Wednesday, July 30, 2008

intermezzo leonino

Raramente mi trovo ad invidiare qualcuno. Anche i più ricchi ed i più appagati difficilmente suscitano in me questo sentimento meschino.

Ma in questo caso non riesco proprio a farne a meno


Tuesday, July 29, 2008

Riflessioni di un nottambulo disgustato


E' fine Luglio, tra pochi giorni si parte per le vacanze. E, ovviamente, è tutto un accumularsi di rogne lavorative. Lavori arretrati che si ripresentano come un primo indigesto, burocrati in menopausa che cercano realizzazioni personali sulla pelle altrui, incompetenti e fannulloni vari che fanno il possibile per scaricare su di te il proprio lavoro. E via dicendo. Per cui, da alcuni giorni a questa parte, mi ritrovo sempre verso le tre del mattino, seduto davanti al laptop, cercando di risolverne qualcuna di queste rogne, con l'ora della nanna che si allontana progressivamente e quella della sveglia che progressivamente si avvicina. La nota positiva (per modo di dire) è che negli ultimi giorni in UK si è scatenata una condizione metereologica che gli inglesi amano definire 'glorious'. Ovvero caldo bestia ed umido a livelli insopportabili. Onde evitare di sgocciolare sudore sulla tastiera quindi, mi ritrovo spesso sulla porta di casa a fumare. In questo modo, si evita anche che umidità e sigarette si accordino per asfaltare il tappeto ed i muri, e l'opera di lastricamento rimane confinata in ambito polmonare.
Me ne stavo dunque sulla soglia, non dico in mutande ma quasi (belle immagini), e mi sono ricordato improvvisamente di quando ero studente all'università. Da studente, specialmente d'estate, mi era praticamente impossibile studiare di giorno. Non avevo un computer allora, salvo gli ultimi anni, ed in questi orari a metà tra il troppo tardi ed il prestissimo, sedevo al tavolo della sala con davanti pile di libri, appunti e dispense. E mi piaceva. Mi piaceva il silenzio. Mi piacevano le tortore che iniziavano a tubare invariabilmente alla stessa ora ogni giorno, verso le 4 e mezza del mattino. Mi piaceva sentire Roma svegliarsi piano piano, prima con gli autobus, poi con i camion della nettezza urbana, poi con le sveglie del condominio ed infine, quando io andavo a letto, con le automobili di romani già sudati. Me ne andavo in balcone per sigarette, ahimè, molto più rare e gustose di adesso, era fresco e i palazzi sembravano davvero avere occhi. Occhi chiusi ovviamente. Alle volte, quando quella lezione di fisiologia II sulla visione proprio non mi entrava in testa o quando mi sorprendevo ad interrogarmi ossessivamente sul perchè un fermentatore dovesse avere una 'camicia', scendevo direttamente in strada e iniziavo a camminare. Alle volte arrivavo fino al Tevere. Camminavo fino a quando non apriva il bar della piazza. Allora cappuccino, cornetto caldo con crema e poi tornavo a casa, con in tasca idee chiarissime e solide riguardo ai campi on-off della retina e verità inconfutabili sui meccanismi per la dispersione del calore nei processi fermentativi industriali.
A questo pensavo cinque minuti fa, mentre tiravo la cicca nel giardino dei vicini (così impari a non tagliare quella cazzo di siepe che mi invade casa, tiè!) e mi domandavo, come mai allora mi piacevano tanto queste cose e adesso invece ne farei volentieri a meno? Sarà che allora, da studente avevo forse meno responsabilità; sarà che qui cappuccini e cornetti caldi con la crema sono rari come gli unicorni; o magari, sarà il panorama...

Thursday, July 24, 2008

Geni del web

Vi prego, seguite questo link!

Tuesday, July 22, 2008

Italiani brava gente

"Col boia in cella, Serbia più europea". Così titola il tiggì uno per introdurre la notizia dell’arresto di Karadzic e la notizia del ministro Frattini che chiede all’Unione di aprire le porte dell’Europa anche alla Serbia. Presente in studio per commentare con la Maria Luisa Busi questa notizia, una scrittrice serba da tempo residente in Italia, orfana di una delle tante vittime del massacro di Srebreniča, Elvira Mujcic.

Parla in un italiano perfetto la scrittrice, leggermente nordico negli accenti. Sottolinea come questo arresto rappresenti in realtà solo un piccolo passo in avanti, dal momento che i responsabili diretti del massacro (come il generale Ratko Mladic) rimangono ancora a piede libero. E punta il dito contro il precedente governo serbo, antieuropeista, che avrebbe protetto il ricercato Karadzic. Anche Frattini, il nostro ministro degli Esteri, parla di rilevante atto ‘politico’ del governo serbo e sostiene che “l’europa ha il dovere di dare una risposta positiva ed immediata”, alludendo all’attivazione di un primo accordo commerciale tra UE e Serbia.

La Busi saluta la scrittrice con un enfatico “Lei ora vive in Italia, è serena, è giovane, buon futuro a lei e speriamo che venga fatta ancora giustizia (con l’arresto di Mladic)”.

È serena Elvira Mujcic nel nostro paese?

Dopo che nel nostro paese è cominciata la schedatura dei Rom? Dopo che la stampa internazionale (e solo quella a quanto mi è dato sapere) riprende nei suoi titoli il ribrezzo dell’immagine di questo post, rubata dal sito dell’Independent, in cui si vedono tranquilli bagnanti italiani prendere il sole vicino ai corpi di due ragazzine zingare affogate, pietosamente coperti da due asciugamani, come se niente fosse? Dopo che oggi il Senato ha dato il via libera al lodo Alfano che diventa finalmente legge dello Stato e praticamente legalizza qualsiasi crimine non comporti una pena superiore ai 10 anni di reclusione? Dopo che il governo ha annunciato tagli cannibali alla ricerca scientifica (già da terzo mondo) ed alla sicurezza, quella stessa che avrebbe dovuto rilanciare la famosa tolleranza zero, che a questo punto va intesa come tolleranza zero nei confronti dei cittadini onesti?

E come cazzo fa Elvira Mujcic ad essere serena nel nostro paese se girano i coglioni a me che nel mio paese manco ci abito più???

Speriamo davvero che venga fatta presto giustizia, cara Busi. E speriamo davvero che l’Europa dia una risposta immediata. Positiva senz’altro nei confronti della Serbia, attivando tutti gli accordi commerciali che vuoi, caro Frattini. Ma anche nei nostri confronti, magari sbattendoci fuori a calci nel culo come il paese di merda che siamo diventati.

Paolo Ravasin, il testamento biologico ed una richiesta ai blogger

E' facile obiettare sul diritto di un uomo o di una donna di porre fine alla propria sofferenza. E' facile farlo fintanto che quel dolore non ci appartiene, ci risulta distante e solo superficialmente intacca la nostra coscienza. Ammesso che la si abbia una coscienza, e non si pontifichi solo in nome di meri e meschini tornaconti ideologico/propagandistici. E' altrettanto facile sostenerlo quel diritto, per gli stessi motivi. E' facile provare pieta', ed accondiscendere alla volonta' del malato che implora la pace quando quel malato ci e' estraneo, quando la sua sofferenza quotidiana e' da noi appena percepita. Pochi, fortunatamente, hanno la possibilita' di sperimentare direttamente cosa significano malattie come la sclerosi laterale amiotrofica o la sclerosi multipla, tanto per citarne due. Sia come pazienti che come persone che di essi si prendono cura quotidianamente.
Alcuni, pur non rientrando, presumibilmente, in questa cerchia di persone, hanno pero' deciso di fare propria questa sofferenza. Mi riferisco all'Associazione Luca Coscioni, dalla quale, proprio oggi, ho ricevuto un e-mail con 'preghiera di affissione' nel mio blog. Inutile dire che arrivo con qualche giorni di ritardo rispetto al solito Metilparaben.
Paolo Ravasin presiede la sezione Coscioni di treviso ed e' malato di sclerosi laterale amiotrofica. Paolo Ravasin ha deciso di mettere le mani avanti e di affermare in maniera inequivocabile che ama i propri congiunti. Che vuole vivere il piu' possibile. Che ama la propria vita. E proprio per questo, che non vuole essere costretto a non vivere, qualora questa eventualita' dovesse presentarsi. Chiede pertanto che, quando non sara' piu' in grado di nutrirsi normalmente, non ci si accanisca su di lui per costringerlo a qualcosa che vita non e' piu'.
Sofferenza. E' questa la parola da tenere a mente mentre si vede questo filmato. Sofferenza che passa attraverso lo schermo ed arriva diretta al cervello. Che toglie il fiato e costringe a respiri automatici, quasi che il respiratore in gola ce lo avesse chi guarda. Dovrei forse sconsigliare le persone impressionabili dal guardarlo, ma non voglio farlo. Vi chiedo solo, quando lo avrete visto, di ripensare a quell'esercito di ciarlatani (alcuni esempi, tanto per rinfrescarvi la memoria, qui, qui, qui e qui) che, ormai quasi quotidianamente, si scaglia contro queste persone, contro la loro dignita' e contro la loro forza, esibendo amore e fratellanza come un maniaco sessuale esibirebbe l'uccello.
Un saluto ed un ringraziamento ad Alessandro Capriccioli ed a Rocco Berardo dell'Associazione Luca Coscioni. A Paolo Ravasin, un enorme in bocca al lupo.

Saturday, July 19, 2008

Noi biologi duri


A noi Rambo ce spiccia casa!

Wednesday, July 16, 2008

Pericolo! Avatar incazzosi!


Cominciamo col dire una cosa. Ginevra è un posto pessimo. Un puttanaio di spacciatori, scippatori e mignotte, tutti invariabilmente di origine medio-orientale nordafricana ovviamente, e di banchieri ingessati in doppiopetto, tutti di origine nordoccidentale-ariana ovviamente. Per lo meno in quella parte a nord del fiume-lago intorno a cui si svolge la città ed in cui si trova la stazione ferroviaria, dove praticamente tutti i partecipanti del congresso hanno pensato bene di prenotare una stanza d'albergo, incluso il sottoscritto. La parte a sud, conserva dei tratti un filo più caratteristici, nonchè alberghi decenti e buoni ristoranti. In tale contesto, si è svolto l'ultimo congresso FENS (Forum of the European Neuroscience Societies) a cui ho partecipato col mio poster.
Non vi annoio coi particolari del congresso che comunque è stato abbastanza deludente quest'anno (e non solo per la 'venue'), salvo rarissime eccezioni. Mi limito a dire che è valso la pena andarci se non altro per l'escursione che mi sono organizzato l'ultimo giorno sulle alpi svizzere.
Per cui do a tutti il bentrovato con un inedito Lesandro in carne ed ossa, ripreso da abile fotografa-dottoranda in un momento di profonda riflessione a 2600 metri di altezza.



Il primo che fa battute sulla pettinatura se la vede col mio avatar!

Friday, July 11, 2008

Fate i bravi

Bimbi belli, zio Lesandro vi saluta per qualche giorno causa congresso in terra svizzera. Odo già frizzanti venti alpestri carezzar le fronde di secolari pini eccetera.
Mi raccomando, mentre sono via:
Non fate festini in casa a meno che non sia invitato anche qualche parlamentare UDC.
Non accettate caramelle da presidenti del consiglio sconosciuti.
Nè da preti, vescovi, cardinali e affini.
Non molestate carfagne a meno che non vi avanzi qualche ministero.
Non vi drogate.
O almeno aspettatemi.
Non firmate petizioni per far liberare la Betancourt che l'hanno già liberata.
Firmatele per farla risequestrare che tanto tifava per Zidane.
Chiudete acqua, luce e gas se uscite.
Se rientrate, riapriteli.
Non intercettate.
Non processate.
Non fate manifestazioni di piazza in cui la Guzzanti parli di neoministre che succhiano uccelli.

Ci leggiamo settimana prossima.
Sempre se l'aereo decolla e riatterra normalmente, s'intende.
E tutte e due le volte.

Abbientù

Tuesday, July 08, 2008

Monday, July 07, 2008

Lo spirito dei Giochi

In Cina, il numero 8 è considerato un auspicio di buona sorte. I matrimoni si celebrano in genere l’8 del mese, le transazioni economiche riguardano generalmente cifre che terminano con un 8, indipendentemente dal numero di zeri, e via dicendo. Non sorprende pertanto che la Cina si sia sbattuta tanto per poter ospitare i Giochi Olimpici di quest’anno. Raggruppare tanti ‘8’ tutti insieme (la cerimonia di apertura è prevista per l’8 Agosto), lascia sperare in fortuna e prosperità. Per vedersi concedere il benestare ad ospitare questi giochi però, la Cina ha dovuto confrontarsi con un problema non da poco. Ovvero, la libertà d’informazione. Migliaia di cronisti e giornalisti arriveranno in Cina per questi giochi, e non avrebbero certo avuto vita facile in un paese in cui le restrizioni all’informazione sono, notoriamente, pesantissime. Così come anche le conseguenze per chi cerca di aggirarle. Però, lo 08/08/08, tira troppo e quindi il governo cinese ha accompagnato la propria candidatura ad ospitare i giochi con un pacchetto di leggi ‘temporanee’ (sic!), fatto su misura per consentire ai cronisti stranieri di intervistare ‘chiunque, in qualsiasi parte del paese ed a qualsiasi proposito durante tutta la durate dei giochi olimpici’. Questo pacchetto di leggi è entrato in vigore il primo gennaio del 2007 e rimarrà valido fino ad ottobre del 2008.

Se ci si sforza di ignorare due piccoli dettagli, e cioè che emettere leggi, seppur temporanee, che estendono la libertà d’informazione, rappresenta indirettamente un’ammissione della mancanza di tale libertà e che tali leggi sono state bellamente ignorate dal 2007 ad oggi (vedi tutte le restrizioni imposte e gli abusi e minacce subìti da cronisti internazionali durante le recenti agitazioni popolari in Tibet), allora sembrerebbe che i nostri Varriale e Galeazzi possano stare tranquilli.

Sembrerebbe però. Il condizionale, in questo caso, ce lo suggerisce Human Rights Watch. HRW ha reso disponibile sul proprio sito una Guida dell’inviato per spiegare ai reporter di tutto il mondo come comportarsi durante le prossime Olimpiadi in caso di problemi con il governo cinese e per metterli in guardia contro le stesse leggi che dovrebbero proteggerli, oltre che per spronarli ad eccedere il loro mandato per denunciare violazioni dei diritti umani e per menzionare quei casi specifici di persecuzione contro i giornalisti avvenute in Cina che altrimenti, come al solito, passerebbero tranquillamente sotto il più totale silenzio.

Il documento è illuminante e spiega come queste leggi temporanee siano state scritte in termini talmente generici da consentire praticamente al governo cinese di intervenire senza problemi e legittimamente in qualsiasi momento. Si sofferma soprattutto sul fatto che queste leggi sono state fatte espressamente per i cronisti stranieri, ma non sono da considerarsi valide per quelli cinesi. Quanti cronisti occidentali o sudamericani o africani parlano il cinese? Quanti di essi necessiteranno di interpreti, contatti, autisti, tecnici ecc. nati in Cina? Tutte queste persone sono e restano soggette a minacce, persecuzione, incarceramento e persino tortura qualora col loro operato dovessero contribuire alla divulgazione di notizie scomode o proibite. Lo stesso dicasi, ovviamente, per le persone che vengono intervistate. Ammesso chiaramente che tali notizie riescano a passare le maglie della censura governativa che, indipendentemente da qualsiasi legge, rimangono strettissime. Persino agli atleti vengono imposti ‘suggerimenti’ su come utilizzare il proprio blog durante i giochi, qualora ne abbiano uno.

HRW si preoccupa di questo ed altro ed infila in questa guida tutto quello che passa tra il consigliare di portare sempre con sé il passaporto e l’indicare i siti dai quali scaricare quei software che consentono di nascondere il proprio IP ai cyber poliziotti cinesi, o di ingarbugliare il suo tracciamento rimbalzandolo per tutto il mondo.

Per conto mio, io continuo ad ululare...

Friday, July 04, 2008

Intercettazioni orali

Il Ministro Mara "Boccadirosa" Carfagna sulle intercettazioni telefoniche:

"Non mi occupo di intercettazioni, di gossip, di stupidaggini. Non fanno parte della delega del mio ministero, e quindi non me ne occupo"

Vero. Nel suo ministero ci si occupa notoriamente di altro

By kind permission of Bleek

Thursday, July 03, 2008

Opposanza e maggiorizione

«Il Governo ha lavorato tanto e benissimo in questi primi due mesi di attività. Non mi pare opportuno e producente intervenire sui temi proposti da Matrix (giustizia e intercettazioni) che farebbero passare in secondo piano le tante cose realizzate dal Governo per cedere il passo ad argomenti e gossip negativi che inquinano ed ammorbano il dibattito politico e parapolitico di questi giorni, deviando l'attenzione del Paese dai problemi concreti e dai risultati dell'azione di Governo»

Questo e' quanto si legge sul sito del Corriere della sera. A leggere queste righe, inizialmente, si vorrebbe maledire chi derubrica il diritto d'informazione a puro e semplice 'gossip'. A leggere queste righe, inizialmente, si vorrebbe maledire chi ancora una volta rifiuta di presentarsi in televisione per tentare, per lo meno, di spiegare agli italiani di che morte debbano morire la loro giustizia ed il loro diritto all'informazione. A leggere queste righe, inizialmente, partirebbero un sacco di maledizioni verso l'attuale presidente del Consiglio.

Poi si prosegue nella lettura e per fortuna viene fuori Uolter che con un secco «Leggo che il presidente del Consiglio ha deciso di non partecipare a Matrix per non cedere il passo al gossip e ad elementi negativi che inquinano il dibattito - afferma il segretario del Pd -. Non lo discuto. Io invece ci andrò ma potete stare sicuri che non parlerò di queste cose...» catalizza su di se tutti gli anatemi rimasti a mezz'aria!

Wednesday, July 02, 2008

Che cos'e' che ti fa paura?


Questo l’appello di Paolo Flores d’Arcais, lanciato al massimo esponente del piddi’ per invitarlo alla manifestazione che si terra’ l’8 luglio prossimo a Roma, contro le leggi canaglia che, da subito, hanno caratterizzato l’attuale governo. Una richiesta di unita’ sentita fino al midollo da parte di chi, in quanto giornalista, si vede tappare occhi, orecchie e bocca da proposte di legge inequivocabilmente mirate ad abbattere definitivamente ogni residuo di diritto d’informazione di cui possano usufruire i cittadini italiani. Non sono magistrati questi. Non sono obbligati a rimanere passivi di fronte all’attivita’ legiferativa del governo. Sono giornalisti e leggere, capire, informarsi ed informare sono le loro missioni. Un motivo. Uno solo, per cui si possa immaginare che non sia giusto prendere parte ad una manifestazione del genere.
Ma non arriva nessuna risposta, solo un paio di affermazioni senza senso, se non addirittura offensive. “Il PD non manifesta ‘gratis’”, specialmente “coi soliti noti”. Niente di tutto questo, ovviamente, ha ottenuto la risonanza mediatica che meritava. Ragion per cui, lo stesso Flores d’Arcais, decide di agire tramite rete. E su internet, decide di rispondere alle pseudo-risposte di Uolter.



Tutto questo, mentre Napolitano approva la presentazione al parlamento del lodo Alfano. E non e’ chiaro. Non e’ chiaro perche’ la stessa legge, precedentemente cassata da un diverso Presidente, debba diventare improvvisamente lecita con questo Presidente. “Vengono rispettati i rilievi precedentemente fatti dal CSM”, si legge sui giornali. Ma i rilievi del CSM riguardavano l’incostituzionalita’ di una legge che si leggeva come “NON tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”. Come e’ stato possible cancellare quel ‘NON’, garantendo al tempo stesso la non processabilita’ delle cinque cariche istituzionali piu’ alte? E’ la risposta a queste domande che spaventa chi decide di imbavagliare l’informazione.

Gabbiani ipotetici

Dietro soffiata di Bleek, rubo questo filmato dal blog degli alberi.
Certi gabbiani, anche se ipotetici, dovrebbero continuare a volare. Se non altro per tentare di insegnarci come si fa.