ma se sei solo uno con pochi grammi d'erba in tasca, ti ammazzano a legnate sul posto. Ce ne parlano i giornali di queste cose, ci descrivono la smorfia di fastidio di tanti al nord, di fronte a immagini come questa. Ci raccontano di quella parte dell'Italia (disgraziatamente ancora una maggioranza alle ultime elezioni, sempre che fossero elezioni regolari...sapete, il mio complottismo cronico...) che tutto questo supporta ed approva. Ma non solo, ci parlano anche della Francia, secondo il cui ministro degli esteri, quello di Lampedusa sarebbe un problema solo italiano, e che pertanto non li riguarda. In che maniera questo dovrebbe essere vero, mi sfugge.
E allora mi domando io, che ci fa una foto come questa in mezzo a tutte queste belle cose di cui ci parlano i giornali? I lampedusani, da dove vengono? Sono stranieri? Vengono forse da un paese dove la solidarietà ancora esiste? Sono alieni? E quel poliziotto, menerebbe anche lui manganellate e pugni di ferro quando si trovasse in una Bolzaneto?
Mi piace pensare che non sia così, che questo non succederebbe e che quella gente di Lampedusa non siano alieni. Mi piace pensare che siano persone infette. Contagiate da un virus che credevamo estinto, debellato per sempre, ma che invece, forse per via dell'isolamento geografico, è sopravissuto in quell'isola benedetta. E che spero, prego ardentemente si diffonda presto anche sul continente. Una bella pandemia e via. Sfido poi ogni casa farmaceutica del pianeta a produrre un vaccino valido.
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